!-- Menù Orizzontale con Sottosezioni Inizio -->

News

mi piace

giovedì 25 agosto 2016

"Terminus radioso", di Antoine Volodine


 (a cura di Mimma Zuffi)
66thand2nd editore - pagg. 544 - € 20,00

Novità in libreria dal 25 agosto
 Vincitore del Prix Médicis 2014

Appuntamento a Mantova: Domenica 11 settembre -  15.00 • Palazzo Ducale -Portico del Cortile d’Onore •
Antoine Volodine con Marcello Fois : APOCALISSI LETTERARIE

Un libro stupefacente, complesso, denso, che unisce l’iconografia sovietica alle leggende sciamaniche e alla science fiction.  Liberation

In una Russia post-apocalittica, devastata dalle esplosioni nucleari, due uomini e una donna fuggono dopo il crollo dell’Orbisa, ultimo baluardo della Seconda Unione Sovietica, e si avventurano in una steppa contaminata, dominata da una natura selvaggia e mutante. È un regno sterminato, popolato di soldati-fantasma e morti viventi, e costellato di villaggi deserti e centrali nucleari implose, fatta eccezione per Terminal radioso, dove la vita continua a scorrere intorno a una pila atomica sprofondata nel terreno. 


Lì Mamma Udgul, a cui le radiazioni hanno regalato una sorta di immortalità, gestisce le operazioni di smaltimento dei materiali radioattivi, e Soloviei, presidente del kolchoz, guida con i suoi poteri sovrannaturali i pochi superstiti in un’atmosfera di sogno che ha i contorni dell’incubo. In questo universo singolare e violento, surreale e visionario, il tempo diventa relativo, e i confini tra vita e morte sfumano in un eterno tormento.

Steppa sconfinata. Bianco nitore d’inverno. E d’estate le erbe, mutanti, che ondeggiano accarezzate dal vento. Un mondo contaminato, reso invivibile dalle esplosioni di reattori nucleari impazziti, orgoglio di una Seconda Unione Sovietica sull’orlo dell’abisso. Unica eccezione a questo vuoto dominato dalla natura è Terminus radioso, un kolchoz dove la vita continua a scorrere intorno a una pila atomica sprofondata nel terreno. Laggiù Nonna Udgul, a cui le radiazioni hanno regalato una sorta di immortalità, gestisce le operazioni di smaltimento dei rifiuti radioattivi, e Soloviei, il presidente, guida con i suoi poteri sovrannaturali i pochi superstiti in un’atmosfera di sogno che ha i contorni dell’incubo. E poi passano i secoli, i superstiti si disperdono, il viaggio del treno che correva lungo i binari alla ricerca di un campo di lavoro si è concluso chissà quanti anni prima. Finché un giorno migliaia di corvi si alzano in volo. E poi tutto continua, ancora, nella realtà parallela del Bardo, dentro una trappola di Soloviei, in una fine infinita, ma che importa.
In questo universo – singolare, visionario, violento – tempo e spazio sono dimensioni liquide dove vivi, morti e simil tali vagano in un immenso, eterno futuro. Un universo allucinato, percorso dall’umorismo del disastro. L’universo di Antoine Volodine.


Nato in Francia nel 1950, Antoine Volodine è uno scrittore che sfugge a ogni classificazione. Fondatore del «post-esotismo», corrente letteraria che mescola realtà onirica e politica, ha scritto oltre quaranta libri con diversi pseudonimi. Con Terminus radioso, che gli è valso il prix Médicis nel 2014, Volodine firma un romanzo fosco e ironico che intona un inno all’umorismo del disastro, alla fuga dal reale, alle tecniche di resistenza di fronte al buio, alla notte, alla catastrofe. La resistenza che segue alla tabula rasa delle umane cose dopo l’implosione totale, il crollo definitivo, la «guerra nera», da cui siamo tutti minacciati.
Tra le sue opere tradotte in Italia, Scrittori (Edizioni Clichy, 2013) e Angeli minori (L’orma editore, 2016). Di prossima pubblicazione 66thand2nd Le post-exotisme en dix leçons, leçon onze, Nos animaux préférés e Songes de Mevlido.


1 commento:

  1. Appena finito di leggere questa sorta di incubo, a volte a colori a volte in bianco e nero, incarnazione dei nostri sogni peggiori. Mi chiedo come abbia potuto una persona scriverlo e nello stesso tempo consiglio di leggerlo, di abbandonarsi al fragore delle parole o dei silenzi nel cuore della taiga.

    RispondiElimina