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giovedì 2 settembre 2021

Hegel e il cervello postumano, di Slavoj Žižek

(a cura di Mimma Zuffi)

Ponte alle Grazie - pagg. 272 - € 19,00

AUTORE OSPITE A MANTOVA FESTIVALETTERATURA 2021

AUTORE IN PRESENZA

Slavoj Žižek, autore di Hegel e il cervello postumano, Ponte alle Grazie

Sabato 11 settembre, ore, 11,00 (evento 104), Palazzo Ducale – Piazza Castello, 7 euro

Slavoj Žižek con Mauro Carbone

Tesi, protesi e sintesi

Nell'era dell'iperconnessione e dei sogni transumani non sembra esserci posto per il vecchio Hegel, a meno che un filosofo faccia proprie le sue rivoluzionarie intuizioni e le porti nuovamente al centro del dibattito, provandone la tenuta davanti a bramose utopie di mercato e futuri soggetti all'imperio di macchine e algoritmi. Slavoj Žižek non è nuovo a imprese speculative di questo genere: dopo aver firmato un lungimirante diario filosofico sul tempo della pandemia (Virus), in Hegel e il cervello postumano – premessa del suo dialogo con Mauro Carbone (I poteri degli schermi) –, il pensatore sloveno è ricorso alla lampada della dialettica per illuminare un'epoca in cui si fa sempre più stretto il rapporto fra i processi mentali e i dispositivi digitali. L'ipotesi, tutt'altro che fantascientifica, di un cervello cablato, forse sta annunciando il secolo più hegeliano di sempre e solleva nuovi, impellenti interrogativi sulla nostra libertà.

 

Cervello artificiale:  un'acuta interpretazione filosofica e politica.

Žižek interroga Hegel  sulla natura e le conseguenze del cervello postumano.

 

Due idee configurano il mondo postumano in cui stiamo entrando: la «Singolarità» (l’accelerazione tecnologica che produrrà a breve un inimmaginabile cambiamento di civiltà) e il cervello connesso direttamente alle macchine digitali. L’ultima fatica di Slavoj Žižek è un tentativo di comprendere questo «mondo nuovo» con gli occhi di uno dei più importanti filosofi di ogni tempo, Georg Wilhelm Friedrich Hegel. Attenzione però: Hegel e il cervello postumano non è uno studio ordinario sul filosofo tedesco, ma uno stupefacente tentativo di far parlare Hegel stesso dei progetti di cervello connesso e di tutte le sue implicazioni: dalle riflessioni sulla Singolarità dei più ottimisti futurologi fino al Neuralink di Elon Musk, che produce interfacce neurali impiantabili. Allo stesso tempo questo libro parla anche di molto altro: della teologia della Caduta, di Beckett, degli ostacoli alla costruzione del socialismo agli inizi dell’Unione Sovietica, di un nuovo Stato di polizia basato sul controllo digitale, e soprattutto di una parola ormai difficile da pronunciare: libertà. Davanti alla prospettiva di un cervello globalmente connesso, che ne sarà del nostro statuto di individui liberi? Della nostra creatività, del nostro inconscio, del nostro psichismo? Cosa significherà essere umani quando una macchina leggerà i nostri pensieri? Con la consueta, impetuosa vivacità, Žižek riesce nel miracolo di dar nuova vita al grande compito della filosofia: illuminare il futuro.

 

Slavoj Žižek insegna nella sua città natale e in molti atenei americani ed europei. Autore di moltissimi volumi, tra i quali Benvenuti nel deserto del reale (Meltemi, 2002), Tredici volte Lenin (Feltrinelli, 2003), Il soggetto scabroso (Raffaello Cortina, 2003), L’epidemia dell’immaginario (Meltemi, 2004), Il cuore perverso del cristianesimo (Meltemi, 2006), Leggere Lacan (Bollati Boringhieri, 2009).

 



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