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venerdì 26 settembre 2014

Quattro chiacchiere con Carlo A. Martigli

di Mimma Zuffi




È da poco uscito La Congiura dei Potenti (Longanesi) di Carlo A. Martigli, autore di due best seller internazionali come 999 L’Ultimo Custode e L’Eretico, tradotti in venti lingue e in
quattro continenti. 



Ho incontrato Carlo A. Martigli alla presentazione del suo libro e non potevo lasciarmi sfuggire l'occasione di scambiare quattro chiacchiere con questo grande affabulatore dai penetrati e vivaci occhi azzurri.

- Ecco fresco di stampa La Congiura dei Potenti: due parole forti, Congiura e Potenti.




- Potrei dire che queste due parole ne riassumono il contenuto. E sin dall’inizio il lettore si trova immerso proprio in questa atmosfera, dove la grande Storia con i suoi personaggi, quali il Sultano Selim, papa Leone X, Martin Lutero e i principi tedeschi, coinvolge e devasta la vita del protagonista del romanzo. Un giovane come tanti, catapultato in una serie di avventure dal destino o per meglio dire dalle congiure dei potenti. 

- Questa è una tua caratteristica: mescolare fantasia e storia e tirare fuori il meglio di entrambe.
- Ti ringrazio, almeno questo è il mio scopo: e il meglio di entrambe significa per me emozionarmi quando scrivo e dare emozione ai miei lettori. Perché alla fine un libro è bello se ti prende non solo il cervello ma anche la pancia. Se ti lascia indifferente è brutto. 

- Non è fatica da poco, La Congiura dei Potenti è il tuo terzo romanzo ambientato in epoca rinascimentale, e anche in questo riesci a fare immergere il lettore in quell’atmosfera. Immagino sia un’impresa per niente facile.
- No, non lo è infatti. Ma è del tutto piacevole. A me piace studiare la Storia e andare anche alle fonti, cercando di scoprire quanto c’è di vero o di fasullo in quello che i libri di scuola continuano a propinare, e che sono presentate come verità assolute, quando invece la Storia sappiamo che è solo scritta dai vincitori. Ma chi ha perso, magari, era nel giusto. La Storia non è un film all’americana dove il Bene trionfa sempre: nella Storia comandano i poteri economici e militari e le idee sono spesso soggiogate e sconfitte da questi poteri o vi si piegano, volenti o nolenti. 

- È proprio la Congiura dei Potenti, allora…
- Certo, la bellezza di poter scrivere di periodi storici passati, consente di poter fare parallelismi con il periodo odierno e trovarvi le corrette chiavi di lettura. In questo romanzo, per esempio, scrivo, tra l’altro degli albori del capitalismo finanziario, delle cui conseguenze patiamo oggi gli effetti. 

- Ma non c’è solo questo nei tuoi libri.
- No davvero. La Storia è quasi una scusa per poter parlare delle emozioni, dei sentimenti, delle gioie, dei dolori e delle avventure che travalicano i secoli. "La Congiura dei Potenti" è stato definito anche come romanzo di formazione, nel quale le vicissitudini del suo protagonista, vissute insieme a dei comprimari, lo portano a riflettere sulla vita, sul Bene e sul Male, che spesso si confondono tra loro. Conflitti generazionali, inganni, tradimenti e passioni amorose più o meno corrisposte, sono archetipi di ogni tempo e sono il vero sale del romanzo. In una cornice storica dove, anche qui, il Bene e il Male lottano tra loro, in una battaglia in cui, purtroppo, non sempre il primo trionfa sul secondo. E’ la vita.

- A botta e risposta. La cosa più importante della vita?
- L’amore.

- La più brutta?
- La perdita della speranza.

- Di che cosa hai paura?
- Delle malattie invalidanti che non ti permettano più di scrivere.

- Una persona da ammirare?
- A parte me (ride). Gorbaciov, ebbe un potere quasi assoluto, e vi rinunciò per tentare la strada della democrazia.

- E una da buttare a mare?
- In generale chi è debole con i forti e forte con i deboli.

- Il tuo maggior pregio?
- La tenacia

- E il difetto?
- La sindrome di Stoccolma, ma sto cercando di liberarmene.

- Scrittore preferito? Puoi dirne tre.
- Sempre a parte me? (ride ancora) Calasso, Yourcenar, Saramago. Ma sopra la triade, Shakespeare.

- I peggiori tre (stavolta rido io)?
- Tra i famosi, un italiano che comincia per G, un indiano che comincia per R, e un americano che inizia per S. Ho detto anche troppo.

- Grazie, Carlo, e in bocca al lupo per "La Congiura dei Potenti".
- Sai, non ti rispondo “crepi il lupo”, perché dire “in bocca al lupo” è un bellissimo augurio. Si tratta, infatti, di quando mamma lupa prende, in quella sua bocca dai canini affilati, i suoi cuccioli, con una delicatezza straordinaria. Pertanto, rispondere che il lupo crepi, significa voler fare morire chi ti vuole aiutare e fare del bene.  E quindi ti rispondo: grazie altrettanto, che è la risposta giusta.

Questo è Martigli…

7 commenti:

  1. Interessante e vivace intervista a un GRANDE autore. Sarebbe molto bello lasciarlo parlare a ruota libera!
    Mirella

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  2. Seguo Martigli da quando pubblicò 999. Con L'Eretico entrò nella rosa dei miei autori preferiti. Adesso LA CONGIURA DEI POTENTI ha confermato la mia scelta. Sarà sicuramente un successo.
    Federico

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  3. Gradevole intervista con la quale condivido i parallelismi che esistono tra la storia e i giorni odierni e il fascino di inserire la fantasia nel romanzo storico. E...da amante degli animali, d'accordissimo anche con l'ultima risposta.
    Sandra

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  4. Non ho letto i libri di Martigli, ma l'intervista mi ha incuriosito. Congiura e potenti, un binomio sempre di grande attualità fa esplorare. Corinna

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  5. anch'io non ho mai letto Martigli, ma mi sembra un autore interessante, da scoprire

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  6. E' UN autore interessante, a partire dal suo primo libro "999" fino all'ultimo appena pubblicato. Le pagine scorrono via veloci e al tempo stesso fanno pensare. Buona lettura.
    Mimma

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  7. Con i suoi libri non c'è solo l' interesse per la trama accattivante ma si gustano le parole una per una. La Filologia si è rifatta viva grazie a questo superbo scrittore di thriller.

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