Entrata principale del campo di concentranto di Auschwitz |
Il 27 gennaio è il “Giorno della Memoria”, una giornata di riflessione, informazione e condivisione per non dimenticare le vittime dell'Olocausto. Il 27 gennaio è l’anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz: una pagina cruciale nella storia dell'identità europea.
Auschwitz, campo di concentramento e di sterminio, costruito dai nazisti all'estremità orientale della Slesia, fu uno dei luoghi della Shoah, dello sterminio degli ebrei d'Europa, dei rom e dei Sinti e, allo stesso tempo, luogo di deportazione di tutti i perseguitati politici e sociali del sistema di potere nazifascista europeo.
Auschwitz ci racconta come il male assoluto prese potere nel centro di un'Europa orgogliosa di un progresso raggiunto.
Il "giorno della memoria" rappresenta il nostro impegno per mantenere sempre vivi i principi di libertà, dignità e solidarietà tra uomini e donne.
Voglio ricordare questo giorno con le parole di due grandi: Guccini, cantautore, compositore, scrittore, e Primo Levi, scrittore:
Francesco Guccini - Auschwitz
Son morto con altri cento, son morto ch' ero bambino,
passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento....
Ad Auschwitz c'era la neve, il fumo saliva lento
nel freddo giorno d' inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento...
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Primo Levi scrittore italiano, imprigionato per 11 mesi ad Auschwitz. Liberato dall'Armata Rossa.
«L'Olocausto è una pagina del libro dell'Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria.»
Tanti sono i libri che ricordano questi anni tragici per l'umanità: un salto in libreria e non avrete che l'imbarazzo della scelta.
Non potete non leggere :
-Irène Némirovski. Arrestata dai nazisti, in quanto ebrea, Irène Némirovsky fu deportata nel luglio del 1942 ad Auschwitz, dove morì un mese più tardi di tifo.
- le pagine del Diario di Anna Frank.
- Eliezer Wiesel, scrittore statunitense di cultura ebraica e di lingua francese, nato in Romania e sopravvissuto all'Olocausto. È autore di 57 libri, tra i quali La notte, un racconto basato sulla sua personale esperienza di prigioniero nei campi di concentramento di Auschwith, Buna e Buchenwald. Wiesel è anche membro dell'Advisory Board del giornale Algemeiner Journal. Quando Wiesel fu premiato per il Nobel per la Pace nel 1986, il Comitato Norvegese dei Premi Nobel lo chiamò il “messaggero per l'umanità.
Quel che conta, tuttavia, è NON DIMENTICARE!
Scritto in maniera incisiva,senza usare retorica. Brava anche per aver messo la foto drammatica dei deportati morti. Così si scrive!
RispondiEliminaRoberto
Sono daccordo con Roberto, senza retorica e colpisce nel segno per non dimenticare. Grazie per Auschwitz di Guccini, grande poeta. Juanito.
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