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giovedì 26 maggio 2016

Sfogliando Milano

Di Paola Carbellano


E’ una mattina qualsiasi di un giorno qualunque della settimana. I clacson suonano nervosi. Il semaforo è verde ma la macchina davanti stenta a partire. Il traffico è intenso. Trovare un parcheggio sembra  un’impresa impossibile. La metropolitana è piena. La gente ti sta addosso, nei mezzi come nei locali dove si va la sera con gli amici a bere l’aperitivo.

Sembra una scena di ordinaria follia e invece si tratta di scene di ordinaria quotidianità a Milano. Milano  è una città difficile che non piace a molti di quelli che ci vivono. Il ritmo spinge di corsa, gli aperitivi danno problemi di stomaco  e il verde, per antonomasia rilassante, scarseggia. 

Che fare allora? Per fortuna esistono il tempo libero, seppur rosicchiato da mille impegni, e la letteratura che ci permette fantastici viaggi altrove. A fronte di libri che propongono viaggi in terre fisicamente lontane, ce ne sono altri che regalano un diverso modo di guardare i posti dove solitamente passiamo e che almeno una volta alla settimana detestiamo. Il banale ciottolo della quotidianità, però, se visto attraverso l’occhio magico della letteratura, può trasformarsi in pietra preziosa. E così un angolo qualunque della nostra città può regalarci il gusto della fuga.

Prendiamo per esempio Via Tibaldi. 


Siamo tra Viale Toscana e Viale Liguria, non siamo in centro e neppure ancora sui Navigli. E’ una via come ce ne sono tante a Milano dove una lunga successione di palazzi grigi non dà tregua, il traffico è intenso e la via preferenziale al centro della strada dà respiro solo a ciclisti e motociclisti. Se però andiamo al numero quattro di quest'arteria, dove troviamo l’ennesima facciata anonima e dove un’insegna nera con scritte bianche e rosse ci annuncia un esercizio commerciale orientale, la nostra avventura può avere inizio. E nell’ignaro commerciante cinese gestore di un ristorante o di un negozio di massaggi,  potremo riconoscere il nostro guardiano di soglia. Quello in questione è un palazzo incastrato tra palazzi molto più alti e incolori, tutto nascosto tranne per un portone di legno e ferro battuto che dà sulla strada e da cui, incollando l’occhio, si può scorgere un piccolo parco nascosto nella corte interna. 

Qui, in questa casa, inizia la prima avventura del Gorilla, alias Sandrone Dazieri, disoccupato cronico e sempre in bolletta. E sempre qui abita il Sig. Gardoni, alto borghese milanese organizzatore di splendide feste che necessita di un servizio di sicurezza per il suo prossimo party. I due si incontrano perché il secondo  offre il lavoro di guardiano buttafuori al primo, il quale, per niente entusiasta della proposta, per via delle sue precarissime condizioni economiche, si trova a dover accettare la proposta e dare inizio alla sua rocambolesca avventura. Il lavoro, infatti, solo apparentemente tranquillo, si rivela una bella gatta da pelare: nel bel mezzo della festa la figlia del padrone di casa fugge in preda al delirio e dopo poco fa una brutta fine.  Chi l’ha ammazzata? La polizia sembra fermarsi di fronte alla soluzione più semplice mentre il Gorilla sarà l’unico a cercare la verità, costi quel che costi. Milano, come lui stesso afferma, non è una città ma un grumo di lava che ha subito tutte le furie e per starci bisogna essere attrezzati. Non è una città per dilettanti. E per questo lui la ama, e anche noi.

Buona lettura e godetevi Milano!

2 commenti:

  1. Dal titolo avevo pensato, finalmente qualcuno che racconta Milano. Ma è rimasta solo la descrizione di una città pessima, orrenda e pericolosa, in cui non mi rispecchio perchè sono nato, vissuto in questa città che amo e che non lascerei mai. Prima di condannarla bisogna conoscerla e capire che è meglio o peggio di altre città. W MILANO nel bene e nel male.

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    Risposte
    1. Caro lettore,
      vivo a milano da 16 anni, periodo durante il quale ho imparato a conoscerla sapendone cogliere i pregi e cercando di convivere  con i difetti che pure ci sono, qui come altrove. 
      L'articolo e' piu' sul valore di evasione offerto dalla lettura di un buon libro.
      Non mancheremo di pubblicare altro su Milano.
      Grazie per averci letto e commentato.
      Paola

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