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mercoledì 6 gennaio 2016

LA BEFANA CONTRO I RE MAGI

di Giovanni De Pedro

Natale è passato e il nuovo anno è già cominciato, le grandi cene sono finite ma oggi è... il sei gennaio! L'Epifania che tutte le feste porta via!
Devo controllare se la Befana ha riempito, con dolci o altre leccornie, la mia calza taglia extralarge appesa sul camino. Spero non abbia messo il carbone, tutto sommato sono stato buono. 
Con grande gioia verifico che la calza è piena di cioccolatini, caramelle e tanti buoni dolci. Una volta tanto la Befana è diventata una fata. Le dedico una canzone: “ La befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, il vestito alla romana, viva viva la befanaaa! “
La befana sulla scopa volante


Preso dall'euforia esco da casa e mi dirigo al bar vicino, gestito da simpatici cinesi, per prendermi un buon caffè. Mentre sorseggio la mia bevanda, che mi riscalda dal freddo polare di questo periodo, sento quel che si stanno dicendo tre uomini alle mie spalle.
- Occhi a mandorla, dammi un' altra birra! - ordina uno di questi con voce impastata, da ubriaco.
- Gaspare – dice un altro – smettila di bere e poi ricordati che siamo re e non dobbiamo offendere questi uomini che stanno lavorando onestamente. -
- Melchiorre ha ragione – aggiunge il terzo – non dobbiamo affondare la nostra delusione nell'alcool, siamo saggi! -
- Scusa, Baldassare – dice l'ubriaco – hai ragione ma tutta questa storia mi manda in depressione -
Gaspare, Melchiorre e Baldassarre non sono tre nomi comuni, mi ricordano qualcuno. Voltandomi guardo i loro volti, i vestiti orientali che indossano e dico loro:
- Mi ricordate i re magi, quelli che visitarono Gesù Bambino a Betlemme, siete proprio voi o degli attori? -
- Siamo noi, siamo noi. Lui è Gaspare, poi c'è Melchiorre, io sono Baldassarre e tu chi sei? -

I re magi in viaggio

- Mi chiamo Giovanni e, per caso, ho sentito i vostri discorsi. Mi sembrate un po' depressi e mi chiedevo quale poteva essere il motivo -
- Abbiamo seguito la cometa senza neanche usare un GPS e abbiamo raggiunto la capanna – mi dice Melchiorre - abbiamo offerto i nostri doni: oro, incenso e mirra. -
- Siamo tornati ai nostri regni, in Persia – continua Baldassarre – e da allora, più niente dal Bambin Gesù, non una cartolina, non una telefonata, insomma, niente di niente. -
- Inoltre – interviene Gaspare, completamente ubriaco – ho dovuto sostituire la mirra con la birra, per sopperire alla delusione di essere sostituiti, nella credenza popolare dell'Epifania, da quella vecchiaccia – dice indicando la vetrata da cui si vede svolazzare per la via la Befana che ride a crepapelle a bordo della sua scopa.
- Non dovete prendervela – cerco di consolarli – perché, se non lo sapete, in Spagna siete ancora i numeri uno dell'Epifania. -
- L'abbiamo saputo dal telegiornale – dice Melchiorre – ma pensavamo che la Spagna fosse più vicina -
- Invece – continua Baldassarre – siamo partiti in ritardo e la Befana ci ruberà il posto anche là! -
- Così saremo disoccupati a vita – prosegue Gaspare – e siccome non possiamo andare in pensione saremo degli esodati – continua singhiozzando – quindi, cameriere un'altra birraa! -
- Ma no, a tutto c'è un rimedio – li consolo.
All'esterno la Befana continua a svolazzare avanti e indietro con il suo ghigno.
- L'unica soluzione – dice il saggio Baldassarre – sarebbe eliminarla dalla faccia della Terra -
- Così meriteremmo soltanto il carbone – afferma Melchiorre.
- Basterebbe metterla fuorigioco soltanto per oggi – intervengo – avrei un'idea di come potremmo fare. -
Bisbiglio il mio piano all'orecchio dei tre magi che, lentamente, ritrovano il sorriso.
- E' un piano perfettamente diabolico! – dice Gaspare – propongo un brindisi, offro io, cameriere quattro birre -
Appena ci vengono servite le bionde con la schiuma, alziamo i bicchieri e urliamo:
- Uno per tutti e tutti per uno -
- Questo era lo slogan dei Tre Moschettieri! – intervengo.
- Sì, però i tre moschettieri erano quattro, come noi! - dice il colto Melchiorre – tre Re Magi e poi ci sei tu, Giovanni D'Artagnan! -
Dopo il brindisi e la bevuta, usciamo dal bar per dirigerci a casa mia.
Entrati nella mia abitazione comando ai tre Magi: 
- Toglietevi le calze e appendetele sul camino. -
Tra i profumi che ricordano un negozio di formaggi stagionati, mi nascondo con i miei compagni e, poco tempo dopo, la finestra si spalanca e entra la Befana che, avvicinandosi alle calze per riempirle, viene colpita da quell'odore pesante come il piombo e stramazza sul pavimento. Usciamo dal nostro nascondiglio e incito i miei amici:
- Correte che avete tempo solo fino a stasera per distribuire i dolci che doveva portare la Befana, i bambini ve ne saranno grati per sempre. -
Mentre i Re Magi escono da casa mia, lego la signora vestita alla romana e vado fuori a fare un giro. Nella piazza adiacente il mio palazzo, vedo i miei tre compagni d'avventura elargire felici i dolcetti e le leccornie a tutti i bambini in estasi. 
Quando Gaspare, Melchiorre e Baldassarre mi vedono passare mi schiacciano un occhiolino di complicità e, fra e me e me, penso:
Operazione Re Magi? Compiuta! ”


Le calze dei tre magi

E voi, cari lettori, avete ricevuto la calza della Befana? 
Auguri da tutti noi








2 commenti:

  1. Sai sempre essere divertente! Dote rara! Buona Befana. E la calza che sorprese ti ha portato?
    Melania

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  2. Son contento che ti sei divertita. Avevo preparato la calza ma non mi sono accorto che era bucata e mi sono trovato un mucchio di carbone sul pavimento! La calza l'avevo lavata prima di appenderla! Giovanni

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