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domenica 26 giugno 2022

56° Festival teatrale di Borgio Verezzi, prima parte


a cura di Sandra Romanelli

 


Verezzi,  un borgo speciale, sospeso tra terra e mare con le sue stradine di ciottoli, le mulattiere, altrimenti dette –

le crêuze -  che collegano le quattro borgate saracene: - Crosa, in posizione dominante con la Chiesa di San Martino, la Campana della Mamma e il Mulino Fenicio;

- Poggio, con la Torre Saracena;

- Roccaro, con gli splendidi archi, l’antico lavatoio e gli stretti caruggi che si dipanano tra bouganville e terrazze panoramiche;

- Piazza, dove si affaccia la stupenda piazza S. Agostino, salotto di Verezzi, nella cui cornice, ogni estate,  ci ritroviamo per assistere al Festival Teatrale.

 

 

           Scorci di Verezzi (foto di Sandra Romanelli)


Un borgo che se lo scopri tornerai a rivederlo in qualsiasi altra stagione e potrai ammirare i colori caldi e dorati dell’autunno; a Natale ammirerai il presepe di gente di mare, realizzato a misura d’uomo, con il colore della pietra di Verezzi; in primavera le terrazze fiorite e i profumi della vegetazione ti avvolgeranno piacevolmente e mentre scorgerai le case che si affacciano dalla roccia, ti sembrerà di vivere in un mondo di fiaba.

                                   Il palcoscenico di Verezzi ( foto di Sandra Romanelli)

Ma in estate, come per magia, i vicoli sonnolenti, in ogni ora del giorno e della sera si rianimeranno di molta più gente e nei mesi di luglio e agosto si ripeterà un rito tanto atteso: in piazza S. Agostino, proprio davanti alla chiesetta, risalente al XIII secolo, tornerà il Teatro.

Desidero proporre ai lettori di Sognaparole Magazine il Cartellone in programmazione quest’anno al 56°Festival Teatrale,  con la trama degli spettacoli delle quattordici pièce elaborato dall'Ufficio Festival.

 

8-9- 10 luglio/ Prima Nazionale IL SEQUESTRO

 


Di Fran Nortes,Traduzione di Piero Pasqua.
Con Roberto Ciufoli, Nino Formicola, Sarah Biacchi, Daniele Marmi, Alessandra Frabetti. Regia Rosario Lisma
Produzione La Bilancia in collaborazione con Pipamar.

 

 

 Il mercato rionale non può chiudere! Per sventare la speculazione edilizia che

metterebbe sulla strada decine di famiglie, fra cui la sua, il buon Paolo pensa bene di sequestrare il giovane Angelo, figlio del ministro che si accinge a firmare il decreto. Ma non ha fatto i conti con l’intraprendenza della vulcanica sorella Monica. E ancor meno con l’ingenua sventatezza del cognato Mauro, che garantisce un’inarrestabile serie di esilaranti equivoci e fraintendimenti. E se la ministra è sicuramente una cinica farabutta, c’è chi è anche peggio di lei. Lo scopriranno presto i volenterosi, ma sgangherati protagonisti di questa perfetta macchina teatrale.

  

13 e 14 luglio/ Prima Nazionale RIUNIONE DI FAMIGLIA

 

Di Amanda Sthers e Morgan Spillemaecker Traduzione Sandrine Du Jardin.
Con Katia Ricciarelli, Pino Quartullo, Nadia Rinaldi, Claudio Insegno. Adattamento e Regia Pino Quartullo. Produzione Palcoscenico Italiano, Roma. Produttore esecutivo Tiziana D’Anella.


Una sera, Massimiliano, riunisce suo fratello Beniamino e sua sorella Fanny poco prima di una cena con la madre: i tre hanno gravi problemi economici, nessuno di loro è più in grado di mantenerla e ritengono quindi che l’unica soluzione sia quella di sopprimerla.

Beniamino e Fanny ridono pensando sia uno scherzo. Poi realizzano che Massimiliano parla seriamente e si convincono: molto sonnifero nel cocktail preferito della madre ed è fatta! Nel frattempo la “genitrice” arriva all’appuntamento: irresistibile e divertente, imprevedibile e piena di energia confida ai figli di non aver vissuto a pieno la propria vita per colpa di loro tre. D’ora in poi la sua esistenza dovrà essere più libera da legami, senza limiti, scintillante, focosa e priva di ogni responsabilità. Sarà alla fine un omicidio o un crudele regolamento di conti?

 

Katia Ricciarelli torna a Verezzi, dopo aver debuttato nella prosa nel 2008, proprio su questo palcoscenico,  con “Gloriosa”, di Peter Quilter, interpretando Florence Foster Jenkins, un personaggio decisamente originale che in America divenne famosa nel mondo dello spettacolo e della lirica per una sua particolarità: l’essere stonata. Katia Ricciarelli ha dimostrato una personalità eclettica, passando con disinvoltura dalla lirica, al cinema, alla prosa, ottenendo grandi successi in ogni campo; per questo motivo la sua presenza è molto attesa.

 

 

16 luglio NO WAGS – IL CALCIO (NON) È UNO SPORT PER SIGNORINE

 

Di Piji Siciliani, Cristina Chinaglia, Roberta Pompili, Barbara Folchitto, Carlotta Piraino. Con Giada Lorusso, Cristina Chinaglia, Roberta Pompili. Regia di Piji Siciliani. Produzione ASS.INARTE-


 

I progressi del nostro tempo in fatto di parità di genere, pur non essendo neanche lontanamente sufficienti, sono senza dubbio considerevoli. Il calcio, viceversa, sembra essere rimasto a un sessismo da età della pietra: dai luoghi comuni come il proverbiale “il calcio non è uno sport per signorine” (frase di Guido Ara del 1909) alla dicitura sessista e squalificante “wags” (acronimo di “wives and girlfriends of sportsmen”) con cui vengono appellate le fidanzate dei calciatori. Nel frattempo il mondo, fortunatamente, si muove. E le donne sono da tempo tifose, calciatrici, arbitre, guardalinee, allenatrici, dirigenti. Quella del calcio femminile è una vera rivoluzione che ha avuto un’importante accelerazione negli ultimi anni e un punto di non ritorno nel 2019, grazie all’exploit della Nazionale Femminile ai Mondiali di Francia. In questo contesto schizofrenico abbiamo pensato che ci fosse ampio terreno fertile per ragionare, tra il serio e il faceto, su tutte queste incongruenze, farle entrare in corto circuito e giocarci usando il palcoscenico teatrale come un campo di calcio in cui si sta svolgendo un’ipotetica e a tratti onirica partita di calcio “maschi vs femmine”.

 

18 luglio/ Prima Nazionale  LA TERRA PROMESSA

 

Di Guillem Clua Traduzione di Simona Noce Pino Tierno. Con Giuseppe Pambieri, Micol Pambieri, Stefano Messina, Luigi Tabita.  Regia Nicoletta Robello Bracciforti. Produzione Golden Show Trieste. Scene di Pierpaolo Bisleri


L’azione si svolge in un futuro indefinito presso la sede dell’Onu, dove rappresentanti della Repubblica di Malvati, il cui territorio è quasi scomparso a causa dei cambiamenti climatici, chiedono ai loro omologhi un’isola per fondare un nuovo Paese. Lo spettacolo spiega in tono farsesco le avventure del Presidente e della sua delegazione, che devono affrontare situazioni surreali negli incontri con delegati di diverse nazioni per garantire un futuro al proprio popolo e alla propria famiglia.

 

Giuseppe Pambieri è una presenza costante al Festival di Borgio Verezzi e lo è stato anche insieme alla moglie Lia Tanzi, con la quale ha condiviso un lungo percorso teatrale, coronato di successi. Ora lo ritroviamo con la figlia Micol, anche lei attrice ormai consolidata.




Giuseppe e Micol Pambieri

 





20 luglio / Prima nazionale COME FOSSE AMORE

Di Marco Cavallaro. Con Marco Cavallaro e con Lorenza Giacometti, Francesca Bellucci, Alessia Francescangeli, Margherita Russo e Peppe Piromalli. Regia di Marco Cavallaro

Produzione La Bilancia in collaborazione con Esagera







 Tre donne, totalmente differenti tra di loro, fanno ricorso ad una terapeuta per riparare il loro cuore infranto, ma nessuna di loro sa che anche la stessa terapeuta ha il cuore infranto. E allora come fare a far tornare la voglia di aprirsi al sentimento più importante della vita? Forse bisognerebbe scoprire quali sono i loro gusti e cercare “l’uomo ideale”. Riuscirà la nostra terapeuta a salvare le ragazze, insieme a se stessa, e trovare la felicità? 

Torna con una nuova commedia l’autore di grandi successi come “That’s Amore” “Se ti sposo mi rovino” e “Amore sono un po’ incinta”... E anche questa volta le risate non mancheranno.

22 luglio/ Prima nazionale UNA RAGAZZA COME IO

Di Chiara Francini e Nicola Borghesi Con Chiara Francini accompagnata da Francesco Leineri.Regia Nicola Borghesi. Produzione Infinito srl



Un frizzante monologo con musica ed effetti speciali in cui Chiara Francini ripercorre la sua vita, unica eppure così simile a quella di tanti altri, l’infanzia di paese, i nonni con cui è cresciuta, la famiglia matriarcale, l’adolescenza, il percorso di ragazza di provincia sano e caparbio, il desiderio odierno combattuto e vivissimo di voler diventare mamma e la fierezza dell’essere ora e sempre una diversa, una strana, una fuori posto, un’inadeguata, una parvenue.

Col sarcasmo che la contraddistingue, Chiara Francini ci racconterà cosa significhi, per lei, essere una donna oggi, e lo farà in modo rivoluzionario: dicendo con ironia la verità







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