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giovedì 24 marzo 2016

FRANCESCO GUCCINI, EPISODIO 1: LO SCRITTORE

a cura di De Pedro Giovanni
Francesco Guccini, nato a Modena il 14 giugno 1940, ha vissuto l'infanzia da sfollato a Pàvana, sull'Appennino Pistoiese, durante la Seconda Guerra Mondiale. Tornato a Modena si è laureato in Lettere  all'Università di Bologna. Tra i più noti cantautori italiani è molto apprezzato anche come scrittore. Nella sua carriera annovera anche alcune comparse cinematografiche.

I testi delle sue canzoni, considerati poesie, sono entrati a fare parte delle antologie di letteratura per le scuole, ma Francesco Guccini è anche un rinomato scrittore. I suoi libri, legati ai luoghi nei quali ha vissuto - Pàvana, Modena e Bologna - raccontano di tempi ormai andati come la Seconda Guerra Mondiale e di ricordi degli anziani dell'Appennino Pistoiese.


Alla fine del 2015, dopo aver pubblicato Piccolo manuale dei giochi di una volta, è uscito il suo ultimo libro: Un matrimonio, un funerale, per non parlare del gatto, una raccolta di racconti brevi, sia nuovi sia già pubblicati, ambientati a Pàvana, alcuni dei quali ammantati con un velo di mistero.
La copertina del libro edito da Mondadori
La carriera di Guccini come scrittore è iniziata nel 1989, quando ha pubblicato il suo primo libro Croniche epafaniche, nel quale parla della sua infanzia da sfollato a Pàvana attraverso i racconti degli anziani del luogo. Nel 1993, dopo alcuni anni di pausa, viene pubblicato Vacca d'un cane dove l'autore racconta la sua adolescenza vissuta a Modena alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Modena, che in una sua canzone definisce Piccola città, in realtà era una città come tante che durante la ricostruzione si ingrandiva con l'edificazione di nuovi quartieri abitati prevalentemente da emigrati del Sud arrivati per lavorare nelle fiorenti industrie del Settentrione.
Nel 1996 viene pubblicato il libro nel quale Guccini scatena tutta la sua vena ironica, Le leggende del bar e altre comiche: una compilation di luoghi comuni, come il bar frequentato da avventori molto divertenti, e i tre giocatori che si inventano un mitico gioco di carte finto, il farfa sgalbredato, per depistare un incomodo curioso cliente di un bar dove c'è ancora un juke-box, fonte di ispirazione per Francesco di vari aneddoti che, in coloro che hanno vissuto quel periodo, aprono stanze di ricordi.
I critici letterari hanno spesso definito lo stile di Guccini un po' naif ma di difficile lettura perché, spesso, alterna citazioni letterarie a un linguaggio aulico oppure popolare, unendo l'italiano a termini dialettali sia emiliani sia pavanesi. Così è nato Il dizionario del dialetto di Pàvana, pubblicato nel 1998.
Nel 2000 è uscito Tutto Francesco, un libro che ripercorre tutta la sua vita artistica e comprende anche l'emozionante canzone Il vecchio e il bambino il cui testo è stato pubblicato, nel 2002, in un libro illustrato da Fabio Magnasciutti.
La carriera letteraria di Francesco è proseguita nel 2003 con Cittanova blues, dove Guccini racconta il "sogno americano" che si diffuse nell'Italia del dopoguerra e con il boom economico degli anni '60.
Con L'uomo che reggeva il cielo, nel 2005, lo scrittore torna alla matrice originale basata sui ricordi; infatti, gli undici racconti, reali e fantastici, che compongono questo volume narrano di un mondo che va scomparendo, come una vecchia fotografia ingiallita dal tempo. I ricordi continuano a vivere nelle sette storie di Icaro, pubblicato nel 2008; racconti poetici e idilliaci, a volte crudeli, che aprono squarci di vita malinconica ed esperienze, a volte argute, a volte strazianti attraverso figure che vivono tra i resti della guerra.
La carriera artistica di Guccini ha sempre seguito vari binari: la musica, la scrittura e il cinema; questo percorso Francesco l'ha descritto nel 2010 nella sua autobiografia Non so che viso avesse, utilizzando per il titolo la frase iniziale della canzone "La locomotiva" con la quale il cantautore emiliano chiude ogni suo concerto. Va poi ricordato il libro uscito nel 2013 Culodritto e altri racconti, dove "Culodritto" è il soprannome che Francesco dà a sua figlia, ed è il titolo di un’altra sua canzone 
Le copertine dei dizionari delle cose perdute















Nel 2012 e nel 2014, con Dizionario delle cose perdute e Il nuovo dizionario delle cose perdute, mi è sembrato che Francesco abbia aperto la cantina o la soffitta della sua casa dove ha trovato vecchi oggetti, ormai quasi scomparsi, che solo la generazione degli over "anta" può realmente ricordare: i dischi di vinile, le musicassette, il mangiadischi, il juke-box, le cabine telefoniche, i gettoni e tante altre "cose perdute".
Come ho già detto all'inizio, la produzione letteraria di Guccini è arrivata al 2015 con l'ultimo libro, solo in senso cronologico, Un matrimonio, un funerale, per non parlare del gatto, ma la sua carriera ha visto anche varie collaborazioni con altri scrittori, la più importante a fianco di Loriano Macchiavelli, con il quale ha dato vita ai racconti gialli del Maresciallo Sanvito ambientati, ancora una volta, sull’ Appennino e basati sui ricordi di tempi perduti: Questo sangue che impasta la terra, Un disco dei Platters, Macaroni, Tango e gli altri, Lo spirito e altri briganti, Malastagione, Appennino di sangue (Tre casi per il Maresciallo Sanvito) e La pioggia fa sul serio hanno segnato una collaborazione che si è estesa dal 2001 al 2014.
A quattro mani con Marco Aime, nel 2014, Guccini ha scritto Tra i castagni dell'Appennino mentre, nel 2015, con Jaja Pasquini ha pubblicato il racconto per ragazzi, dal lunghissimo titolo che tocca il tema dei profughi-naufragi del Mediterraneo, Io non volevo andarmene di casa. Oltre settant'anni fa migliaia di bambini nel vento. Oggi migliaia di bambini nel mare.
Qui termina il mio racconto sulla produzione letteraria di questo grande artista  ma vi aspetto ancora per gli altri capitoli che parleranno di Francesco Guccini attore e, soprattutto, cantautore.
         Il grande Francesco










2 commenti:

  1. Meraviglioso Giovanni! Mi sa che rileggerò Culodritto!

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  2. Grazie Maddalena, io sono un grande fan di Guccini e tu? Se lo sei non perderti gli altri episodi. Giovanni.

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