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mercoledì 28 gennaio 2015

Pablo Picasso


di Giovanna Rotondo Stuart
                             


Autoritratto di Picasso
 a 90 anni





Autoritratto di Picasso
a 19 anni


“A  quattro anni dipingevo come Raffaello, poi ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambino”. Pablo Picasso  

Per comprendere Picasso, bisogna visitare il Museo Picasso a Barcellona.  Certo, non è un obbligo. Ma è da lì che è partito! Lo dice lui stesso: “Qui è dove tutto ha avuto inizio… Qui è dove ho capito fin dove potevo arrivare”. 
Il Museo trasmette una visione completa della sua vita artistica anche se, qua e là, mancano alcuni collegamenti. Picasso amava Barcellona e ha investito molto nel museo che porta il suo nome, che lui stesso ha voluto e a cui ha donato moltissime  opere, tra cui tutta la serie dei dipinti di “Las Meninas”. 


Lo scrittore e amico fraterno  di Picasso, Jaime Sabartes, diventato poi segretario del pittore, dedicherà parte della sua vita alla realizzazione del Museo di Barcellona.
Un artista a tutto campo Picasso, che si è cimentato, durante la sua lunga vita, con un’intensa attività di grafico, attraverso incisioni e litografie. 
Uomo intelligente,  con una personalità complessa e impositiva, Picasso è stato una figura controversa: ne sanno ben qualcosa le donne della sua vita che, in più di un caso, lui ha spinto alla disperazione. Nessuna ha mai avuto il coraggio di lasciarlo, tranne Françoise Gilot, madre di due dei suoi quattro figli, Paulo e Paloma, e  più giovane di lui di quarant’anni!
Padre del cubismo con Braque, è considerato uno degli artisti più significativi, se non il più significativo, soprattutto nell’arte moderna, del XX secolo. Ha una produzione sterminata: da Guinness dei primati!
Pablo Ruiz y Picasso nasce a Malaga, in Andalusia, il 25 ottobre 1881: secondo la tradizione spagnola ha due cognomi e, potendo scegliere tra quello paterno e quello materno,  si firmerà, agli inizi della carriera, come Pablo Ruiz  Picasso; in seguito, userà Pablo Picasso, o solo Picasso, il cognome di sua madre. Ha due sorelle minori: Lola e Conchita. La morte di Conchita, all’età di sette anni, segnerà profondamente la famiglia. Il padre,  pittore e insegnante di disegno alla Scuola di Belle Arti,  avrà una grande influenza sulla formazione artistica e culturale del figlio, che  introdurrà, fin dalla prima infanzia, alla tecnica del disegno e della pittura.
La famiglia si trasferisce  a Barcellona quando Pablo Picasso ha quattordici anni. Barcellona è una tappa importante per lui; qui, infatti, all’età di quindici anni, viene ammesso all’Accademia di Belle Arti. 
Nel 1904, pur mantenendo sempre contatti con Barcellona,  si trasferisce a Parigi che, in quegli anni, è la “La Ville Lumière”  del mondo.  
Picasso vive, lavora e studia a Parigi fino al 1947, insieme ai più grandi pittori contemporanei.
In quell’anno  si trasferisce  nel Sud della Francia, dove rimarrà fino al  1973, anno in cui morirà, a novantun anni.

Le opere giovanili
Picasso ha solo quindici anni quando dipinge le  prime opere importanti: “La prima comunione” della sorella Lola e “Scienza e Carità”, sono rari esempi di quadri a tema religioso e sociale. In questi dipinti si avverte la cultura accademica dell’epoca  e gli insegnamenti del padre, ma Picasso troverà presto quello stile che, pur nelle variazioni tematiche e cromatiche della sua  inesauribile ricerca pittorica, rimarrà  personale e inconfondibile, sempre.

Le opere elencate, se non altrimenti specificato, sono a olio su tela.

Prima comunione,
1895-96,
Museo Picasso, Barcellona


 
Casa di campagna, 1893
Museo di Picasso, Barcellona








Scienza e carità, 1897
Museo Picasso, Barcellona





































Natura morta, "The dessert", 1901,
Museo Picasso, Barcellona

Nel 1900 Picasso compie il suo primo viaggio a Parigi, dove rimane un paio di mesi. Dipingerà, come Renoir e Toulouse-Lautrec,  il famoso “Moulin de la Gallette”, vecchio mulino adibito a locale notturno nel 1870, suo primo dipinto parigino. 



















Il Moulin de la Galette, 1900
Guggenheim Museum, New York

Il periodo blu 1901/1904 
Il suicidio per amore, a vent’anni,  del suo grande amico  Carlos Casagemas,   porta Picasso a una forma di depressione e, come lui stesso affermerà: “Quando mi resi conto che Casagemas era morto, incominciai  a dipingere in blu”.  
Inoltre, un viaggio attraverso la Spagna e la visione  di molti derelitti, lo mette a contatto con  la parte triste e depressa della vita facendogli trasmettere nel suo lavoro, con grande partecipazione, la sofferenza che vede intorno a sé.  Usa forme allungate e toni scuri di  blu e  turchese, in composizioni monocromatiche. 
L’inizio di questo periodo risale tra la primavera e l’autunno del 1901. Quando dipinge “Poveri in riva al mare”, Picasso ha solo ventidue anni: le sue capacità interpretative sono sorprendenti!


Poveri in riva al mare, 1903,
Museo Picasso, Barcellona
La stiratrice, 1904,
Guggenheim Museum, New York
  
Vita a Parigi, Montmartre
Tornato a Parigi nel 1904, Picasso vi si stabilisce definitivamente. Abita a Montmartre, in un casa fatiscente, poco più di una baracca, con la sua compagna, Fernande Olivier, che sarà la sua ispiratrice e modella in molti dipinti del periodo rosa.
Entra a  far parte, a pieno titolo, della vita artistica parigina. Conosce la scrittrice e critica d’arte Gertrude Stein che sarà la sua prima biografa.
La casa studio di Picasso è molto frequentata: Max Jacobs, Apollinaire, Georges Braque, Amedeo Modigliani,  Juan Gris e altri artisti dell’epoca.
Alcuni non disdegnavano  notti allegre e festaiole che a volte finivano  in risse, se bevevano troppo. Il gruppo, capeggiato da Picasso, viene denominato “La bande à Picasso” da Gertrude Stein.

Il periodo rosa 1905/1906
I colori si schiariscono, diventano più tenui e rosati. L’attenzione di Picasso si sposta, non senza una certa malinconia, dalle  scene di vita amara degli ultimi anni, a  quelle della vita di guitti e saltimbanchi del circo, che sembra prediligere ad altri soggetti.          





"Famiglia di acrobati con scimmia", 1905
tecniche miste su cartoncino
Konstmuseun (Goeteborg)
                  

I due fratelli, 1906
guazzo su carta cartine
Museo Nazionale Picasso, Parigi


Famiglia di saltimbanchi, 1905
National Gallery, Washington D.C.


Il Cubismo
Il Cubismo è una delle rivoluzioni più importanti della pittura moderna, in cui, attraverso la scomposizione dell’oggetto, si  ottiene una diversa  visione prospettica, che va oltre la  pittura naturalistica del Novecento. 
Un modo razionale di vedere gli oggetti e rappresentarli. A prima vista i dipinti sembrano fatti di tanti frammenti scollegati tra loro; in realtà, i vari elementi sono rappresentati in modo da mostrare contemporaneamente diversi lati, osservati da più punti di vista. 
Il termine “Cubismo” è casuale, come lo era stato anni prima per “Impressionismo”: l’impressione e i piccoli cubi, parole coniate tutt’e due le volte da critici d’arte, in senso negativo, e in seguito usate per definire il movimento Impressionista e Cubista.  
Pablo Picasso e Georges Braque sono considerati  i primi pittori cubisti. Si conoscono nel 1907, a una mostra retrospettiva dedicata a  Cézanne che, per primo, nelle sue solitarie sperimentazioni,  aveva realizzato la scomposizione delle forme. Picasso sta lavorando alle “Damigelle d’Avignon”,  la sua opera più significativa di quel periodo, e si ispira all’Arte Africana, soprattutto alla scultura e alle maschere tribali. Oggetti e figure vengono semplificate e ridotte a forme geometriche. Molto cerebrale!




Le damigelle d'Avignon, 1907
Museo d'Arte Moderna, New York 
                                  



                                                                             



















Cubismo analitico:  si sviluppa tra il 1909 e il 1912; sia Braque sia Picasso studiano, attraverso la scomposizione e ricomposizione delle forme e dello spazio, una diversa visione prospettica,  caratterizzata da una forte frammentazione degli oggetti. Non è più un’espressione della realtà percepita fisicamente, è una realtà ragionata.  Le composizioni sono  monocromatiche sui toni del terra-ocra. Difficile distinguere chi è Picasso e chi è Braque. Insieme a  Juan Gris e Fernand Legér sono gli artefici principali del Movimento Cubista.



Il poeta, 1911,
Museo Guggenheim, Venezia

Natura morta con sedia impagliata, 1012
Collage di olio, tela cerata, carta e corda su tela
Museo Nazionale Picasso, Parigi   


             





















Cubismo sintetico: la fase successiva del Cubismo, che va dal 1912 al 1914, detta “Cubismo sintetico”, trova la sua sintesi integrando il dipinto con oggetti reali: vengono inseriti, direttamente sulla tela, carte, listelli di legno e materiali di varia natura. Nascono i papiers collés (carte incollate), con pezzi di carta da parati, carte da gioco, giornali. Un avvicinamento alla realtà quotidiana, sempre  molto razionale.
Lo scoppio della Prima guerra mondiale porrà un termine alla ricerca di Picasso e Braque, ma il Cubismo è diventato uno stile conosciuto e studiato da altri pittori in Europa e Nord America. 

La Parigi degli anni Venti 

O degli “Anni Folli”, come viene altrimenti detta. Luogo di grandi incontri e laboratorio di nuove tendenze artistiche, Parigi, all’indomani della Grande Guerra, vede personaggi come Picasso, Braque, Monet, Matisse, Modigliani, Chagall,  De Chirico, Mirò, Magritte e molti altri, vivere e lavorare in un clima di fermento intellettuale e cosmopolita. E non solo pittori, La Ville Lumière attira artisti da ogni parte del mondo: musicisti,  scrittori, coreografi, cineasti in cerca di fortuna e celebrità.


Due donne che corrono sulla spiaggia, 1922
Bozzetto, pittura a guazzo su compensato
Museo Nazionale Picasso, Parigi
Picasso si dedica allo studio del nudo e alla realizzazione di  opere neoclassiche, di notevoli dimensioni, secondo la moda dell’epoca, senza trascurare la scultura e qualsiasi forma d’arte   a lui congeniale.
Il bozzetto delle “Due donne che corrono sulla spiaggia”, è lo schizzo per il   fondale  di scena di un balletto: 10 metri per 12 circa.  Dipinto da Picasso nel 1924, oggi fa parte della collezione del Victoria & Albert Museum di  Londra.

Nel 1937, in seguito al bombardamento di Guernica, durante la Guerra civile spagnola, Picasso dipinge il famoso quadro che raffigura la città,   da cui il grande dipinto prende il nome, in perfetta fusione tra cubismo analitico e cubismo sintetico. L’opera  misura 3 metri e mezzo per quasi 8 ed è un grido di dolore contro la barbarie della guerra.

Guernica, 1937
Museo Nazionale Regina Sofia, Madrid

La colomba della pace,
uno schizzo di Picasso del 1949

La Maternità  
Le raffigurazioni di maternità sono presenti e ricorrenti tra le opere di Picasso. Ogni periodo ha le sue composizioni: sofferenti e  tenere  nel periodo blu e rosa, scomposte nelle forme in quello cubista, di sembianze voluminose in quello neoclassico.  Un bel dipinto  cubista del 1953, mostra Françoise Gilot  con i figli Paloma e Pablo.


Maternità, 1905
Collezione privata


Maternità su fondo bianco, 1953, Eredi

      
Madre e bimbo, 1921
Art Museum, Chicago

                                                                                                                           
                                                                        
Evolvendosi, il  Cubismo accompagnerà Picasso lungo il suo di cammino di artista. La sua capacità espressiva  lo porterà, a seconda dell’ispirazione del momento,  dalle forme opulente del neoclassico a quelle stilizzate del cubismo. Le sue composizioni diventeranno, via, via, più brillanti nel colore, meno angolose e persino tondeggianti.

Picasso e Las Meninas di Velazquez
Picasso ama ricreare dipinti famosi, lo farà con Manet, in “Le Déjuner sur l’herbe”, nel 1960, e non solo. Molto interessanti sono le rivisitazioni del capolavoro di Velazquez “Las Meninas” (Le damigelle d’onore). Il quadro è un ritratto collettivo della famiglia del Re di Spagna: raffigura L’Infanta Marguerita, figlia dei Sovrani, lo stesso Velazquez, Las Meninas,  i due nani, il cane e figure minori della famiglia. 
Cinquantotto tele cubiste create a Cannes nell’estate/autunno del 1957. Un vero esercizio pittorico! Le tele sono brillanti sia nel colore  sia nell’esecuzione. Un mondo nuovo, irriconoscibile all’inizio, ma pian piano, guardando, vi si ritrovano i personaggi di Velazquez, reinterpretati da Picasso, e non sembrano né strani, né irriconoscibili.
                                     

D. Velazques, Las Meninas, 1656, olio su tela,
Museo del Prado, Madrid
                

L'Infanta Marguerita, 1957.
Museo Picasso, Barcellona



Las Meninas, 1957
Museo Picasso, Barcellona



           
    














Nel tempo le sue opere affiancheranno Surrealismo, Astrattismo, Action Painting, ma, con  il suo stile inconfondibile e originale, Picasso rimarrà, fino alla fine, un maestro del rinnovamento!
Un’ incredibile composizione di Picasso del 1960. Il pittore ha quasi ottant’anni! L’anno dopo si sposerà con Jacqueline Rocque, sua modella e compagna, che dividerà con lui gli anni a venire. 


Nudo di donna sulla spiaggia con paletta, 1960,
Collezione privata

Picasso è anche un grandissimo scultore, ceramista, grafico, incisore… tutto! 
La sua produzione è vastissima, la sua curiosità insaziabile!
Dipingerà uno dei suoi ultimi capolavori nel 1970, a quasi novant’anni, e il suo autoritratto qualche tempo dopo,  ma continuerà a disegnare fino a pochi mesi prima di morire.

Questa mini rassegna presenta principalmente opere pittoriche di Picasso, soffermandosi  su quelle giovanili, meno conosciute, ma di indubbio valore che forse aiutano, come diceva lui, “a capire dove  poteva arrivare”.

Le matador, ottobre 1970
                   Museo Nazionale Picasso, Parigi             

Una bella foto di Robert Capa fatta a Picasso e Françoise Gilot, in un momento spensierato della loro via. 



Francoise Gilot e Picasso a Golfo Juan, 1948
foto di Robert Capa

“Credo di saper cosa si provi ad essere  Dio”.  Pablo Picasso.



















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