di Mimma Zuffi
Passione per il teatro, entusiasmo e
creatività sono stati gli elementi fondanti per la nascita de IL MECENATE. Nel
tempo, all’esperienza si sono aggiunti duttilità, competenze, complicità e
fiducia: un amalgama “esplosivo” apprezzato da pubblico e Istituzioni.
Credo che oggi più
che mai la scena teatrale debba essere un luogo dove riscoprire e indagare
con coraggio le radici della nostra umanità.
Strumento
principale di questa ricerca è il lavoro sull' ”intimità”dell'attore. Questa,
infatti, non è collegata alla propria biografia o all'analisi di se
stessi , ma è rappresentata da tutta la parte sommersa, nascosta e segreta
legata ad ogni individuo: il mondo interiore dell’uomo/attore, così com’è,
senza analisi psicologiche.
Oltre a buone interpretazioni, deve esistere
un canale diretto che si apre tra l’attore e il pubblico. Se un artista non si
mette in gioco fino in fondo non accade nulla e se non accade nulla, il
pubblico percepisce il nulla
L’attore nutre interesse per tutti i momenti
limite della vita, ad esempio per la nascita e la morte che devono essere anch’essi teatralizzati,
cioè tradotti in partitura di scena. I sogni e gli incubi sono crudeli.
L’attore graffia il suo cuore
attraverso la sua apertura intima teatralizzandola, diventa il tormento
di se stesso: sia comico sia tragico.
Ci vuole rigore, applicazione e decisione
implacabili, determinazione irreversibile, assoluta.
Tutto questo lo dico perché l’avventura del Teatro Delfino inizia nel 2012, in un momento in cui la
cultura viveva una fase critica, quando l’associazione Il Mecenate decide di prendere in gestione un teatro
della periferia di Milano. Una scelta coraggiosa che il Comune ha voluto
premiare conferendo un attestato di benemerenza civica. Il teatro è stato
dotato, da subito, di un impianto audio di altissima fedeltà in grado di
garantire un suono chiaro e ben bilanciato. Alla sala sono state apportate
modifiche per poter accogliere gli spettatori in uno spazio sempre più
confortevole. In questi anni il Teatro ha offerto spettacoli capaci di
soddisfare ogni genere di pubblico: dal musical, alla commedia brillante, al
dramma; dagli spettacoli per bambini, ai concerti.

La settima stagione, sotto la direzione artistica di Federico Zanandrea, in grado di coniugare la propria elaborazione teorica con la capacità di osservazione che gli è innata, ha offerto un programma ricco di proposte differenziate e si è aperto con musica e poesia per proseguire con la prosa, spettacoli musicali, performance di tip tap, e un musical “off”,e ha portato in scena un testo di drammaturgia contemporanea molto profondo, Lungs.
La qualità della programmazione è dimostrata
dalla sempre crescente partecipazione
del pubblico, che colloca il Delfino tra i teatri che
possono vantare un trend positivo di frequenze nella città.
Il teatro vive grazie al pubblico, ma il pubblico vive meglio grazie al teatro e a tutte le imprese culturali che diffondono il patrimonio comune dell’arte.
Il teatro vive grazie al pubblico, ma il pubblico vive meglio grazie al teatro e a tutte le imprese culturali che diffondono il patrimonio comune dell’arte.
Con le proprie forze, la generosità di grandi attori e un pubblico di affezionati, fra abbonati e non, e grazie all'abilità del direttore artistico de IL MECENATE il Teatro Delfino ha consolidato negli anni la sua posizione di teatro di qualità alle porte di Milano facendo registrare un incremento di spettatori del dieci percento ogni anno e ospitando sempre più spesso prime milanesi.
La stagione del Teatro
si è aperta con Michele Placido, protagonista di Musica e
Poesia
(Sciuscià e altre storie) per la prima volta a Milano. Una
serata dedicata al cinema e all’amore: nella prima parte le musiche di film
diretti da Vittorio De Sica come “Sciuscià” e “Ladri di Biciclette” e poi
ancora con “Guardie e Ladri” film di Steno-Monicelli. Nella seconda parte dello
spettacolo è stato dato spazio a brani dedicati all’amore con l’interpretazione
affidata all’attore e regista Michele Placido. Musiche eseguite da musicisti di
grande livello guidati dal Maestro Davide Cavuti.
Il famoso
mentalista Francesco Tesei, ha portato sul palcoscenico del
Delfino, Mind Juggler dal 22 al 25 novembre. Nello spettacolo il pubblico non è stato
semplice spettatore, ma è diventato il vero protagonista, giocando insieme a Tesei
con i cinque sensi, con il pensiero, con la percezione, l’immaginazione e la
comunicazione per esplorare insieme a lui mondi affascinanti, misteriosi e in
continua evoluzione: i mondi della mente e della comunicazione.
Non poteva mancare
nella stagione del Teatro un amico affezionato del Delfino, Enzo
Iacchetti protagonista dal 17 al 20 gennaio di Libera nos domine. In
questo ultimo lavoro, nella forma di teatro – canzone, Iacchetti, solo sul
palco, vuole liberarsi dai dubbi che lo affliggono su PROGRESSO, AMORE,
AMICIZIA, EMIGRAZIONE, offrendoci un’ultima ipotesi di RIVOLUZIONE.
Dal 21 marzo la nuova produzione dell’Associazione Il Mecenate vede Federico Zanandrea protagonista di Lungs, un
testo contemporaneo del giovane drammaturgo inglese Duncan Macmillan. La storia
di un Lui e una Lei, un lungo dialogo, esilarante a tratti, che ripercorre
tutta la vita di questa coppia, una riflessione comica sulla vita e sulla
morte.
Nella stagione trova
ampio spazio la commedia con la prima nazionale: Facciamo che io
faccio, da un’idea di Sergio Romanò in scena con Marcella
Silvestri e la partecipazione di Cristina Plevani; il testo di Dario Fo e
Franca Rame, Coppia aperta, quasi spalancata interpretata
da Antonio Salines e Francesca Bianco e la commedia frizzante Casalinghi
disperati con Max Pisu: quattro uomini separati
e al verde che si dividono un appartamento districandosi tra faccende
domestiche, spese al supermercato e una difficile convivenza.
La prosa continua con
gli spettacoli: La Fortuna, Dorian Gray e La
notte di Pinocchio con Carlo Valli.
Nel cartellone del
Teatro Delfino non sono mancati spettacoli musicali e concerti: a ottobre, la
compagnia “i Tipi del TAP” con Tap Evolution,
coreografie di Valentina Bordi e Ilaria Suss. A fine novembre Live
for Love, il concerto del Coro Gospel diretto dal Maestro Gianluca
Sambataro con la speciale partecipazione della cantante Joyce Yuille, a metà
dicembre la ripresa della commedia musicale Ailoviù e infine
dall’1 al 3 marzo è stata la volta dell’atmosfera rétro con il rock’n’roll anni
Cinquanta del pianista e cantante Matthew Lee, con la tappa milanese del
suo PIANO MAN Live Tour 2019.
Anche in questa nuova
stagione teatrale il Delfino propone cinque spettacoli dedicati ai bambini che
si terranno nelle pomeridiane del sabato.
Un plauso particolare, quindi, a il Mecenate per rigore,
applicazione e decisione implacabili, determinazione irreversibile, assoluta e
per saper ascoltare ciò che succede in sé e restituirlo al mondo.
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