(di Giovanna Rotondo)
Non conoscevo Enrico Carozzi, ma la sua mostra a Casargo mi ha incuriosito. Alcuni amici andavano a visitarla e mi hanno invitata. Ho sentito spesso parlare di Casargo ma non c’ero mai stata e mi era sembrata l’occasione buona per farlo. Non era l’inaugurazione e così ho perso la storia della sua vita narrata dalla figlie.
Da quanto ho capito, guardando i suoi dipinti e ascoltando quanto si diceva di lui, era una persona riservata, con la passione per la pittura a cui si dedicava senza sosta. La pittura era la sua vita e lui era un autodidatta. Ho una particolare simpatia per gli autodidatti, sono persone generalmente incomprese e poco aiutate.










