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domenica 22 marzo 2015

"ALPI DI GUERRA, ALPI DI PACE - Luoghi, volti e storie della Grande Guerra sulle Alpi", di Stefano Ardito

(a cura di Mimma Zuffi)

Casa Editrice Corbaccio - pagg. 265 - € 19,60

Gli italiani che frequentano le montagna, e che hanno ascoltato molte volte le tristi canzoni degli alpini della Grande Guerra sanno che la guerra sulle Alpi, nei quattrocento chilometri che separano il Passo dello Stelvio da Caporetto, è stata un conflitto speciale, crudele e romantico al tempo stesso, combattuto da uomini simili tra loro che indossavano divise diverse.

Un secolo fa la Grande Guerra ha  insanguinato l’Europa. Nelle terribili battaglie combattute sui fronti della Somme, della Galizia, dell’Isonzo e del Carso hanno perso la vita milioni di ufficiali e soldati. Altri milioni di uomini sono stati mutilati o feriti. Nel quadro generale del conflitto il fronte alpino, dal Passo dello Stelvio alle Alpi Giulie, ha avuto un ruolo secondario. 



Ma quelle battaglie combattute ad alta quota, tra pareti di roccia e ghiacciai, hanno emozionato generazioni di Europei. Sulle Dolomiti, sull’Adamello, sul Pasubio, sullo Jôf di Montasio e su decine di altri massicci, i militari italiani e austro-ungarici hanno costruito sentieri di arroccamento e vie attrezzate, caserme e fortezze, teleferiche e caverne artificiali. Cannoni e mitragliatrici sono stati issati fin sulle vette più alte. Oggi, mentre le trincee del Fronte occidentale e del Carso sono state riassorbite in un paesaggio di pace, le Alpi centrali e orientali sono diventate un grande museo all’aria aperta, percorso ogni anno da decine di migliaia di turisti, escursionisti e alpinisti. Ma esplorare trincee, bunker, musei e gallerie non basta. Per capire la tempesta che ha sconvolto tra il 1915 e il 1918 le Alpi occorre conoscere gli eventi, i loro protagonisti e le loro passioni, il mondo che li circondava. In questo libro Stefano Ardito racconta con intensità e partecipazione diciassette episodi del conflitto, e permette agli appassionati di montagna e di storia di emozionarsi e di capire. Perché comprendere il passato serve a costruire un’Europa di pace.

Stefano Ardito, nato a Roma, è una delle firme più note del giornalismo di montagna e di viaggi italiano. I suoi reportage e le sue inchieste sono stati pubblicati da Airone, Repubblica, Il Venerdì, Alp, Meridiani e Specchio, settimanale de La Stampa. Oggi scrive per Il Messaggero, Meridiani Montagne, Qui Touring, Plein Air e altre testate. Ha all’attivo alcune decine di guide e una ventina di libri, tra i quali 101 storie di montagna che nessuno ti ha mai raccontato (Newton Compton, 2012), La grande avventura (Corbaccio, 2013) e Storia dell’alpinismo in Abruzzo (Ricerche & Redazioni, 2014). Il pubblico di Rai Tre lo conosce grazie ai suoi documentari, messi in onda per vent’anni nel programma quotidiano Geo&Geo. Ha dedicato alla memoria e ai luoghi del primo conflitto mondiale sulle Alpi numerosi servizi giornalistici e la guida Sentieri della Grande Guerra (Touring Editore, 2014).

1 commento:

  1. Bisogna leggere questo libro: un pezzo di storia spesso ricordato troppo in fretta.
    Complimento all'autore, all'editore e a sognaparole che l'ha portato a conoscenza di noi lettori.
    Insomma tutti bravi.
    Teodora

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