(a cura di Mimma Zuffi)
Contes merveilleux intitolò Anatole France il libro da cui sono tratti questi racconti: meravigliose perché volte a destare meraviglia, ma anche, per converso, intese a ridimensionare il fascino meraviglioso di cui la tradizione letteraria aveva avvolto alcune vicende leggendarie, che l’autore qui riconduce a dimensioni meno tragiche e comunque più terrene e prosaiche, pur senza rinunciare ad ammantarle ancora, ma in modo scopertamente ironico, di un’accentuata aureola favolistica.
Accade così che vicende tra le più conosciute, come quella della triste sorte toccata alle sette mogli di Barbablù o della bella addormentata nel bosco o meno note come quella del miracolo operato da san Nicola, vengano rivisitate e rielaborate con la beffarda ironia di cui lo scrittore francese è maestro, e che gli permette di esprimere una corrosiva satira del costume dei tempi antichi cui gli episodi si riferiscono (non senza qualche richiamo al costume contemporaneo).
STORIE MERAVIGLIOSE di Anatole France
(Il Bosco di Latte 16)
Anatole France, all'anagrafe Jacques François-Anatole Thibault (Parigi, 16 aprile 1844 - Saint-Cyr-sur-Loire, 12 ottobre 1924) indiscusso maestro del romanzo satirico, fu Premio Nobel nel 1921. Sue sono le celebri Storie meravigliose.
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