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lunedì 2 febbraio 2015

Stoccolma: una città galleggiante

a cura di Sandra Romanelli
Stoccolma
Stoccolma, una delle più belle città d'Europa – armoniosa e gradevole, tranquilla e pulita – affascina anche il visitatore più esigente.
Costruita su quattordici isole, situate dove il lago Malaren confina con il mare, unite tra loro da cinquantasette ponti, sotto la vivida e fredda luce nordica, o avvolta dalla tiepida luce dorata del sole, ci appare come una città galleggiante  e ci ricorda Venezia. 


Nell'isola di Stadtsholmen sorge Gamla Stan (città vecchia), che risale al XIII secolo. Con i suoi vicoli medioevali e le strade acciottolate è senz'altro la parte più incantevole e rappresenta il cuore della città.

Isola di Stadtholmen - Gamla Stan
                              
Qui ha sede  l'attuale Palazzo reale  (Kungliga Slottet ) parzialmente  ricostruito nel XVIII secolo sui resti dell'antico castello Tre Kronor (Tre corone) distrutto da un incendio nel 1697.
All'interno si possono visitare:
- gli appartamenti reali con una serie di arredi risalenti tra il XVII e XIX secolo,  le sale di Rappresentanza e le sale della Cavalleria,
- le sale del tesoro (Skattkammaren),
- il museo delle tre corone (Museum Tre Kronor).

Nel cortile esterno del palazzo si può assistere al Cambio della Guardia che avviene ogni mercoledì e sabato alle ore 12,10, la domenica alle 13,30 (nei mesi invernali), in estate ogni giorno.

Il cambio della guardia
Dopo aver ammirato questa cerimonia ricca di tradizione, ci si può avventurare nei vicoli interni per cercare qualche trattoria e provare uno dei piatti della gastronomia locale.
                                                                 

 Gamla Stan : la piazza e i vicoli


Tralasciamo un'allettante vetrina ricca di dolci,  per non compromettere alcuni buoni propositi riguardo alla linea ed entriamo in un ristorante di piatti tipici. 
Dolci della tradizione


Sono indecisa su cosa scegliere tra il famoso Kottbullar, (polpette di carne macinata molto fine), o il Surstromming (aringa fermentata), poi però la mia scelta si catapulta sul  Gravlax ( salmone marinato servito con contorno di patate bollite). Una buona scelta: è un piatto molto gustoso!

Dopo il pranzo è piacevole passeggiare per le stradine di Gamla Stan, un susseguirsi di vicoli incantevoli e di botteghe artigianali, che creano un'atmosfera d'altri tempi. 

Gamla Stan

Può accadere di chiedere  a un passante un'informazione qualsiasi e ti accorgi di ricevere in un perfetto inglese, non solo l'indicazione richiesta ma anche un augurio di buon  proseguimento. Se  al contrario il tuo inglese è scarso e non comprendi  la risposta, basta scusarsi e dire:- Non ho capito, sono italiano. -  Il tuo interlocutore si sforzerà allora, con una serie di gesti appropriati,  d'indicarti la via giusta. 
La calma e la gentilezza sono doti che contraddistinguono gli abitanti di   questa città.  

Sempre nell'isola di Stadtsholmen si possono visitare Storkyrkyan, la Cattedrale del XIII secolo, dove sono avvenuti sfarzosi matrimoni reali, e il Museo del Premio Nobel.

La statua di San Giorgio nella Cattedrale

A Stoccolma, la destinazione turistica più popolare è senza dubbio, Skansen. 
Fondata nel 1891 dall'etnologo Artur Hazelius, rappresenta il primo museo all'aperto del mondo dove, grazie alla presenza di edifici storici provenienti da tutte le parti del paese, si può scoprire com'era la vita in Svezia nelle varie epoche passate. Si possono ammirare anche animali della fauna scandinava come l'alce, la renna, il lupo, la volpe rossa, la civetta lappone, il gufo reale, la foca. 
I negozi offrono una vasta gamma di prodotti artigianali, oltre a oggetti  del design svedese, tessuti, vetro e ceramica.  In alcuni di essi, come  nella  bottega del vetraio, si svolgono dimostrazioni di antichi mestieri.


La bottega del vetraio

Il  momento migliore per visitare Skansen è per lo più durante i mesi estivi, ma anche a dicembre, in occasione delle feste (Santa Lucia, Natale e Capodanno) possiamo scoprire la meravigliosa atmosfera dei mercatini e delle antiche tradizioni natalizie svedesi.
Skansen, la bottega dei tessuti

Una visita particolarmente interessante è quella al museo Vasa, che si trova sull'isola di Djurgården, dove è esposta l'unica nave del XVII secolo rimasta intatta, la Regalskeppet Vasa (anche solo Vasa), un galeone svedese ornato in modo elaborato che affondò durante il suo viaggio inaugurale nell'agosto del 1628. È una visione mozzafiato. 

Il Vasa, costruito per il re Gustavo II Adolfo di Svezia, tra il 1626 e il 1628, fu il vascello da guerra più importante e anche il più costoso della flotta svedese. Lo scafo fu costruito con un migliaio di querce, aveva sessantaquattro cannoni di grosso calibro, alberi alti più di cinquanta metri e svariate centinaia di sculture dipinte e dorate.
Era il 10 agosto 1628, gli abitanti di Stoccolma si erano raccolti sulle rive del mare per salutare il viaggio inaugurale del Vasa. Il tempo era buono, soffiava un vento leggero. A bordo si trovavano un centinaio di uomini d'equipaggio, oltre a donne e bambini.
Gli intervenuti aspettavano la partenza della nave, motivo di orgoglio e ammirazione per tutti.
Uscita nel golfo una folata di vento la fece inclinare su di un lato, ma il timoniere riuscì a raddrizzarla. Una seconda folata di vento però l' inclinò nuovamente e l'acqua iniziò a entrare nello scafo attraverso i portelli dei cannoni. La nave affondò molto rapidamente ad appena 120 metri dalla costa e, dopo aver percorso meno di un miglio marino, s'adagiò su di un fondale fangoso poco profondo; molti furono salvati dalle imbarcazioni accorse in aiuto, ma almeno 40 delle 130 persone a bordo morirono nel naufragio, fra cui anche mogli e figli di alcuni membri dell'equipaggio. 
Testimone di quei momenti terribili fu l'ammiraglio Erik Jonsson, che rimase per diversi giorni tra la vita e la morte.

Nel sec.XVII la Svezia era all'avanguardia nelle tecniche subacquee per il recupero di navi e vi furono quindi vari tentativi per il recupero del vascello, con ganci ed ancore,  ma invano.
Tra il 1664 e il 1665, mediante un attrezzo, denominato campana subacquea, dei sommmozzatori vennero calati a trenta metri di profondità e riuscirono  a portare a termine un'impresa quasi impossibile per quei tempi: recuperarono più di 50 cannoni.
Il Vasa rimase ben 333 anni sul fondo del mare.
Il recupero definitivo avvenne solo nel 1961. 
Era il 24 aprile quando il Vasa spuntò dalle acque e si offrì agli occhi del mondo intero, alla presenza di stampa, radio e televisione. 

Il Vasa come lo vediamo oggi al Vasa Museet


Visitatori  provenienti da tutto il mondo possono ammirare, nel museo  dedicato, il Vasamuseet, questa nave da guerra straordinariamente ben conservata, grazie al fango del fondale su cui era adagiata e all'acqua salmastra povera di ossigeno.
Ma la conservazione del Vasa non finisce mai. Un programma di ricerca per affrontare questo problema sta impegnando, ancora oggi, esperti di tutto il mondo. L'obiettivo rimane sempre lo stesso: assicurare che il Vasa sia conservato per le generazioni a venire.  

Particolare del Vasa

Le sculture dipinte e dorate del Vasa

Con gli occhi ancora pieni della splendida visione di questo antico galeone e nelle orecchie la sua magica storia, mi accingo a ritornare in albergo, passando per le vie del centro. In autunno, a quest'ora del pomeriggio qui è già buio e le strade sono scintillanti di luci, poiché in questa stagione il sole tramonta molto presto.


A passeggio per le vie del centro

Il mio breve viaggio a Stoccolma sta per terminare. 
Mentre percorro la strada del ritorno penso che i giorni di vacanza a mia disposizione sono stati troppo pochi e sono quasi finiti. C'è  ancora molto da vedere e scoprire in questa tranquilla città del Nord, costruita sul lago e sul mare. Questo è un buon motivo per programmare un altro viaggio e ritornare.
La prossima volta, preferibilmente durante la stagione estiva, non mancherò di visitare tutto l'arcipelago, con le sue piccole isole e la bellezza della natura, ricca di prati e boschi. Un giro in battello potrà sicuramente regalarmi ulteriori emozioni e immagini da non dimenticare.
Ciao Stoccolma, goodbye!


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