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domenica 14 febbraio 2016

ELIZABETH BARRETT - ROBERT BROWNING : UN AMORE IMMORTALE

di Sandra Romanelli
The Fisherman and the Siren (1858) -  Pescatore e sirena 
di Frederic Leighton (Scarborough, 3 dicembre 1830 –Londra, 25 gennaio 1896), uno dei più raffinati artisti dell’epoca vittoriana.
San Valentino ci porta a ricordare le grandi storie d’amore del passato. Tra di esse non possiamo dimenticare l’intenso amore nato tra due scrittori inglesi, Elizabeth Barrett e Robert Browning.  La loro storia è considerata una delle più belle del XIX secolo ed è destinata a rimanere immortale.

Elizabeth Barrett e Robert Browning

Elizabeth Barrett nacque il 6 marzo 1806 nella contea di Durham, in Inghilterra, figlia di Mary Graham Clarke e Edward Moulton Barrett, ricco proprietario di piantagioni di zucchero in Giamaica, dalle origini creole.
Visse un’infanzia felice, con gli  undici fratelli,  nel benessere della bella tenuta di Malverne Hills, andando a cavallo e allestendo con loro spettacoli teatrali, ma a causa della rivolta degli schiavi in Giamaica, la famiglia Barrett subì una forte perdita economica e fu costretta ad abbandonare la casa in cui viveva e a cambiare dimora più volte, fino a stabilirsi al numero 50 di Wimpole Street, un elegante quartiere di Londra.

A dodici anni Elizabeth scrisse il suo primo poema epico, in rima baciata The battle of Marathon. Nel 1838 venne pubblicata la sua raccolta “The Seraphim and Other Poems”, ma nello stesso periodo, in seguito a una caduta da cavallo si ammalò di una strana malattia polmonare che la tormentò per tutta la vita. 
Flush, il cane di Elizabeth Barrett
                                  
Iniziò così a condurre una vita ritirata, quasi da reclusa, con pochi amici, molti libri (amava le opere di John Milton, Shakespeare, Dante ed Euripide), lo studio, la scrittura, la poesia e il suo adorato
cagnolino Flush, un cocker spaniel dal pelo fulvo, reso celebre da Virginia Wolf  che ne scrisse la biografia (Flush, vita di un cane).

Nel 1844, l’uscita di  “Poems” la rese una delle più popolari scrittrici del momento. I suoi scritti e la sua poesia suscitarono l’ammirazione di letterati europei e d’oltreoceano; tra di essi Robert Browning (1812-1889), poeta e scrittore inglese, che dopo aver letto la sua raccolta di versi, il 10 Gennaio 1845 le scrisse la sua prima lettera per dimostrarle la propria ammirazione. 

Robert Browning
I love your verses with all my heart, dear miss Barrett… questa vostra poesia grandiosa e viva, di cui ogni fiore ha messo radici ed è sbocciato… tanto mi è entrata dentro, da diventare parte di me…
Il pregio della vostra poesia è nella melodia fresca e insolita, nella ricchezza del linguaggio, nel pathos squisito e nel pensiero davvero nuovo e ardito.”

Tra loro iniziò così una fitta corrispondenza.
Fu uno scambio di lettere bellissime, (dal 10 gennaio 1845 al 18 settembre 1846)  cui seguì il loro primo incontro e l’innamoramento. 

La  vita di Elizabeth, a causa della malattia, era trascorsa fino a quel momento appartata e solitaria, all’ombra ingombrante e minacciosa di un padre inflessibile e tiranno.
   
L’arrivo della prima lettera di Robert che le chiedeva di incontrarla, le provocò una gioia immensa e inaspettata, ma Elizabeth non si sentiva pronta al fatale incontro.
“L’inverno mi chiude in casa così come chiude gli occhi al ghiro: in primavera vedremo; mi pare che potrò sentirmi meglio e aprirmi di nuovo al mondo esterno. E nel frattempo ho imparato a conoscere la vostra voce, non solo per la poesia, ma per la gentilezza che esprime.” ( Elizabeth Barrett, 11 gennaio 1845). 

Elizabeth aveva una figura minuta, un sorriso semplice ma accattivante, grandi occhi, capelli ricci scuri; risultava affascinante per tutti coloro che avevano la possibilità d’incontrarla e Robert non si sottrasse al suo fascino.
Non molto tempo dopo si sposarono segretamente poiché il padre di Elizabeth era decisamente contrario sia al loro amore, che ostacolò per tutta la vita, sia alle loro nozze. Dopo il matrimonio fuggirono insieme dall’Inghilterra per approdare in Italia, prima a Pisa, poi a Firenze, dove stabilirono la loro dimora, insieme all’inseparabile cane Flush . 
Il 14 settembre 1846, in una lettera indirizzata a Robert, Elizabeth scrisse:
“Finalmente nessuno potrà più separarci.
Ho conquistato il diritto di amarti apertamente, con un amore che gli altri definiscono addirittura un 'dovere'...
Comunque, anche se fosse un 'peccato', ti amerei ugualmente!”

Elizabeth e Robert vissero il loro idillio a Firenze, stabilendosi in un lussuoso appartamento di Palazzo Guidi - sito in Piazza San Felice -  diventato oggi  museo di Casa Guidi, dedicato alla loro memoria. Qui, nel 1849,   nacque Pen, il loro unico figlio.
Elizabeth ritratta assieme al figlio Pen

Nel 1850 Elizabeth Barrett pubblicò quella che è considerata la sua opera migliore “Sonnets from Portuguese” ( Sonetti dal Portoghese, così chiamati perché portoghese era il poeta del Cinquecento a lei tanto caro, Luis Vaz de Camões ), opera interamente dedicata al suo caro “Beloved” Robert, quarantaquattro liriche intense, permeate di alto romanticismo. I Sonetti dal portoghese in lingua originale, sono scritti in blank verse, tecnica metrica usata anche da Shakespeare.

Nella sua intensa attività poetica affrontò anche temi politici e sociali, come lo schiavismo, l'oppressione degli italiani da parte degli  austriaci, le ingiustizie del lavoro minorile nelle miniere e nei mulini inglesi. 
Insieme al marito appoggiò e sostenne fattivamente il Risorgimento Italiano; conobbe ed ebbe molta stima per Camillo Benso, conte di Cavour. Pubblicò:
-  nel 1851 “Casa Guidi Windows”, (dove trattava  degli avvenimenti italiani del 1848 e 1849) 
- nel 1856 “Aurora Leigh”, (storia di una donna alla ricerca della propria emancipazione, tanto da rifiutare il matrimonio per mantenere la sua libertà)
-  nel 1860 “Poems before Congress” (raccolta dei suoi poemi).  
Tuttavia i suoi versi più belli restano quelli d’amore, dedicati a Robert.




Elizabeth Barrett e Robert Browning, 1959
(Due disegni di Field Talfourd National Portrait Gallery, Londra)























Se devi amarmi…
Se devi amarmi, per null'altro sia
se non che per amore; non dire mai:
"L'amo per il sorriso, per lo sguardo,
la gentilezza del parlare, il modo
di pensare conforme al mio,
che mi rese sereno un giorno". Queste
son tutte cose che posson mutare,
Amato, in sé o per te, e un amore
così sorto potrebbe poi morire.
E non amarmi per pietà di lacrime
che bagnino il mio volto. Può scordare 
il pianto chi ebbe a lungo il tuo conforto,
e perderti. Soltanto per amore
amami - e sempre, per l'eternità. 

(Elizabeth Barrett Browning –Sonetti dal Portoghese- XIV)


I Sonetti e le lettere scambiate con Robert, contengono versi d’amore considerati per l’epoca vittoriana, rivoluzionari; in essi, la donna rivendica il proprio diritto all’amore, è soggetto attivo e dominante e non teme di manifestare all’uomo le sue pulsioni e i desideri.
Il linguaggio delle sue liriche è colto, eppure semplice e raffinato; lo stile elegante e sognante.

La prima volta che lui mi baciò

La prima volta che lui mi baciò,
baciò solamente le dita della mano che scrive,
che si fece così più delicata e bianca,
restia al mondo ma non coi suoi.  " Senti?",
al brusio degli angeli. Ora io non vorrei
un anello di ametista alla vista più puro
di quel bacio. Fu più in alto il secondo
e, cercando la fronte, si perse una metà sopra i capelli.
O dono supremo! Crisma
d'amore che con benefiche dolcezze
precede la vera ghirlanda d'amore. Il terzo fu
deposto, perfetto, sulla mia bocca, e fin d'allor
superba, io ripeto:"mio unico, mio amato”!

(Elizabeth Barrett Browning –Sonetti dal Portoghese- XXXVIII)


Come ti amo?

Robert Browning
Come ti amo? Ora ne conto i modi.
Ti amo quanto profondo e ampio e alto
la mia anima può, quando oltre ogni sguardo
si volge all'Essenza, alla Grazia ideale.
Ti amo al livello del più quieto bisogno 
di ogni giorno, al sole e a lume di candela.
Ti amo in libertà, come chi per giustizia lotta;
ti amo semplicemente, come chi evita la lode;
ti amo con la passione delle mie antiche pene
e con la fiducia che avevo da bambina.
Ti amo di un amore che credevo perduto
coi miei passati santi, ti amo col respiro,
i sorrisi e le lacrime di tutta la mia vita!
E, Iddio lo voglia, di più ti amerò dopo la morte. 
                                                          (Elizabeth Barrett - Sonetti dal Portoghese XLIII)
    




Nel 1861 le condizioni di salute di Elizabeth, da sempre precarie, si aggravarono. 
Il 29 giugno, la poetessa inglese, definita in patria per l’eleganza dei suoi sonetti, “la Shakespeare al femminile”, morì tra le braccia del marito, all’età di 55 anni. 
Venne  sepolta in una  bellissima tomba  di marmo di Carrara nel cimitero degli Inglesi a Firenze, situato in piazzale Donatello, non molto lontano dal Giardino della Gherardesca, dove ancora oggi riposa.
Qui, sono sepolti artisti e filosofi tra i più famosi dell'Ottocento, ma anche domestici e schiavi perché molti degli intellettuali che vi riposano lottarono per abolire la schiavitù.
Cimitero degli Inglesi a Firenze
Tomba di Elizabeth Barrett









                               


Sulla tomba di Elizabeth Barrett Browning, compare come simbolo dell’abolizione della schiavitù, una catena spezzata, realizzata dallo scultore e pittore inglese Lord Frederic Leighton (Scarborough, 3 dicembre 1830 –Londra, 25 gennaio 1896).


Particolare della tomba con catene spezzate


Elizabeth  Barrett ispirò  molti poeti dell’epoca, tra  cui  Edgar  Allan Poe, e  anche   la   poetessa americana  Emily   Dickinson  l'ammirava moltissimo, per  la sua capacità  di  vivere  i  sentimenti   con    grande forza, pur senza rinunciare   alla sua femminilità  e   nonostante   la sofferenza e la malattia avessero pervaso la sua vita.

Quando forti e diritte le nostre anime

Quando forti e diritte le nostre anime 
si stringono in silenzio sempre più vicine, 
finché le punte ricurve delle loro ali 
aperte prendono fuoco, quale amaro
torto può farci la terra per impedirci 
d’essere a lungo felici? Pensa! Mentre 
saliamo in alto, gli angeli, incalzandoci, 
sfere d’oro di canto perfetto vorrebbero 
far cadere nel nostro profondo e caro 
silenzio. Ma, amore, restiamo sulla terra 
dove l’avverso, indegno umore degli umani
fugge gli spiriti puri, li isola e consente
un luogo dove stare, amare per un giorno,
con l’ombra e l’ora della morte intorno.  
             (Elizabeth Barrett - Sonetti dal Portoghese XXII)  Traduzione di Francesco Dalessandro  

      



















Ancora due immagini di Robert Browning ed Elizabeth Barrett 

La storia d’amore appena narrata ispirò il drammaturgo inglese Rudolf Besier (1878-1942) che, nel 1930, scrisse un’opera teatrale: The Barretts of Wimpole  Street. A Comedy in Five Acts
La commedia andò in scena a Broadway nel 1931; il ruolo di Elizabeth venne ricoperto da Katharine Cornell, attrice, scrittrice e produttrice americana.

Katharine Cornell

 Due versioni cinematografiche vennero tratte dalla commedia di grande successo di Rudolf Besier, entrambe realizzate dal regista americano Sidney Franklin
il primo film è del 1934, con Norma Shearer nella parte della protagonista, Fredric March e Charles Laughton; 
Locandina del remake
The Barretts of Wimple Street (1957)

Locandina del film
Barretts of Wimple Street (1934)















             





il secondo,  del 1957, è un remake con Jennifer Jones,  John Gielgud, Bill Travers, Virginia Mc Kenna. 
Quest'ultimo venne candidato al premio Oscar


IMMAGINI DEL MUSEO DI CASA GUIDI A FIRENZE, DEDICATO ALLA MEMORIA DI Elizabeth Barrett e Robert Browning

Ho avuto il piacere di visitare a Firenze Casa Guidi, luogo dove i due coniugi vissero il loro idillio. La casa è diventata oggi un museo, grazie a un’opera di ricostruzione attuata, a partire dal 1971, dal Browning Institute di New York che la restaurò in base a fotografie e descrizioni dell'epoca e l'aprì al pubblico.
Le sale accessibili ai visitatori sono solo quattro, e la mobilia è quella comperata dalla coppia; lo studio di Robert è decorato con affreschi. 

La camera da letto 

Il soggiorno







                                                                                                     




                        
La libreria col busto di Roberte Elizabeth
Lo studio di Robert Browning











L'esterno del palazzo di Casa Guidi a Firenze

Il Comune di Firenze,  per commemorare la poetessa, dopo la sua morte pose sopra il portone un’ iscrizione (composta da Niccolò Tommaseo), secondo la quale la poesia di Elizabeth Barrett Browning ha creato un anello aureo che lega l’Italia e l’Inghilterra.
Desidero terminare con il dipinto di un altro grande amore, quello di due famosi personaggi della mitologia, Orfeo ed Euridice,  nuovamente immortalati dal  pittore inglese Frederic Leighton  (1864).


Orfeo e Euridice

Bibliografia

- D’amore e di poesia lettere scelte 1845-1846 (Elizabeth Barrett –Robert Browning)                                                                                                      Editore Archinto  
- Sonetti dal portoghese (Elizabeth Barrett – Edizioni Il Labirinto):
-   XIV  Se devi amarmi
     -   XLIII Come ti amo?
     -   XXII Quando forti e dritte le nostre anime
     -   XXXVIII La prima volta che lui mi baciò


2 commenti:

  1. Fu veramente una grande storia d'amore. e ricordo questi versi di Robert Browning:“Siamo fusi insieme.
    In questo momento che mi dona finalmente a te,
    per una volta attorno a me, sotto di me, sopra di te.
    Io sono certo, in questo fugace momento,
    che a dispetto del tempo futuro e del tempo passato,
    tu mi ami.
    Quanto può durare questa sensazione?
    Ah, dolcissima - eterno momento - questo e niente più...."
    Brava Sandra e complimenti a sognaparole che coglie sempre nel segno.
    Pietro

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    Risposte
    1. Sì, fu un amore grande e pienamente condiviso. Grazie Pietro per aver ricordato i versi di Robert Browning dedicati alla sua amata Elizabeth.
      Sandra

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