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martedì 27 aprile 2021

NOCETUM Milano - Valle dei monaci

a cura di Sandra Romanelli

Anche  le selve e ogni albero odoroso

hanno fatto ombra...per comando di Dio.”

(dal libro del profeta Baruc 5, v.8)


                                                       (foto di Sandra Romanelli)
 

C'è un luogo a Milano dove arte, natura, solidarietà e spiritualità costituiscono un connubio magico e immergersi in esso significa vivere momenti coinvolgenti ed emozionanti. Questo è ciò che è successo a me, negli anni in cui ho prestato la mia collaborazione di volontariato al Nocetum, un Centro di Accoglienza situato nella nostra periferia. Qui vengono inviate giovani mamme straniere con bimbi piccoli; qui si cerca di aiutarle a risolvere le loro problematicità, scaturite dalla complessità del vivere in una grande città e/o da altro. Queste giovani donne ricevono un aiuto concreto, finalizzato a raggiungere una loro autonomia; il tutto favorito dal fatto di essere accolte in un luogo immerso nella pace della natura.


Questa confortevole oasi a margine della città è come acqua pura per le giovani donne che vi arrivano “assetate”, a causa di quei bisogni fondamentali, utili per ricostruirsi un percorso di vita, momentaneamente interrotto; ma risulta essere un conforto anche per coloro che ricercano una dimensione spirituale più profonda, tramite momenti di preghiera; o per chi vuole mettersi a disposizione per donare ciò che è in grado di offrire con il volontariato; o ancora, per chi ama vivere la gioia dell'incontro e della socialità.

Questo luogo si chiama NOCETUM. Desidero raccontare la sua storia, per i  lettori di Sognaparole Magazine.

Nocetum o Nosedo (in dialetto milanese) è un piccolo borgo di origine antichissima, situato nella zona sud-est di Milano. Pare, infatti, fosse presente già in epoca romana e deve il suo nome alla presenza di boschi di noci, una derivazione di origine botanica, comune ad altri quartieri della città: Rogoredo, bosco di roveri o Lorenteggio, dal latino laurus.

Raggiungere questo luogo, in armonia con la natura, non è affatto difficile.

 

 


 

Dalla fermata MM3, della centralissima Porta Romana, parte una pista ciclopedonale che, passando per Corso Lodi, arriva al Corvetto e di seguito al piazzale Gabrio Rosa. Da qui, percorrendo l'alberato Viale Omero, si arriva al Borgo Nosedo, oggi diventato  Centro Nocetum.

Dal borgo, con vista sul Parco della Vettabbia, parte un percorso che, attraversando il parco giunge all'Abbazia di Chiaravalle (distante circa 3 km.), poi a Viboldone, nella Valle dei Monaci e, proseguendo tra borghi e cascine, si arriva fino a Melegnano lungo il Cammino dei monaci.  

Il borgo ospita la Chiesetta dedicata ai SS Filippo e Giacomo. Dentro possiamo ammirare reperti archeologici sottostanti al pavimento, un’epigrafe funeraria del 536 e affreschi di scuola lombarda visibili nell'abside.

La chiesetta ha una storia molto antica: risale infatti ad epoca romana. Nel VI secolo sembra vi sia stato sepolto il Vescovo Onorato le cui spoglie furono in seguito traslate in Liguria.  

Nel 1200-1250 un gruppo di monaci cistercensi della vicina Abbazia di Chiaravalle, si insediò nel borgo con l'obiettivo di risanare i terreni paludosi e dissodare quelli incolti, fino ad arrivare a produrre grandi quantità di foraggio, indispensabile fonte di reddito per il monastero. Essi costituirono una grangia (antica fattoria), ricostruirono la Chiesetta, ridotta in rovina e l'abbellirono con affreschi ma, nei secoli successivi, alterne vicende la fecero ripiombare nel degrado e nell'abbandono.

Nel 1980 iniziarono i primi lavori di ristrutturazione per la caduta di una parte del controsoffitto a travi, intaccato dall'umidità. Oggi,  ripristinato in tutto il suo pregio, si può ammirare nella sua recuperata bellezza.

Nel 1988 il parroco concesse a suor Ancilla Beretta l'utilizzo della chiesetta per incontri di preghiera, ma lo stato di degrado del borgo era altissimo. Fu solo nel 1998, dopo aver ripulito e sistemato il luogo, che venne costituita l'Associazione Nocetum da suor Ancilla, socia fondatrice e presidente, da Gloria Mari consacrata nell'Ordo Virginum, insieme a un gruppo di volontari laici. Oggi fa parte del gruppo dei soci anche la consorella Lucrezia Russo che è anche l’attuale Presidente. Nel 2010 è stata costituita la Nocetum Società Cooperativa Sociale, braccio operativo dell’Associazione e nel 2012 l’Associazione privata di fedeli – Comunità Nocetum.

 

                                            Esterno della Chiesetta dei SS Filippo e Giacomo

                                                          (foto di Sandra Romanelli)

Nel 2012 gli scavi archeologici rinvennero - sotto al pavimento della chiesetta - sepolture che datano gli ultimi secoli del Medioevo e l'inizio del 1500; esse erano accompagnate da monete (obolo simbolico, di origine pagana, da offrire a Caronte per essere traghettati nell'aldilà). Queste monete sono state preziose per gli archeologi, per rivelare l'epoca precisa delle sepolture. Per  rendere visibili ai visitatori questi reperti, fu inserita una finestra sul pavimento.

 

                                           Interno della chiesetta con controsoffitto in travi
                                                    (foto di Sandra Romanelli)

  


                                              Affreschi nell'abside 
  (foto di Sandra Romanelli)

 

La chiesetta è aperta e visitabile tutti i giorni dalle 7,30 alle 18,30; ogni sabato dalle 15,30 alle 17 si tengono incontri di preghiera.


Parte essenziale del borgo è rappresentata dalla Cascina Corte San Giacomo, di proprietà del comune di Milano, dove il Centro Nocetum svolge le sue attività. 


Cascina Corte San Giacomo 

Essa comprende anche gli ampi spazi verdi circostanti.

L'attività principale del Centro consiste nell'accogliere al suo interno donne straniere con i loro bambini, che si trovano in grande difficoltà e disagio sociale temporaneo, fornendo loro un alloggio e predisponendo una serie di attività educative, atte ad accompagnare le donne e i bambini a una propria autonomia di vita per reinserirsi positivamente nel territorio sociale.

Ogni ospite ha un percorso individuale e personalizzato da seguire, costruito appositamente per lei in collaborazione con l'Ente che ha predisposto l'invio al Centro Nocetum.

A questo scopo vengono offerte alle donne anche delle iniziative progettate e seguite da Volontari, per facilitare il reinserimento sociale, tra le quali:

-corsi di italiano, individuali o di gruppo, per le mamme,

-laboratori ludici per i bambini,

-supporto psicologico e sanitario

-tirocini lavorativi.

Casa Nocetum offre attività non solo rivolte alle donne ospiti, ma pure a donne straniere presenti nel territorio che abbisognano di un sostegno.

Ecco allora che, oltre al corso di italiano, per il territorio sono predisposti ulteriori aiuti:

-Distribuzione Pacco viveri, due volte al mese,

-Doposcuola settimanale per i bambini delle scuole elementari.

-Eventi culturali e artistici,

-Seminari riguardanti tematiche di maggior interesse.

Il Centro Nocetum organizza inoltre percorsi didattici- educativi per le scuole e/o gruppi, progettati in collaborazione con i docenti e iniziative interculturali per favorire l'integrazione e la coesione sociale nel territorio. A tutto questo va aggiunta l’attività di ristorazione e catering che permette inserimenti lavorativi per le fasce disagiate del territorio.

Adiacente alla Cascina c’è uno spazio verde utilizzato come parco giochi per i bambini, ma oltre è presente anche un ettaro di terreno agricolo che contiene pure una city farm con animali da cortile, due asini,  cinque caprette, un'arnia, un ortofrutteto.

 


                                                  


City Farm: Gli asinelli                                        City Farm: animali da cortile
e le caprette
(foto di Sandra Romanelli)                                 (foto di Sandra Romanelli)


Una menzione speciale va rivolta alla Bottega dove vengono venduti prodotti provenienti dalla produzione ortofrutticola del campo e trasformati nel laboratorio di trasformazione del centro.

  


                                                                  Interno della bottega

                                                     (foto di Sandra Romanelli)

 

 Gloria  Mari - oggi referente del Centro Nocetum -  nel 2009 ha presentato il caso Nocetum all'interno della proposta per una Risoluzione ONU sulla crisi della città del XXI secolo, durante l'incontro “The City Crisis Causes Remedies – in view of a un Resolution for the Inter-ethnic City”- tenutosi al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York, in una ricerca continuata in altre città d’Italia, sotto la guida del prof. Corrado Beguinot (Napoli, 30 marzo 1924- Napoli, 6 gennaio 2018).

                                                           Prodotti della bottega

(foto di Sandra Romanelli)


Nei sette anni in cui ho prestato la mia collaborazione di volontariato al Nocetum ho programmato, insieme alle educatrici che si sono susseguite, vari e diversificati itinerari didattici, individuali o di gruppo, da percorrere con le mamme ospiti, per aiutarle, tramite il corretto utilizzo della lingua italiana, ad affrontare i bisogni  di ogni giorno, nei loro rapporti con il tessuto sociale, con la scuola dei loro bambini e con le istituzioni, partendo anche dalle loro specifiche richieste.

Per due anni consecutivi, ho potuto estendere il mio impegno al Nocetum pure a un gruppo di mamme straniere presenti nel territorio.


Dopo un periodo di interruzione della collaborazione, causa Covid, ho  accettato di intraprendere un aiuto di volontariato a distanza,  per le  giovani donne appena arrivate in Comunità. Con immensa gioia riprenderò quindi il mio impegno con loro e se la morsa del Covid si allenterà torneremo, finalmente, agli incontri in presenza.

 Il lavoro di volontariato svolto in questo luogo, per me del tutto speciale, ha lasciato una traccia positiva nella mia vita. I progressi delle giovani mamme che ho puntualmente seguito, mi hanno fatto capire che a volte, quello che io consideravo un piccolo gesto, per loro aveva un grande valore e il loro “grazie”, alla fine degli incontri, è stata la parola più bella e gratificante che io abbia mai potuto sentire e il dono più grande che potessi ricevere.


Il momento per me più emozionante (e più volte si è ripetuto) è stato quando ho condiviso la gioia di qualche mamma che, dopo mesi e mesi, a volte dopo un anno o più di permanenza al Nocetum,  lasciava il centro per immettersi di nuovo, con i suoi bambini, nel tessuto sociale. In quel caso, la loro ritrovata autonomia, seguita dai racconti dei progetti di preparazione del nuovo alloggio, la determinazione a mettere in atto le proprie forze e la speranza di farcela a proseguire la loro strada, in assoluta autonomia, mi hanno resa felice e partecipe del raggiungimento del loro obiettivo. Rimaneva solo un po' di dispiacere per il fatto di non ritrovarle più al solito appuntamento; ma non passava molto tempo che un'altra ospite arrivava a prendere il posto lasciato vuoto e tutto, per me, ricominciava.


Qualcuna di loro, invece, non ha mai abbandonato il Centro, perché dopo un corso di preparazione e un tirocinio lavorativo è stata assunta come lavoratrice esterna, per la gioia sua e di tutti i numerosi collaboratori del Centro Nocetum.

 

 

 

6 commenti:

  1. Articolo interessante che fa conoscere un luogo autentico dove il valore della vita assume un pieno significato. Complimenti Sandra e buon lavoro! Annalisa

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    1. Grazie Annalisa per aver colto l'essenza del Centro Nocetum.
      Sandra

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  2. Sono stata parecchi anni fa al Noceto ma adesso voglio tornarci al più presto, grazie Sandra, e grazie Sognaparole, per averci fatto conoscere o ricordare questa bellissima realtà
    Marina

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    1. È una realtà prodotta dal lavoro e dall'impegno di tutti coloro che la vivono, ma la dedizione dà i suoi magnifici frutti. Grazie Marina.
      Sandra

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  3. Finalmente abbiamo capito esattamente la tua attività di volontariato con le mamme straniere e i loro bambini.
    E'sicuramente un'esperienza molto coinvolgente, arricchente e importante per le donne che possono usufruire di questo aiuto e dell'affetto che viene loro dato.
    Anche per te che hai dato la tua disponibilità, è una esperienza molto profonda.
    Inoltre il luogo è veramente bello, immerso nella natura, accogliente e spirituale.
    Luisella e Stefania

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    1. Sì, è vero, è un'esperienza inestimabile.
      Ritengo che poter regalare un po' del nostro tempo a chi ne ha più bisogno, sia soprattutto un privilegio. E sono consapevole che un gesto di solidarietà arricchisce lo spirito di chi lo compie.
      Grazie Luisella e Stefania per il vostro commento.
      Sandra

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