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giovedì 14 gennaio 2016

Canto di Natale, di Charles Dickens

(recensione a cura di R. Andrisani)


Un classico per risvegliare il valore dei sentimenti puri e l’amore nelle piccole cose, le più importanti

Charles Dickens ha raccontato una storia commovente, che regala emozioni e fa riflettere, incanta e illumina i cuori; “Canto di Natale”, scritto nel 1843, è un bel libro, per grandi e piccoli, vuole invitare a riscoprire i sentimenti puri come l’amore, la tolleranza, la generosità. L’autore, nato in Inghilterra nel 1812, ha vissuto durante l’Epoca Vittoriana, quando i pregiudizi influenzavano il quotidiano della gente. La Rivoluzione Industriale portò le persone, soprattutto le più povere, a lasciare la campagna per lavorare nelle industrie. Tutto questo era accompagnato da tante belle speranze e dal desiderio di una vita migliore; ma la realtà non era esattamente così e si era costretti a orari di lavoro intollerabili e a un’esistenza priva di ogni dignità.


Dickens, noto per la sua bravura nella caratterizzazione dei personaggi, ha criticato la società del suo tempo, l’impoverimento delle campagne, la durezza dei metodi dell’insegnamento scolastico, le istituzioni religiose e le condizioni di vita delle famiglie più bisognose, lo sfruttamento della gente e la schiavizzazione di donne e bambini. Lo scrittore inglese, con la sua visione disillusa, ha mostrato un realismo che racconta le contraddizioni del Vittorianesimo; il falso perbenismo nascondeva il lato oscuro e i mali di uno Stato che, mostrandosi come paese civilizzatore, dominava e sfruttava i Paesi ricchi di materie prime, come il Sudafrica.
Protagonista di “Canto di Natale” è Ebenezer Scrooge, un uomo anziano molto ricco, ma avaro e innamorato solo del suo denaro al punto da essersi allontanato da tutte le persone che conosceva, vivendo una vita priva di affetti; non ama il Natale e, dopo la morte del suo collega e amico Marley, si ritrova a vivere in compagnia della più triste solitudine. Tuttavia, pare che ciò non gli procuri dispiacere; la situazione, però, un giorno cambia. Nella notte della vigilia di Natale, Scrooge vede apparire in sogno il fantasma di Marley che gli parla delle pene che deve accettare per aver considerato i soldi la cosa più importante e lo avverte che gli si presenteranno tre fantasmi. Il protagonista della storia, infatti, in quella stessa notte, si trova di fronte allo spettro del Natale passato e a quelli del Natale presente e futuro; in questo modo ricorda ciò che lo ha fatto diventare una persona egoista e cosa potrebbe succedere se dovesse continuare a comportarsi in tal modo. Che cosa accadrà adesso al vecchio Scrooge?
Tra riflessione e magia, “Canto di Natale”, opera gradevole, dallo stile elegante, mette in discussione i costumi e la mentalità dell’epoca Vittoriana, coinvolge per il significato che Dickens vuole esprimere; la serenità, l’amore per la famiglia e per le cose semplici, quelle che regalano la vera felicità, il rispetto e la generosità costituiscono la vera ricchezza che l’uomo possiede e che può rendere migliore la sua vita.

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