!-- Menù Orizzontale con Sottosezioni Inizio -->

News

mi piace

domenica 28 febbraio 2016

SPAGNA, PARCO DI EL TORCAL e DOLMEN DE ANTEQUERA

di Tullio Brusa
Parco di El Torcal gruppo roccioso
(Foto di Tullio Brusa)
Di solito quanto si pensa alla Spagna vengono alla mente le località più conosciute come Madrid, Barcellona, Granada, Siviglia, ma, in realtà, moltissimi sono i luoghi incredibilmente interessanti noti per lo più agli spagnoli. Poiché la penisola iberica è uno dei miei luoghi del cuore ho pensato di descriverne alcuni che mi hanno particolarmente colpito. 



Inizierò quindi parlandovi di due che si trovano fra Malaga e Siviglia: il Parco El Torcal e la vicina cittadina di Antequera.
Il parco, situato a circa 30 km a nord da Malaga in direzione di Antequera, nei pressi del villaggio di Villanueva de la Concepción, è conosciuto per le sue imponenti formazioni di roccia calcarea che danno vita ad alcuni dei paesaggi più belli e suggestivi d’Europa. 
Impronta di sedimenti marini

Fino a cento milioni di anni fa l’intera zona si trovava sotto il livello del mare; successivamente, i movimenti della crosta terrestre la spinsero così in alto al punto di raggiungere i 1300 m, mantenendo però le stratificazioni rocciose che qualcuno descrive come somiglianti a una torta millefoglie. Infine, l’erosione ha plasmato forme incredibili nella roccia carsica, realizzando un paesaggio impressionante, unico al mondo, nella cui labirintica struttura di rocce, sentieri, zone di sosta e gole è facile perdersi.

Il parco si raggiunge in una ventina di minuti partendo da Antequera seguendo una strada da cui si gode uno splendido panorama sulla valli circostanti; arrivati al parcheggio antistante si trovano un centro informazioni e un piccolo museo dove si può apprendere qualche notizia sulla flora e la fauna del parco.

Fra i diversi sentieri che ci vengono proposti, è possibile prendere quello chiamato “la ruta verde” che ci porterà a osservare le formazioni carsiche più spettacolari e così, attraversando il “Callejón Oscuro” o il “Callejón del Tabaco” potremo osservare la moltitudine di piccoli passaggi originatisi nelle Ere a causa della rottura delle rocce.

El sombrerillo nel parco del Torcal
El tornerillo nel parco del Torcal













Le rocce, qui, sembrano una collezione di sculture naturali: alcune con forme familiari - come “el Tornillo” dichiarato Monumento Naturale, “el Sombrerillo” , “el Cáliz” o “el Dado” (la vite, il cappello, la coppa, il dado) -, altre in attesa di essere ricevere un nome dall’immaginazione dei visitatori.
Come tutti i massicci calcarei, il Torcal di Antequera, presenta un enorme patrimonio di grotte e doline fino a 225 metri di profondità; sono inoltre presenti altre cavità orizzontali - come la Cueva del Toro e quella di Marinaleda - che ospitano importanti reperti preistorici confermando così la presenza dell’uomo in questa zona già in epoche remote, come vedremo più avanti parlando di Antequera.

Vista dal Mirador de las ventanillas
(Foto di Tullio Brusa)

Un punto assolutamente imperdibile è il “Mirador de las ventanillas” dal quale si gode una vista panoramica del paesaggio verso il mare e la località di Villanueva de la Concepción

Torniamo ora ad Antequera, un delizioso paesino adagiato su di una collina dalla quale si gode di un favoloso scorcio della valle che ospita alcuni dei resti preistorici più importanti del nostro continente 
Antequera
(Foto di Tullio Brusa)

Appena fuori Antequera è infatti possibile visitare ben tre dolmen del periodo neolitico: quelli di Menga e di Viera, costruiti tra il 3500 e il 3000 a.C., alle porte della città, e, poco distante, quello di El Romeral, costruito intorno al 2500 a.C. 
Questi tre dolmen, diversi sia per età sia per progettazione possono essere annoverati tra le più grandi e complete strutture megalitiche presenti in Europa.
Le popolazioni che li costruirono furono, con tutta probabilità, quelle che, tra il 5000 e il 2200 a.C., abitarono nella vicina valle del Guadalhorce e nel Cerro di Marimacho 
Il sito dei dolmen di Viera e Menga
Il primo dei tre, il Menga Dolmen, è famoso per il suo orientamento spaziale; è infatti disposto in modo tale che, durante il solstizio d’estate, il sole che al mattino splende sopra il picco della Peña de los Enamorados, una cima che ricorda un volto che guarda il cielo, entri direttamente attraverso il condotto di ingresso, illuminando la camera centrale. È probabile che questo orientamento ricoprisse un’importanza mistica per le tribù che costruirono i dolmen 
  
Dolmen Menga
(Foto di Tullio Brusa)













Di dimensioni minori, anche se sempre imponente, è il Dolmen di Viera, composto da un corridoio aperto e un passaggio coperto lungo 21 m che termina in una camera quadrangolare cui si accede attraverso una piccola apertura tagliata nella pietra. 

Dolmen Menga
(Foto di Tullio Brusa)

   












Poco distante da questi due primi dolmen incontriamo quello di El Romeral, sicuramente meno imponente dei primi due e di datazione più recente. Come i precedenti, è costituto da un corridoio con pareti in muratura e un tetto piatto; alla fine del corridoio si trova una camera di circa 5 m di diametro costruita in muratura da cui si accede una ulteriore camera larga circa 2 m.
El Romeral

Va inoltre ricordato che insediamenti rupestri del Neolitico esistevano anche a El Torcal. 

L’unicità di questo sito lo porta essere un punto di riferimento nell’ambito dell’archeologia megalitica all'interno del gruppo composto dai ben noti monumenti inglesi di Stonehenge e Averbury, quello irlandese di Newgrange e le vestigia bretoni intorno a Carnac.




5 commenti:

  1. Grazie per averci fatto conoscere un posto ameno e particolare, spero che continui a farci scoprire altri posti sconosciuti. Juanito

    RispondiElimina
  2. Mi unisco al commento di Juanito. Spero proprio che Tullio continui a illustrarci luoghi al di fuori dei percorsi turistici. Ottimo.
    Anna

    RispondiElimina
  3. Bravo Tullio. Una vera gioia scoprire dei luoghi così belli e poco conosciuti. Spero di vederli di persona. Grazie!! Ana María

    RispondiElimina
  4. Tullio ha grandi interessi e riesce a trasmettere sensazioni ed emozioni descrivendo alcuni luoghi che ha avuto la fortuna di visitare. Per me è' stata una scoperta molto interessante leggere
    ciò che ha scritto su El Torcal e Antequera. Grazie Tullio
    Amalia Tessarolo Bondolfi

    RispondiElimina
  5. Interessantissimo!! A breve partirò per untour dell'Andalusia e mi piacerebbe visitare il Torcal!
    Sai dirmi se è possibile visitarlo da soli?
    Ci sono sentieri segnalati? Si può accedere liberamente?
    Graziee :)

    RispondiElimina