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sabato 17 gennaio 2015

"I giorni dell'eternità" di Ken Follett


(a cura di Francesca Altobelli)
Mondadori- pagg. 1.224 - € 25,00




“I giorni dell’eternità” è il libro conclusivo della Trilogia del Secolo scritta da Ken Follett per raccontare la storia del ventesimo secolo, caratterizzato da eventi di straordinaria portata e da cambiamenti radicali. Questo ultimo capitolo, che completa l'affresco sul Novecento, si snoda  nel periodo che va dal 1961 al 1989, mentre i due precedenti - “La caduta dei giganti” e “L’inverno del mondo” - avevano narrato rispettivamente della prima e della seconda guerra mondiale, mettendo in evidenza i fatti più importanti e gli episodi cruciali degli inizi di quel secolo. I protagonisti sono sempre i membri di quattro famiglie: i Leckwith-Williams in Gran Bretagna, i Dewar negli Stati Uniti, i Peskov in Russia-Unione Sovietica e i Franck-von Ulrich in Germania, insieme a molti altri personaggi che aiutano ad articolare storie complesse che viaggiano su binari paralleli rispetto ai grandi eventi delle epoche descritte. 


Dopo gli anni terrificanti delle guerre mondiali, all’inizio di questo terzo capitolo, ci ritroviamo in piena guerra fredda, a Berlino, nell’anno della costruzione del Muro: negli Stati Uniti sotto la presidenza di John F. Kennedy; in Unione Sovietica con Nikita Khrushchev, Primo Segretario del Partito Comunista, uomo estremamente diverso dai suoi predecessori, ma non per questo meno temibile; e in un' Inghilterra che inizia a vivere un periodo di rinnovamento e di acquisizione di diritti e emancipazione per le classi più povere. Il tutto inizia a Berlino Est, città non ancora divisa dal muro. Migliaia di persone emigrano ogni giorno  nella parte opposta a causa dell’inasprirsi delle condizioni di vita. Nessun membro della famiglia Franck pensa di dover ricorrere alla scelta definitiva dello sradicamento dalla propria casa e quando lo faranno, in particolare Rebecca e Walli, sarà troppo tardi per poterlo fare legalmente. La loro sarà una fuga pericolosa e disperata da una parte all’altra di una città divisa, così come quella che tanti, in quegli anni, affrontarono, in modo rocambolesco e purtroppo spesso anche mortale. Riusciranno comunque ad arrivare nell’Ovest e a crearsi una vita migliore. Negli Stati Uniti, intanto, un giovane nero, ma dovremmo dire negro come si usava ancora ai tempi, George Jakes, si è laureato ad Harvard e decide di entrare nello staff del ministero della giustizia guidato da Bobby Kennedy. Malgrado sia figlio di una coppia mista e abbia un padre benestante, che avevamo conosciuto nel precedente libro, ha avuto una vita dura e sente fortissima dentro di sé l’esigenza di lottare per i diritti dei neri. Decide quindi di aderire al movimento dei Freedom Riders e alle battaglie di Martin Luther King. In Unione Sovietica troviamo invece il nipote di Grigorij Peskov, eroe della rivoluzione di Ottobre, Dimka Dvorkin, che, membro dello staff di Khrushchev, vive in prima persona le continue turbolenze della guerra fredda e partecipa direttamente ad un’operazione di trasferimento di missili nella Cuba di Fidel Castro, avamposto comunista nella parte del mondo dominata dagli Stati Uniti. Sua sorella Tanja, giornalista facinorosa e avversa al regime totalitario sovietico, si mette nei guai, ma riesce a scamparla e a essere trasferita a Cuba proprio grazie all’intervento del fratello. A Londra, invece, la situazione è leggermente più tranquilla. La famiglia Williams, formata da Lloyd e Daisy e dai figli Dave e Evie, ha ancora in Ethel il suo faro. Il personaggio di Ethel è uno dei più belli della trilogia: donna forte, progressista, tenace e autorevole, è però anche dotata di tanta empatia e capacità di amare e dare il giusto peso al valore dei sentimenti. Da umile cameriera, quale era agli inizi della vicenda,  diventerà membro della Camera dei Lord. I due giovani nipoti invece si riveleranno molto dotati artisticamente:  lei diventerà attrice e lui musicista, a capo di una band pop di grandissimo successo, proprio come accadeva nell’Inghilterra degli anni Sessanta. Queste, in realtà, sono solo le premesse di una saga familiare estremamente articolata e piena di colpi di scena, in cui le vicende dei protagonisti si intersecano dandoci la possibilità di rivivere gli episodi più importanti della nostra storia recente. Leggiamo della Baia dei Porci, dell’uccisione a Dallas di John F.Kennedy, di quella, cinque anni dopo, di suo fratello Bobby, dell’omicidio di Martin Luther King, della Primavera di Praga, della efferatezza della Stasi, dell’alternarsi al potere in Unione Sovietica di Brezhnev, Andropov, Chernenko e poi finalmente Gorbachev, del Papa polacco e del movimento di Solidarnosc, del graduale fallimento della divisione tra Est e Ovest e finalmente della Caduta del Muro. L’abilità straordinaria di Follett è stata quella di rendere tutto perfettamente inserito nella vita dei personaggi del romanzo. La loro vita è la nostra vita. Nell’eccezionalità degli episodi narrati c’è la normalità della storia di cui siamo tutti protagonisti, sia direttamente sia indirettamente. Lo stratagemma di raccontare grandi momenti attraverso la narrazione delle vite dei personaggi messi in scena ci avvicina a quanto è accaduto e ci fa riscoprire passaggi del nostro passato a cui, forse, non si era dato peso. Studiando la storia si può correre il rischio di non sentirla parte del nostro vissuto, e di conseguenza non ci appartiene; leggere invece come sia fatta di singole vite, di singoli uomini, esattamente come noi, ci fa capire che conoscerla è solo un modo per sapere di più di noi stessi e di quello che potremo diventare. 


Ken Follett (note biografiche)

Ken Follett è nato a Cardiff, in Galles, nel 1949. É uno dei più noti e letti scrittori dei nostri tempi. Ha venduto più di 150 milioni di copie in tutto il mondo. I suoi romanzi sono molteplici e tutti molto conosciuti. Due di questi: “I pilastri della terra” e “La cruna del lago” sono inseriti nella lista dei 101 best seller di tutti i tempi.

4 commenti:

  1. Brava Francesca, il libro è splendido, e tu hai saputo cogliere il significato della Storia dell'umanità.
    Roberta

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    1. Grazie Roberta, sei molto gentile. Follett è una garanzia di letture appassionanti!

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  2. Ho letto il libro e complimenti non solo per la tua capacità di sintesi ma per aver saputo, in poche righe, dire che la Storia siamo noi.
    Andrea

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    1. Grazie Andrea, sono convinta che una delle più grandi abilità di Follett sia proprio quella di rendere la Storia avvincente!

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