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domenica 21 luglio 2019

Banda Osiris - Lo spettacolo per i 40 anni


(a cura di Mimma Zuffi)


Banda 4.0

Lo spettacolo per i quarant'anni


“Io vi auguro sogni a non finire e la voglia furiosa di realizzarne qualcuno.

Io vi auguro di non rinunciare mai all’avventura, alla vita e all’amore.
Io vi auguro di essere lieti e fieri di voi stessi.
E infine, io vi auguro di combattere sempre l’indifferenza,
di fare di ogni luogo la vostra resistenza.”




Sabato 6 luglio in anteprima nazionale abbiamo presentato al Festival Teatrale di Borgio Verezzi “Banda 4.0” il nuovo spettacolo nato per celebrare i quarant’anni della Banda Osiris.



Un tutto esaurito in piazza S.Agostino per un uno spettacolo pirotecnico e poetico. Una produzione “ricca” e sorprendente in un grande circo di luci, video ed idee sorprendenti oltre che di musica. Quaranta anni di teatro sempre fedeli alla nostra linea deviante ed unica nel panorama musicale italiano.


Il feeling con il pubblico è stato immediato, la musica ha sfiorato corde impensabili e fuori dal tempo, diventando un fermo immagine divertente, dinamico e potente. Un richiamo alla figura dei clown musicali, una meteora che si avvicina alla loro figura perfetta e strampalata ma vicina allo spirito bambino e innocente di ognuno di noi.






Questo spettacolo spazia dal suono aggressivo delle prime comparse a sorpresa nelle piazze e nelle fiere degli anni ’80 fino alle più delicate sonorità dei film che ci ha valso l’Orso d’argento di Berlino. Senza mai dimenticare la fisicità degli strumenti e dei corpi. Tanta ruvidezza. Ed estrema precisione.



Quarant'anni non potete perderveli.

Noi non li abbiamo persi.

Perdetevi con noi.

Siamo molto contenti di aver attraversato due secoli, venti in uno e venti in un altro, completamente differenti. E siamo molto contenti di presentare Banda 4.0, uno spettacolo imperdibile.
La scheda artistica.
Un grande schermo con proiezioni continue, video e immagini, un sapiente gioco di luci e tantissima musica, poche battute rapide e taglienti e il coinvolgimento del pubblico a cui viene richiesto di inviare domande, anche le più imbarazzanti, via whatsapp.

Quattordici quadri che spaziano da un vorticoso documentario d’apertura con immagini di repertorio, ad un esecuzione di “
Smoke on the water” per soli fiati. Lo spazio si trasforma in una balera anni ’60 per un’elegia sulla musica con la M maiuscola con “Quizas, quizas, quizas”.
La mancanza delle donne nella band ha contribuito a creare un gruppo di autoaiuto ottenendo di portare le amate in crociera ma, purtroppo, tra i ghiacci del polo: risultato cantare e coreografare “
Uomini soli” dei Pooh. Sotto le acque del polo, in un oceano-acquario, inizia una passerella dei pesci più musicali impersonati dagli strumenti tra aguglie, dentici e meduse fluttuanti.
Quarantanni di viaggi tra i popoli stranieri hanno confermato che l’unico desiderio di tutti è quello di copiare le canzoni del Bel Paese e l' ”
Italiano” di Toto Cutugno viene declinato nei generi più disparati fino ad essere copiato dagli stessi italiani. Per salutare gli spagnoli, invece, non resta che eseguire “Torero”, un omaggio al varietà e a Renato Carosone, fino a che il brano si trasforma in una corrida ambientata nella "Carmen" di Bizet dove il toro è impersonato da un furibondo bassotuba.

La poesia ha sempre attraversato la storia della Banda Osiris e per la prima volta dal vivo viene eseguita “La favola dell’amore inventato” scritta appositamente da Tiziano Scarpa, un momento di poesia, intensità mescolati da una sapiente ironia.
La visita all’opera è accompagnata da Mozart in persona che con “Madamina il catalogo è questo” offre la costruzione di una gigante figura femminile tutta con strumenti musicali poichè il catalogo elencato è quello dell'Ikea.
Il penultimo quadro è la sonorizzazione di un film, rumori e musica, in cui un giovane Claudio Morganti è alla ricerca della sua anima gemella ma alla fine trova solo una radio che trasmette “Caterpillar”, i quattro si scatenano in un pot-pourri legato alle musiche da film mentre sul grande schermo corrono le immagini delle continue citazioni musicali.
Chiude lo spettacolo un richiamo agli inizi: un banditore con tanto di megafono annuncia che “siamo la banda più piccola del mondo, l’unica banda terapeutica esistente sulla faccia della terra, nati per strada come un petardo che ti rotola tra i piedi”.  Questi  sono i quarant’anni ostinati e felici con cui abbiamo vissuta la nostra resistenza. Chiude la versione intensa e toccante à la Banda Osiris di "Bella Ciao" come ognuno di noi l’aveva sempre sognata.
La poesia all’inizio è di Jacques Brel e sono le ultime parole dello spettacolo.
Le splendide foto sono di Luigi Cerati.





pubblicato con l' autorizzazione di Banda Osiris, indirizzo di  posta elettronica: messaggi@bandaosiris.it - telefono: +39 3357987555


1 commento:

  1. li ho ascoltati qualche anno fa all'Auditorium di Milano. Eccezionali!
    Miriam

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