MARIO IL MAGNIFICO

 

(di Marisa Vidulli)

MARIO IL MAGNIFICO TERZINO DEL POLA HA SEGNATO 4 GOAL PORTANDO LA SQUADRA ALLE STELLE

MARIO IL MAGNIFICO VEDE TRONCATA LA SUA CARRIERA DI CALCIATORE DALL'ESSODO DALL'ISTRIA

PER TUTTA LA SUA LUNGA VITA, 94 ANNI, PORTERA' SILENZIOSAMENTE QUESTO PESO NEL CUORE

MARIO IL MAGNIFICO ERA SUO PADRE

L'uomo più buono e più silenzioso del mondo.

Amava le sue tre figlie che chiamava in veneto le picce, svolgeva il suo lavoro di maestro elementare a modo suo , ma gli alunni lo ricordavano per anni.

Amava andare in moto e vi portava spesso la figlia maggiore, studentessa esemplare che passava le giornate col naso tra i libri ma alle 6 di sera staccava e andava col suo papà in moto a fare quello che chiamavano il loro giretto.

Ora la figlia Mariella ha 80 anni ma il ricordo del giretto è nitido presente come il suo papà, ogni tanto spolvera il trofeo da lui vinto quando era terzino,  una statuetta raffigurante un calciatore nell'attimo di calciare la palla e non c'è per lei cosa più preziosa al mondo assieme alla radiolina transistor che lui amante della radio le aveva regalato.

La vita bastarda aveva troncato i suoi sogni di giovane uomo, promettente calciatore, come pure della sua patria citta terra natale costringendolo a

un esodo mai riconosciuto, dimenticato, drammatico solo ora riesumato con un ritardo che sa di beffa.

Le figlie più piccole chiamate le picce lo ricordano altrettanto bene quando le accompagnava a scuola per una lunga strada cantando, ridendo e saltando,  e tutte e tre si ricordavano quando andavano tutte ammicchiate sulla sua lambretta

o quando per burla gli mettevamo i bigodini in testa e lui non perdeva mai la pazienza, lui l'uomo più buono e paziente del mondo che portava un grande peso nel cuore, i sogni infranti, la terra abbandonata; suoi erano lunghi assordanti silenzi che facevano rumore.