Appunti sparsi di
viaggio di Marina Fichera
L’11
dicembre 2016 sarà un giorno importante per alcuni miliardi di persone su
questo pianeta. Lo so, la data non vi dice nulla o quasi, e vi starete
chiedendo di che cosa stia parlando. Domenica 11 dicembre 2016 scadrà la
clausola del Protocollo di Adesione della Cina all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) del 2001 nella
quale si prevede che, passati quindici anni dall’ingresso nella WTO, tutti i
membri dovranno concedere al Paese di Mezzo lo status di Economia di Mercato
(MES). Il fulcro della questione è che l’Unione Europea non ha intenzione di
concederlo, visto che questo cambio di status significherebbe far decadere i
dazi sui prodotti cinesi e quindi mettere in crisi vari settori industriali
europei.
Eppure
quando visitai per la prima volta la Cina, nell’agosto del 2009, l’economia di mercato, così come la
pensiamo noi nella quotidianità, era già una realtà tangibile. Intere città sorte
dal nulla, con milioni di abitanti, a semplice
contorno di un mare di fabbriche in grado di sputare merci di ogni tipo. Commercio,
ricchezza, potere: “Il mio grattacielo è più alto del tuo!”.
Lo skyline di Shanghai (foto di Marina Fichera) |
La
Cina è un luogo che non ti può lasciare indifferente. O ti attira oppure ti respinge, come una fatale e crudele donna. Io ho preferito
farmi attirare, scegliendo il fascino della sua cultura millenaria, tanto che
dopo questo primo viaggio ho studiato la lingua mandarina per ben quattro anni.
Ho scelto di immergermi nello sterminato oceano del Paese di Mezzo, anche se
non sempre le cose sono state semplici.
Uno
dei motivi che mi aveva spinta a scegliere questo viaggio - che toccava tutte
le ex capitali imperiali più qualche altra destinazione fuori dai circuiti
turistici standard - era stata la visita a un luogo mitico nell’immaginario di
chi, come me, ha praticato arti marziali: il Tempio Shaolin, ai piedi della Montagna Songshan, nella verde regione dell’Henan, Cina centrale.
Le montagne dell’Henan intorno al Tempio Shaolin (foto di Marina Fichera) |
La rigogliosa
regione dell’Henan è considerata la culla del Kung Fu, l’insieme delle arti
marziali cinesi che comprende una serie di stili che vanno dal Tai Chi Chuan,
passano per lo Shaolin Chuan e sfociano nel Wushu di Bruce Lee.
Visitare
il Tempio Shaolin non è facilissimo per i turisti stranieri. Il capoluogo più
vicino in cui soggiornare è la bella Luoyang, una delle sette città imperiali,
che nel suo passato ha accolto ben 13 dinastie.
Luoyang
è una città con una cultura raffinata e un vivace centro storico pedonale
costellato da migliaia di lampade rosse a rallegrare il solito, lattiginoso,
cielo estivo cinese. Entro in alcuni
meravigliosi – e grandissimi – negozi di tè. Il profumo del legno scuro
dell’esotico mobilio intarsiato si mescola con gli aromi e le fragranze di
migliaia di contenitori di foglie e panetti di tè. Sono inebriata ma anche sconvolta dai prezzi astronomici della maggioranza delle tipologie
di tè. Non riesco a comunicare con le eleganti commesse in divisa blu ed esco
mestamente senza aver comprato nulla.
Da
questa ricca città si può anche partire per visitare, oltre al famoso Tempio, anche
le magnifiche Grotte di Longmen, patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Il sito è
una montagna sull’argine di un fiume color del fango che, nei secoli passati, è
stato modellato da monaci e devoti buddisti. Decine di migliaia di statue del
Buddha, alte da pochi centimetri fino alla principale che raggiunge quasi venticinque metri,
compongono una costellazione di devozione. Il caldo e l’umido sono devastanti e
la folla di turisti cinesi si agita selvaggia come al solito, eppure ho come
l’impressione che ogni singolo Buddha mi sorrida benevolmente.
Vista delle Grotte di Longmen (foto di Marina Fichera) |
Finalmente
arriva la mattina della visita al Tempio Shaolin. Con il pulmino ci avviciniamo
alle montagne e più ci avviciniamo più la temperatura si fa mite e il cielo
azzurro. Buon segno, penso.
Spettacoli al Tempio Shaolin (foto di Marina Fichera) |
E invece appena arrivo alla biglietteria,
affollata come una spiaggia riminese a Ferragosto, qualcosa mi dice che qui lo
spirito delle arti marziali è svanito. L’enorme sito, quasi del tutto
ricostruito, è abitato da maestri, da praticanti a vari livelli, e da migliaia
di ragazzini che arrivano da tutte le regioni della Cina. I genitori di questi
apprendisti pagano costose rette per far imparare loro le arti marziali nella
speranza che diventino maestri ricchi e famosi. Plotoni di bambini con i
capelli rasati e le divise arancioni o bianche corrono o si esercitano degli
ampi spazi dell’area.
Tutt’intorno è solo una sfilza di negozi di
paccottiglia e magliette – che ammetto di aver acquistato, nessuno è perfetto -
e tristi show a pagamento.
Il tempio è diventato una sorta di circo e ho
la spiacevole impressione che la millenaria saggezza del Kung Fu sia stata
soppiantata dalla ricerca del denaro e della fama. Ho come una sensazione di
perdita, di smarrimento.
Giovani allievi al Tempio Shaolin (foto di Marina Fichera) |
L’unico
luogo del tempio che è riuscito a mantenere la sua dignità, ai margini opposti
della biglietteria, è quasi deserto. L’antico cimitero dei Maestri Shaolin,
monaci buddisti che hanno coltivato e praticato le arti marziali con devozione
e sacrificio, è la sola zona che merita una visita, tutto il resto è una
delusione cocente e sconcertante.
Ogni azione nel Paese di
Mezzo è causa ed effetto del dio denaro.
La Cina è un paese al tempo stesso magnetico, affascinante, ma per alcuni
aspetti anche orripilante. Sono
curiosa di sapere cosa accadrà dopo l’11 dicembre 2016.
Non è importante quanto hai studiato. E' più importante quanto hai assorbito e capito di ciò che hai studiato.
Bruce Lee
Aggiornamento: UE e USA si sono opposti al passaggio della Cina a MES,
RispondiEliminatutto è in discussione alla WTO.
brava Marina per l'aggiornamento! A parte che, come al solito, il tuo pezzo è molto interessante.
RispondiEliminaAnto
Grazie! Ciao
EliminaMarina
Grazie Marina, per averci portato li' dove persone come me non sono usi andare, per le stesse logiche che hanno trasformato quei posti, come dicevi tu, in circhi di altri interessi. Grazie per condividere quello che tu non hai "rinunciato" a visitare e vedere
RispondiEliminaVincenzo
Grazie Vincenzo, diciamo che io sono per "se non vedo non ci credo"
EliminaUn saluto
Marina
Complimenti Marina per l'interessante articolo completo, come sempre, di bellissime foto che ci fanno "viaggiare".
EliminaUn saluto
Patrizia e Alice
Grazie Care Amiche!
Eliminaun abbraccio
Marina