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mercoledì 4 febbraio 2015

"The Imitation Game", un film da non perdere

di Annalisa Petrella

Vi sono almeno tre valide ragioni per andare al cinema a vedere “The imitation game”:

1. L’originalità della storia che narra una delle vicende più rilevanti del XX secolo, basata sulla biografia di Alan Turing, scritta da Andrew Hodges con il titolo “Alan Turing. Storia di un enigma”, che racconta la vita di un personaggio straordinario, illustre studioso di matematica e logica, esperto di crittoanalisi, che con la propria genialità ha offerto un servizio incommensurabile al suo Paese, la Gran Bretagna, durante la Seconda Guerra Mondiale, contribuendo a ridurre la durata del conflitto e a salvare milioni di vite umane.

2. Il valore di restituire memoria e, soprattutto, dignità a uno scienziato d’eccezione, un genio matematico che può essere considerato il padre dell’informatica, e a un uomo vilipeso e condannato senza speranza.

   
3. La capacità narrativa del regista, il norvegese Morten Tyldum, di aver portato mirabilmente alla luce una vicenda storica rimasta nelle pieghe nascoste dei servizi segreti per sessant’anni, e l’interpretazione di un cast di attori di prim’ordine tra i quali il protagonista Benedict Cumberbatch offre una prova superba da Premio Oscar.

Il film, in programmazione nelle sale italiane dai primi di gennaio, ha immediatamente riscosso un grande successo dalla critica e dal pubblico, confermando l’apprezzamento ottenuto al Festival di Toronto e al London Film Festival ed è candidato a ben otto Oscar.

Chi è Alan Mathison Turing
Nasce a Londra nel 1912. Timido, introverso, a scuola lega poco con i suoi coetanei ed è spesso bersaglio di derisione per la sua tendenza a isolarsi. Si dedica agli studi a indirizzo scientifico fin dalla più tenera età; dimostra doti eccellenti e ottiene una borsa di studio al Trinity College di Cambridge dove approfondisce il campo della matematica pura. Successivamente segue i corsi di meccanica quantistica di von Neumann e scopre la filosofia matematica di Bertrand Russell. 

Nel 1935 si appassiona ai corsi di logica e nel 1936 elabora la struttura concettuale della Macchina di Turing che descrive analiticamente in un famoso articolo scientifico ("On computable Numbers, with an application to the Entscheidungsproblem")  che viene apprezzato da tutto il mondo matematico. Turing ha solo 24 anni e ha già ottenuto il rispetto e la considerazione dei matematici del suo tempo. 

Nel 1937 si sposta negli Stati Uniti all’Università di Princeton dove consegue, nel 1938, un PhD. Rientrato a Londra conosce il grande filosofo Wittgenstein. Filosofia, logica e matematica pura sono campi d’investigazione continua per lui, e approfondisce le sue ricerche sulla Macchina di Turing che diventerà l’antenata del computer moderno.

Nel settembre del 1938 l’Intelligence inglese lo coinvolge per decrittare il codice cifrato delle Macchine Enigma che gli alti comandi tedeschi utilizzavano per mantenere i contatti con le truppe dislocate nei luoghi di attacco al fronte. Il Codice Enigma oltre ad essere impenetrabile, veniva cambiato ogni 24 ore e quindi il tempo a disposizione degli scienziati per decrittarlo era ridottissimo. L’impresa si rivelava complicatissima e di difficile soluzione.

Nel 1939 Turing verrà inserito nella sezione Communication del Foreign Office con sede a Bletchley Park, dove viene costituito un gruppo di esperti scelti tra matematici, fisici, studiosi di enigmistica, e scacchisti, per attaccare il Codice Enigma.

Alan Turing riuscirà nell’intento decrittando l’Enigma degli U-boat, i sommergibili tedeschi impegnati nell’Oceano Atlantico, inventando le “Bombe”, macchine elettromeccaniche che superavano le Enigma tedesche e conseguendo successi come crittoanalista per tutto il tempo dello scontro bellico. 

Viene inviato anche negli Stati Uniti per realizzare macchine di decrittazione sempre più potenti. E’ un vero genio e un eroe di guerra per le innumerevoli vite salvate e per aver contribuito con il proprio operato a ridurre la durata del conflitto.

Nel 1945 è inserito nel National Phisycal Laboratory di Teddington e realizza la macchina ACE, Authomatic Calculating Engine. Nel 1947 è di nuovo a Cambridge e nel 1948 è Direttore del Computing Laboratory dell’Università di Manchester. 

Sul piano umano Alan Turing è un uomo schivo, assorbito interamente dalle proprie ricerche ad esclusione degli allenamenti quotidiani per le maratone che lo appassionano e rappresentano una sana compensazione per equilibrare mente e corpo. 
Era omosessuale e viveva con discrezione questa sua diversità esistenziale, all’epoca considerato un crimine in Gran Bretagna. Sarà proprio per questo motivo che, per pura casualità, si troverà incriminato e condannato al carcere. Patteggerà la condanna accettando la punizione della castrazione chimica. L’umiliazione e la sofferenza mostruosa che dovette subire per due anni, in totale isolamento, lo spinsero al suicidio: mangiò una mela avvelenata di cianuro di potassio. Era il 1954, Alan Turing non aveva ancora 42 anni.

Il film

Il regista presenta la storia di Turing partendo dagli anni '50: il furto in casa dello scienziato, i sospetti della polizia, le indagini e l’interrogatorio in una stanza del commissariato dove Turing racconta.
 I flashback spostano la vicenda indietro nel tempo in due periodi, quello da adolescente solitario, trascorso al college con l’unico conforto dell’amicizia di Christopher, suo primo amore, e quello a Bletchley Park come crittoanalista negli anni della guerra. 
La regia di Tyldum, le scenografie eleganti di Maria Diurkovich, la colonna sonora di Alexandre Desplat, la fotografia di Oscar Faura priva di ridondanze, il montaggio di William Goldenberg, la recitazione degli attori tutti, con l’interpretazione istrionica di Benedict Cumberbatch e il tocco aggraziato di Keira Knightley, contribuiscono coralmente a costruire un film estremamente raffinato e curato nei minimi dettagli.

L’ambientazione inglese è perfetta e Tyldum fa emergere per strati successivi, concatenati tra loro, una storia complessa che si muove rigorosamente sul piano scientifico senza disperdere le emozioni profonde che la vicenda implica. 

Le scene in cui il gruppo di scienziati interagiscono con Turing, scontroso ed egotico al punto da rendersi antipatico per poi trasformarsi, grazie all’aiuto di Joan Clark, in un personaggio sensibile, determinato e generoso, sono di grande spessore. L’intesa con Joan, la proposta di matrimonio per permetterle di affrancarsi dalla famiglia d’origine e dedicarsi alla carriera scientifica, l’onestà reciproca, il rispetto dei sentimenti e il contrasto con un mondo rigido e stereotipato nel quale si annida una crudeltà assoluta, sono tutti elementi che conferiscono pathos al film, fino alla parte conclusiva tragica e struggente che coinvolge lo spettatore in un moto d’indignazione e di rabbia.

Le tematiche del film sono molteplici e ogni sfera dell’esistenza  - storica, politica, sociale, morale, affettiva - ne rimane coinvolta e viene  trattata con finezza e sagacia. L’amore omosessuale represso, il desiderio di emancipazione della donna, la passione per la scienza e per il proprio paese, il sacrificio a favore degli altri, la genialità incompresa o mal tollerata, la violenza della guerra, la Macchina e il cervello umano, la Giustizia totalmente ingiusta, il peso dell’onta, l’intrigo, il tradimento, e la dignità fino alla fine: questo e ancora di più in “The Imitation Game”. 

E’ una soddisfazione molto amara annotare che sei anni fa lo Stato britannico, attraverso il Primo Ministro Gordon Brown, ha espresso le proprie scuse formali nei confronti di Alan Turing che finalmente, nel 2013, ha ottenuto la “riabilitazione” ovvero la cancellazione postuma del “crimine” per il quale era stato condannato.


Benedict Cumberbatch, che ha interpretato con adesione totale al personaggio il ruolo di un genio e di un eroe del nostro tempo, insieme a altre stelle del cinema, ha fatto un appello per “Riscattare le vittime delle vecchie leggi omofobe”. Si calcola che circa 50.000 uomini omosessuali vennero condannati al tempo per atti indecenti. La legge che puniva l’omosessualità nel Regno Unito è rimasta in vigore fino al 1967.

17 commenti:

  1. Interessante, non solo il film, ma anche la recensione che hai scritto. Sicuramente un film da non perdere. Cumberbatch è sicuramente "marchio" di garanzia"
    Miriam

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  2. Bellissima recensione che rende giustizia a un film emozionante e di valore storico. Brava Annalisa!
    Ludmilla

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  3. Grazie, Miriam! Annalisa

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  4. il film mi ha commosso e la recensione è bellissima. Wanda

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  5. Gli inglesi sono stati tremendi dopo averlo sfruttato. L'articolo gli rende giustizia. Gaia R.

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  6. Penso che il protagonista del film si meriti l'Oscar perchè è troppo bravo. Carmen

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  7. Sono d'accordo. Annalisa

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  8. Purtroppo la giustizia postuma non renderà mai indietro le persone che hanno subito tremendi torti, fino alla morte, solo perché amavano chi, secondo una la maggioranza, non avrebbero dovuto... il film é molto bello, grazie per la segnalazione
    Marina

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  9. Grazie a te, Marina, del commento. Annalisa

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  10. È ipocrita redimere dopo aver perseguitato e condannato un uomo che si è suicidato da molti anni. Un modo per mettersi la coscienza a posto. Ha scritto un articolo che giustamente informa di una storia poco conosciuta. Gilda Levi.

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  11. Ha ragione, lo Stato britannico è arrivato in ritardo con le scuse e la riabilitazione. Turing è morto disperato e solo. Ma credo che la scelta, anche se tardiva, di ammettere i propri errori abbia, comunque, un valore. Annalisa Petrella

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  12. Ha ragione, lo Stato britannico è arrivato in ritardo con le scuse e la riabilitazione. Turing è morto disperato e solo. Ma credo che la scelta, anche se tardiva, di ammettere i propri errori abbia, comunque, un valore. Annalisa Petrella

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