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lunedì 9 giugno 2014

"Grand Budapest Hotel"

Recensione di Paola Carbellano



Un albergo e il suo concierge, un concierge però fuori dal comune: non solo appassionato del suo lavoro ma vero mattatore del soggiorno dei suoi clienti presso il più prestigioso hotel di Zubrowka: il Gran Budapest Hotel. Mr Gustave, questo è il nome del portiere, è gentile, accogliente e premuroso. Non solo, ha un pensiero per ogni avventore soprattutto se donna e attempata, alla ricerca di attenzioni e un po’ di umana benevolenza. E loro, le donne, stravedono letteralmente per lui e gli sono riconoscenti sia con il loro cuore, amandolo, sia con i loro beni, lasciandogli vere e proprie fortune in eredità. 



E’ proprio ciò che viene raccontato nel film in cui una delle sue predilette, alla morte, gli lascia un quadro preziosissimo. Gustave lo dovrà però sottrarre dalle grinfie della famiglia della defunta e scappare insieme al suo apprendista Mustafà per tutto lo Stato.

Mr Gustave e Mustafà 


Fuggiranno insieme, cementeranno il loro rapporto e Mr Gustave si dimostrerà un esemplare unico della razza umana, impegnato a lottare contro la barbarie e l’abbrutimento della nostra specie; cosa che spesso si verifica  ma soprattutto ai tempi in cui  è ambientato il film, veramente bui per la nostra civiltà. 
Sono quelli del nazismo e qui siamo in un piccolo staterello dell'est dove le incursioni del totalitarismo sono insopportabili. 

Un cast eccezionale per l'ultimo dei film di Wes Anderson: Ralph Fiennes è Mr Gustave, poi ci sono Tilda Swinton, Jude Law, Edward Norton, Bill Murray. L'eccentrico regista dei Tenembaum, di Steve Zissou e di Moonlight Kingdom mette in scena una carrellata di personaggi che ci conquistano letteralmente. Ritroviamo qui il tocco del regista che, attraverso i suoi personaggi stralunati, ci indica qual è il valore dell'arte e dell'umanità'.

E' già da un po' nelle sale ma se lo trovate ancora non perdetevelo, vi piacerà. 

2 commenti:

  1. L'ho visto proprio ieri e condivido quello che hai scritto. Bella e appropriata anche la colonna sonora.
    Daniela

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  2. Concisa ma azzeccata recensione di un film che considero un capolavoro- Anderson è un grande e Ralph Fiennes dipinge in maniera sottile la figura del concierge. Brava.
    Armanda

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