!-- Menù Orizzontale con Sottosezioni Inizio -->

News

mi piace

venerdì 3 marzo 2023

Reincarnazione,

 (di Giovanni De Pedro)



Il giorno che mio padre portò a casa un gatto, trovato in cantiere, arrivò il panico tra quelle mura. Mia madre e mia sorella avevano una folle paura degli animali. Ero un bambino e volevo quel gatto ma, il giorno dopo, mio papà lo riportò dove l'aveva trovato. Dopo un anno persi mio padre.


 Quando da adulto, sono andato a vivere da solo, ho sempre pensato di avere un amico a quattro zampe ma, il primo “appartamento” nel quale ho vissuto, era talmente piccolo che potevo passare l'aspirapolvere, per tutto il locale, stando seduto sul divano!

Ho traslocato e, adesso, vivo in una casa vera e non in una stanza. Ho deciso! C'é spazio anche per un compagno a quattro zampe!

Lo strano giro del destino ha voluto, purtroppo, che una mia collega di lavoro, avesse perso la mamma; c'era un gatto, ora, che aveva bisogno di un nuovo padrone. Appena venni a saperlo mi sono proposto ma la risposta è stata:

- Caspita se l'avessi saputo, l'ho già promesso a un'amica di mia figlia! -

La notizia mi ha scoraggiato ma dopo un mese, per un altro strano giro del destino, si riapre la speranza:

- Scusa, Giovanni, sei ancora propenso ad avere un gatto? Perché l'amica di mia figlia non lo vuole più. Sai come sono i ragazzi, troppo impegnativo! -

Troppo impegnativo!? Io lavoro, un cane sarebbe troppo impegnativo, dovrei portarlo fuori a fare i suoi bisogni, ma un gatto!

Ricordo ancora quel giovedì sera, quando Max entrò dalla porta della mia vita. Fu un colpo di fulmine, dopo due ore, era già sdraiato ai miei piedi per farsi coccolare.

Con questa palla di pelo, dolce e giocoso, si è instaurata un'amicizia e una complicità che, col passare dei giorni, si è rafforzata, come se ci conoscessimo da una vita.

 Quella mattina, era una mattina come tante, un giorno normale ma non mi sarei mai aspettato che fosse l'ultimo. Stavo attraversando quell'incrocio come tutte le mattine col semaforo verde; quell'auto arrivò velocemente. Il guidatore stava guardando il cellulare e, quando alzò lo sguardo, frenò bruscamente, era troppo tardi. Mi sono ritrovato steso, su quelle strisce pedonali, guardando il buio, senza sentire voci e inerme, morto.

 Riaprendo gli occhi mi ritrovo in una stanza che non conosco. Mi sento strano, cerco di rialzarmi ma faccio fatica. Mi lecco per pulirmi, sono pieno di peli e...cammino a quattro zampe!? Sento una presenza alle mie spalle, mi giro e quello che vedo mi sorprende, piacevolmente:

-MAAXX!? -

-Sì, sono proprio io -

-Ma, come mai sono qui e anche tu sei qui? -

-Quando sei morto, mi hanno dato in adozione a questa famiglia che mi adora e mi tratta come un principe -

-Ah, grazie! Dopo tutti quei croccantini che ti ho dato e quelle coccole, fino a farmi venire mal di mano e tutti i graffi presi, per gioco. Questa è la tua gratitudine? - dissi irritato.

- Non arrabbiarti, tu mi hai trattato come un re. Sei stato un padrone perfetto. Ti ho voluto tanto bene e, ancora, te ne voglio. -

-Anch'io te ne ho sempre voluto, fin dal primo momento che ti ho visto e te ne voglio ancora, soprattutto ora che ti ho ritrovato. Adesso però, raccontami come sono arrivato qui. -

- Un giorno, stavo guardando fuori dalla finestra, ho visto un'automobile fermarsi qui sotto, vicino al marciapiede, il conduttore è sceso e ti ha posato per terra e se n'é andato. Eri piccolo e affamato, infreddolito e miagolavi fortissimo ma io ho urlato più di te, per attrarre l'attenzione dei miei padroni. Sono arrivati di corsa e, appena ti hanno visto, lei ha mandato suo marito a prenderti. Ti ha portato qui ma io già sapevo che eri tu, dal tuo odore -

Annusandomi per assicurarmi di non puzzare, dico:

- Che cosa stupenda, adesso potremmo giocare insieme con le palline e i topolini di pezza, come non abbiamo fatto nell'altra vita. -

Guardandomi seriamente negli occhi, Max mi dice:

- Sì, però prima, devo dirti una cosa molto importante -

- Puoi dirmi tutto quello che vuoi, amico mio. -

- Io sono tuo padre. _

- Mio padre? Aaahh, non è possibile! Ti ho fatto sterilizzare. Poi, se mi avete trovato in strada, come fai a essere mio padre? -

- Forse non hai capito. Tu mi hai chiamato Max ma, in un'altra vita, mi chiamavo Andrea. -

- Andrea? Che coincidenza, come mio padre che ho perso quando ero piccolo.-

- Allora, zuccone, fai due più due. -

Sorpreso ed emozionato dico:

- Tu sei mio padre!? Questo è incredibile e magnifico. Adesso possiamo recuperare tutto il tempo che non abbiamo potuto vivere insieme! -

- Esatto, figlio mio -

Lanciandogli le zampe intorno al muso, gli dico semplicemente:

- Ciao, Papà. -

 



 

10 commenti:

  1. 😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍😍 tu sai..... bravo Gio!!!!!

    RispondiElimina
  2. Bellooooo 🤩🤩🤩🤩😸😻😸

    RispondiElimina
  3. Ma lo sai che i gatti sono le creature più meravigliose, e in Egitto erano considerati sacri.


    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, lo so. Grazie per aver letto il mio racconto

      Elimina
  4. Bravo Pedrito!! Creativo, sensible y generoso!! Una persona que vale la pena encontrar.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Muchas gracias por tu palabras. Me emocionaron.

      Elimina
    2. Bellissimo. Sarebbe bello se tutti i racconti finiscono così.

      Elimina
    3. Sarebbe bello certamente ma la realtà è diversa, però sognare ci aiuta.

      Elimina