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lunedì 20 maggio 2019

SIDDHARTA, LO SPIRITO DI HERMANN HESSE


di Giovanni De Pedro

Troviamo conforti, troviamo da stordirci, acquistiamo abilità con le quali cerchiamo d'illuderci. Ma l'essenziale, la strada delle strade non la troviamo.”
Da “Siddharta” di Hermann Hesse
 
Una delle edizioni più vendute del libro

Credo siano poche le persone a non aver letto “Siddharta”, uno dei capolavori della letteratura mondiale di tutti i tempi.
Che cosa attrae di questo personaggio, il San Francesco d'Oriente?
Forse il fatto che, come il santo italiano, era nato in una famiglia benestante. Figlio di un brahmino, lascia la sua casa e i suoi beni per seguire un gruppo di Samana, asceti che vivono cercando lo spirito supremo che non è solo l'amore ma molto di più: la smaterializzazione del corpo per vivere la pienezza dell'anima, niente è utile se non la concentrazione mentale per superare ogni dolore della vita.


Siddharta, come il Santo patrono d’Italia, mette in risalto il fatto che si può acquisire una profonda conoscenza dei libri sacri, ma bisogna saperla applicare alla vita reale. Con questo concetto si mettono in evidenza i difetti del clero, di qualsiasi professione religiosa, che resta chiuso nelle arcaiche credenze e tra le mura dei luoghi di culto, facendo sfoggio della conoscenza delle Sacre Scritture ma senza comprenderle e viverle pienamente tra la gente. È la nostra mente che elabora questi insegnamenti e li vive, ogni giorno, tra le persone comuni che lottano per sopravvivere. Siddharta ha vissuto in questo modo la sua vita e, come paragone, pensiamo all'opera di una Grande piccola donna come Madre Teresa di Calcutta che ha dedicato tutta la sua esistenza ai poveri, usando come mezzo l'insegnamento del Vangelo.
Secondo il pensiero di Siddharta, tutti gli esseri umani hanno qualcosa da dare e, quindi, qualcosa da ricevere dagli altri, anche da una prostituta che svela a Siddharta il segreto di ricevere piacere dall'amore fisico ma anche la felicità di dare gioia al partner.
Toccante è l'incontro di Siddharta con Gotama Shakyamuni, più comunemente conosciuto come il Buddha, colui che ha raggiunto il Nirvana, quindi l'ultima reincarnazione; ho l'impressione che anche Madre Teresa, catapultata in una realtà buddista, avesse raggiunto il suo Nirvana.


Un'immagine di Hermann Hesse

Leggendo le pagine del racconto di Hesse, si può constatare che tutte le religioni professano la stessa convinzione nell'amore per gli altri e la speranza di una vita oltre quella terrena, dove la grande protagonista dell'eternità è soltanto la nostra anima.
Oltre a Siddharta e il Buddha, un altro personaggio rilevante del romanzo è sicuramente Govinda, grande amico di Siddharta. Govinda segue sempre il suo maestro, restando dieci passi dietro di lui; questo atteggiamento ci insegna che tutti dovremmo osservare i movimenti delle altre persone per capirle e trarne un insegnamento che può farci crescere. L'unico momento in cui Govinda pensa di tradire Siddharta è quando si separa dal suo maestro per seguire il Buddha, e allontanandosi comincia a riflettere sulla sua vita, dimostrando di essere maturato e diventato uomo.
Nel suo maestoso romanzo, Hermann Hesse descrive in maniera maniacale i pensieri e le sensazioni del suo personaggio, come se lui stesso non solo si immedesimasse nel protagonista, ma fosse lo stesso Siddartha.
Nello stile letterario di Hesse risaltano le descrizioni dell'ambiente in cui si svolgono le azioni, lo scrittore mette in evidenza la natura, con le sue bellezze e i suoi mutamenti. Descrizioni che si possono ritrovare anche nei suoi romanzi successivi, per esempio “Narciso e Boccadoro”, riprendendo in parte lo stile poetico che fu caratterizzato dall'Ariosto ne “L'Orlando Furioso”.
Nel 2013 ricorsero due anniversari significativi: il novantesimo anno dalla prima pubblicazione di “Siddharta”, festeggiato dalla storica casa editrice Adelphi con un'edizione straordinaria del romanzo, che coincise con il cinquantesimo anno dalla morte del suo grande autore, Hermann Hesse.

La saggezza non è comunicabile. La scienza si può comunicare, ma la saggezza no. Si può trovarla, viverla, si possono fare miracoli con essa, ma spiegarla e insegnarla non si può.”
( da “Siddharta” )





2 commenti:

  1. molto interessante, grazie Giovanni!
    ciao
    Marina

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  2. Grazie Marina, sono felice che ti sia piaciuto. Giovanni.

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