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venerdì 12 dicembre 2014

"Vaticano Barocco" di Boiteux, Campitelli, Marconi, Simonato, Wiedman

(a cura di Mimma Zuffi)

Jaca Book -collana: Monumenta Vaticana Selecta
Pagine: 352 - € 130,00


Se si può ritenere che il 18 novembre 1593 – giorno in cui venne issata la croce sulla sommità della lanterna della cupola di S. Pietro – rappresenti simbolicamente la data di nascita del Barocco vaticano, dobbiamo concordare con quanto sostenuto un po’ da tutti gli autori del volume, cioè che le radici di questo nuovo corso dell’arte romana debbano ricercarsi nel Concilio di Trento e nella nuova, diversa spiritualità che ne derivò. Non a caso le cerimonie politiche e
religiose, le sontuose e sorprendenti macchine effimere che venivano innalzate nei giorni di festa, rispondevano ad una nuova esigenza: separare i luoghi della “politica” da quelli del “sacro”.



Al Quirinale vennero sempre più riservati i momenti del governo “temporale” della città e dello Stato, mentre il Vaticano – Palazzo Apostolico, basilica e piazza (che vennero tra loro collegati e unificati) – divenne sempre più il luogo delle cerimonie religiose. Il filo conduttore del nuovo stile che si andava definendo nei cerimoniali e perfino nel disegno dei giardini era “il diverso” e “il sorprendente”. L’idea stessa di Chiesa nata dal Concilio di Trento e i complessi cerimoniali politici e liturgici cinque-seicenteschi si concretizzarono in montagne di travertino scolpite dalla luce e dall’ombra, marmi colorati e bronzo plasmati da artisti geniali; si definì, così, un complesso, quello Vaticano, che pur articolato in fabbriche distinte per cronologia e tipologia (basilica, palazzo, piazza e giardini) risulta essere fortemente unitario nella concezione e nei significati – religioso, politico e diplomatico – che da allora ha assunto agli occhi del mondo. Fu proprio questa impresa edificatoria a generare un nuovo ed esaltante periodo dell’arte moderna, che non solo condizionò lo sviluppo della città eterna, ma che seppe creare nel nascente Barocco l’ultimo grande e unitario stile artistico culturale della cristianità.
(dall’introduzione di Francesco Buranelli)

Francesco Buranelli è Segretario della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa e Ispettore della Pontificia Commissione di Archeologia sacra; Martine Boiteux , già allieva dell’École française de Rome (Palazzo Farnese), è professoressa presso l’École des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi; Gerhard Wiedmann è studioso dell’arte romana barocca e rinascimentale e collaboratore scientifico della Biblioteca Hertziana di Roma; Nicoletta Marconi è ricercatore e professore associato presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Roma Tor Vergata; Lucia Simonato  è ricercatore in Storia dell’Arte Moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa; Alberta Campitelli è Dirigente dell’Ufficio Ville e Parchi storici della Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma.

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