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mercoledì 23 dicembre 2015

BABBO NATALE ESISTE! IO L'HO VISTO!

di Giovanni De Pedro

Un giorno come tanti, una mattina di dicembre imbiancata dalla neve, esco per recarmi al lavoro. Mi piace sentire i rumori ovattati dalla candida coltre, poche automobili viaggiano sulle strade innevate e il tram è sempre il mezzo più veloce per arrivare in centro città. 
Dai finestrini bagnati vedo scendere i fiocchi di neve, attraversare il mio sguardo che scruta le vetrine addobbate con pini artificiali e luci a intermittenza.
Scendo dal tram e passo sotto la Torre Velasca, osservo i sorrisi e la pace creata dall'atmosfera natalizia. Arrivo alla mia meta, La Mimosa, il negozio in cui ogni giorno presto la mia opera e dove le mie mani esperte (scusate la modestia!) creano oggetti di cartone rivestendoli con mille fantasie di carta.
All'interno mi aspetta una novità, un uomo vestito da Babbo Natale seduto su una poltrona sembra in attesa di esaudire i desideri di qualche bambino. Stupito, mi avvicino per indagare.
- Non sapevo che avessero assunto qualcuno per fare le veci di Babbo Natale, complimenti per il travestimento - dico in tono scherzoso.
- Figliolo, credo che tu abbia frainteso. Io sono il vero e unico Santa Claus! - ribatte l'anziano signore.
Questo è il vero e unico Santa Claus


- E io dovrei crederle? Non mi dica che quella barba è vera e che quelli non sono capelli posticci!? -
- Perché non provi a tirarli? -, mi punzecchia il “vecchietto”.
Accetto la sfida, mi avvicino e inizio a tirare; la barba rimane attaccata e i capelli non sono una parrucca, ma non mi arrendo.
- Va bene, questo però non significa niente. Dov'è la slitta con le renne? Non la vedo in strada! -
- Ovvio, l'ho messa nel parcheggio che c'è nella via qui dietro. Ho anche pagato! -
- Ah, Ah, Ah! - mi viene da ridere – Vuole dirmi che la renna Rudolf è in un parcheggio? Spero che le diano un po' di fieno da mangiare. Adesso non mi dica che ha pagato anche l'Area C! -
- Mi crede così ingenuo? Certo che no, ho sorvolato le telecamere. 
- Devo ammettere che è entrato molto bene nella parte di Babbo Natale. Allora, mi dica, perché ha lasciato la sua bella casa di Rovaniemi, in Finlandia? -
La casa di Santa Claus a Rovaniemi

- Stolto bambino cresciuto, ormai ho una certa età e non riesco più a sopportare il gelo dell'inverno finlandese, qui a Milano fa più caldo! -
- Sarà come dice lei però io non sono ancora convinto che sia il vero Santa Claus. Sarò scettico ma, come San Tommaso, non ci credo finché non ci metto il naso! Quindi, sceglie la busta numero uno, due o tre? - dico imitando Mike Bongiorno.
- La numero uno – risponde il concorrente.
- Allora, in sessanta secondi deve dirmi i nove nomi delle renne che trainano la slitta e i nomi degli elfi di Babbo Natale -
- Saetta, Ballerino, Schianto, Guizzo, Cometa, Cupido, Tuono, Lampo e Rudolph
sono le renne.- riprende fiato - Gli elfi si chiamano: Stekkjarstaur, Giljagaur, Stúfur, Pvörusleikir, Pottasleikir, Askasleikir, Huroaskellir, Skyrgámur, Bjúgnakrækir, Gluggagægir, Gáttabefur, Ketkrókur e Kertasníkir - risponde tutto d'un fiato e senza pensarci. 
Le renne di Babbo Natale

- Credo che non ci siano più dubbi, solo Santa Claus può dire nomi tanto difficili in tal poco tempo. Così come solo Biancaneve potrebbe dire i nomi dei sette nani senza indugio.- dico con tono sbalordito e arrendevole.
E' proprio in quel momento che, dal retrobottega, spunta una fila brulicante formata da una decina di elfi indaffarati che si recano dietro al banco e, saltellando qua e là, formano anche piramidi elfiane per mettere sugli scaffali gli oggetti pronti che hanno realizzato per i clienti. 
- Skyrgámur, quel portagioie devi metterlo insieme agli altri portagioie – dice Stúfur – anche se ha una carta diversa.-
- Lascialo fare come vuole – interviene Ketkrókur – non sei tu a comandare ma Santa Claus. -
- Ragazzi, – interviene Babbo Natale – siate bravi, fate sempre rumore, lavorate in silenzio che siete un gruppo fantastico. -

La voce di Donata, la proprietaria dell'attività, mi raggiunge dal retro con la sua solita dolcezza:
- Giovanni, hai visto che bello? Gli elfi sono operai fantastici e poi – continua baciando Santa Claus sulle guance, facendolo arrossire- è un onore avere Babbo Natale in carne e ossa nel nostro negozio! -
- Sì, è proprio una grande emozione. Pensa che ho capito subito che era quello vero! -
- Oooh! - esclama l'intero gruppo di elfi, smascherandomi.
- Giovanni – mi chiama la voce di Donata – Giovanni, svegliati -
- Mmh, che succede? - chiedo stropicciandomi gli occhi.
- Devi esserti addormentato, sei stanco? -
- Un po', però sono contento che gli elfi di Babbo Natale siano qui a aiutarci, così possiamo riposarci di tanto in tanto. -
- Elfi? Babbo Natale? Cosa stai dicendo? Hai bevuto durante la mia assenza, vero? -
Questa domanda mi lascia perplesso e rispondo:
- Sai che non bevo e tantomeno mentre lavoro e poi li hai visti anche tu, hai pure baciato Santa Claus sulle guance! -
Donata scoppia in una fragorosa risata:
- Molto divertente, se devo essere sincera, mi piacerebbe incontrare veramente Babbo Natale. Sono convinta che hai sognato tutto o l'aria natalizia ti ha dato alla testa. -
- No, era tutto vero, vieni che te lo dimostro! -
Corro verso il negozio, nessuna traccia del passaggio di Babbo Natale e tanto meno dei suoi elfi. In piedi, alle mie spalle, Donata mi dice:
- Credo che tu sia rimasto deluso, però noi crediamo che esiste, quindi prima o poi succederà veramente di averlo qui in negozio, basta volerlo perchè questa è la magia del Natale. -
Mi stringe in un abbraccio consolatorio e torniamo insieme verso il laboratorio. Proprio in quel momento, sento provenire dalla strada, un tintinnio di campanelli e un urlo d'incitamento:
- Hop, hop, correte renne è già tardi. -
Mi giro velocemente ma non vedo nessuno passare e penso:
“ E' stato solo un sogno! “

La mitica "Ferrari Nove Renne" di Santa Claus

Se Babbo Natale esiste veramente, ancora non l'ho capito. Noi adulti crediamo di avere sempre la verità in tasca però non diciamola ai nostri bambini, lasciamo che possano continuare a sognare.

BUON NATALE A TUTTI

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