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giovedì 12 settembre 2019

La notte di un’epoca, di Massimiliano Valerii

(a cura di Mimma Zuffi)

Ponte alle Grazie - pagg. 256  – € 16,00

Il direttore generale del CENSIS nel suo libro
fotografa il nostro presente buio
e suggerisce le idee per un nostro futuro migliore…

Contro la società del rancore.
I dati per capirla e le idee per curarla




Ci muoviamo sopra le macerie. Respiriamo la polvere – come limatura di gesso vela i polmoni. Siamo diavoli senza sogni. Sprofondati nella nuova antropologia dell’insicurezza, siamo caduti nella deflazione delle aspettative, come fosse una nuova categoria dello spirito dei tempi. E così non passa la febbre della nostalgia. E così non si circoscrive il contagio del rancore. Se la crisi che percorre le società europee non è soltanto una crisi economica, ma è anche – e soprattutto – sociale e culturale, c’è da chiedersi: nella frattura della contemporaneità, si possono curare l’economia e la società con la filosofia? È possibile forzare la liturgia estenuata del dibattito corrente in questa direzione? Sì, si può. No: si deve.





Questo è un libro sui sogni a occhi aperti di ognuno di noi. Sono importanti, sono necessari. Sono urgenti. La lunga e profonda crisi ci ha lasciato una pesante eredità. Si è rotto il tacito patto che aveva guidato lo sviluppo per oltre mezzo secolo. Oggi l’ascensore sociale si è inceppato: scende, ma non sale. Massimiliano Valerii, direttore generale del Censis, ricostruisce in modo originale questo scenario facendo parlare i dati. E racconta la frammentazione dell’immaginario collettivo e i nuovi miti d’oggi, volatili e fragili. Perché abbiamo vissuto anche il naufragio delle grandi narrazioni post-ideologiche egemoni negli ultimi trent’anni, entro le quali avevamo costruito la nostra identità e il nostro benessere: l’idea di una nuova patria in una Europa unita senza più frontiere, i benefici per tutti portati dalla globalizzazione, il potere taumaturgico della rivoluzione digitale come leva universale per diffondere conoscenza e democrazia ai quattro angoli del pianeta. La società del rancore e della nostalgia che si è risvegliata l’indomani, con questi sogni andati in pezzi, spaesata, inquieta e impaurita, imprigionata nel limbo della crescita da «zero virgola», si è immersa in una nuova antropologia dell’insicurezza. Ora ci sporgiamo sulla frattura della storia. Come affrontare il futuro? Come rimettere in moto i desideri e la speranza di quei diavoli sognanti che noi tutti siamo diventati? La filosofia può accompagnarci per mano nel travaglio del salto d’epoca. Per non accontentarci del cattivo presente. Per scansare il frutto avvelenato del rancore e non cadere nella trappola della nostalgia. Per continuare a sognare a occhi aperti.


“Una freccia scagliata nel cuore del presente”: le parole con cui Habermas riassunse l’opera di Foucault mi sono tornare in mente leggendo Valerii, che interpreta il presente con la competenza del demografo e la visionarietà dello studioso di filosofia classica tedesca. È così che bisogna scrivere e sono questi i libri da leggere.
Maurizio Ferraris


Massimiliano Valerii è direttore generale del Censis. Dopo gli studi in Filosofia a Roma, si è dedicato alla ricerca sociale, economica e territoriale. Al Censis è stato anche responsabile della comunicazione. È il curatore dell’annuale Rapporto sulla situazione sociale del Paese, considerato uno dei più qualificati e completi strumenti di interpretazione della realtà socio-economica italiana. Da cui è emersa la definizione di «società del rancore», diventata una chiave di lettura ripresa da tutti i mezzi d’informazione e penetrata nel dibattito politico.


1 commento:

  1. Analisi del momento calzante ma incerti i rimedi filosofici:Cartesio reagisce alla tradizione (quale?) incorrendo nell'eccesso opposto (tutte le passioni sono buone).Quanto ad Hegel pensò di guarire la coscienza dinanzi al mondo inadeguabile facendola creatrice di mondi in proprio.Quanto a Bloch la sua speranza è teologicamente troppo complicata.Valeri dimentica che da Cartesio è nato il dualismo scienza-natura e da Hegel il totalitarismo.Si è tralasciato il significato della ragione aristotelica che è riposto nella tensione analogativa tra diversità.Oggi: infotech e sostenibilità.

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