Ponte alle Grazie - pagg. 186 - € 16,00
ANGELA DAVIS
Icona globale e attivista
Leader del Partito Comunista e
dei Black Panther in USA
MITICA
Le hanno dedicato canzoni:
il quartetto Cetra
John Lennon
i Rolling Stones
Francesco De Gregori
È ritratta, tra le varie
figure del comunismo, nel quadro di Renato Guttuso I
funerali di Togliatti
Ottobre 2017
È stata acclamatissima ospite del festival di Internazionale a Ferrara
Febbraio 2018
L’università di Harvard ha
acquisito l’archivio di Angela Davis
DALL’8 MARZO sarà IN
LIBRERIA
«Il femminismo implica
molto di più che non la sola uguaglianza di genere»: tutte le lotte di
liberazione – dalla povertà, dalle discriminazioni – e per la difesa
dell'ambiente dovranno unirsi in una lotta costante e globale per la libertà.
Dalla più amata
rivoluzionaria della nostra epoca, un'analisi limpida, un monito chiarissimo.
«Le parole che Angela Davis spende per la giustizia sono
formidabili... Non si possono negare la potenza delle sue considerazioni
storiche e la dolcezza del suo sogno».
NEW YORK TIMES
«Un'analisi incisiva, urgente e completa... Questi saggi ci
riportano indietro nella storia fino agli iniziatori delle lotte rivoluzionarie
e antirazziste, ma ci offrono anche la prospettiva di una solidarietà attuale
tra le tutte le forme di lotta. Angela, con le sue lucide parole, chiama a
raccolta la nostra storia luminosa per un promettente futuro di libertà».
JUDITH BUTLER
Angela Davis, figura
centrale e simbolica delle lotte di libertà e per i diritti civili in tutto il
mondo, ben oltre il movimento di liberazione afroamericano, torna dopo oltre
dieci anni con un libro di riflessione e di militanza politica. Negli
interventi qui raccolti, Davis mette l'accento su un punto fondamentale: tutte
le lotte di liberazione sono interdipendenti: da quelle che prendono a oggetto
le discriminazioni di classe, di genere, di razza, in base alla nazionalità,
all'orientamento sessuale o alle abilità fisiche e mentali, fino
all'ambientalismo e persino all'animalismo. Il nome di questa idea è complicato
(«intersezionalità») ma la sostanza è molto semplice: «è impossibile raccontare
davvero quella che si ritiene la propria storia senza conoscere le storie degli
altri. E spesso scopriamo che le storie degli altri in definitiva sono le
nostre», scrive Davis; scopriamo cioè che i meccanismi dell'oppressione,
dell'esclusione e dello sfruttamento sono gli stessi, sia che si parli di
donne, di lavoratori, di etnie, di gay o trans ecc., e le lotte possono essere
efficaci solo se si uniscono.
Tenendo fede alla sua
intuizione fondamentale, Davis affronta qui un'ampia gamma di fenomeni – la
violenza domestica e di genere, la violenza della polizia statunitense sui
neri, le speculazioni delle multinazionali, l’occupazione dei territori
palestinesi, la situazione delle carceri... – e li collega in un auspicio, anzi
in un vero programma di lotta globale per i diritti essenziali: a un'adeguata
alimentazione, all’istruzione, alla salute, alla casa, al lavoro, alla libertà
dalla violenza: in definitiva, alla libertà.
Angela Yvonne Davis (1944) è una delle
principali esponenti delle lotte per i diritti civili negli Stati Uniti e uno
fra i maggiori simboli dei movimenti femminista e marxista a livello mondiale.
Nasce a Birmingham, in Alabama, dove forte è lo scontro razziale. Si iscrive in
seguito, a 14 anni, alla Little Red School House, nel Greenwich Village di New
York, per divenire poi studiosa di filosofia e allieva di Adorno e
Marcuse. Militante del Partito Comunista Americano e del movimento delle
Pantere Nere, la dura e ingiusta detenzione cui fu sottoposta negli anni
Settanta la fece diventare un'icona delle lotte di liberazione in tutto il
mondo. Nel tempo ha affiancato all'attività politica anche l'insegnamento
accademico, scrivendo numerosi saggi che spaziano dalla storia sociale alla
denuncia politica. Attualmente insegna Storia della coscienza all'università
della California, dove dirige anche il Women Institute. Fra i suoi libri
pubblicati in Italia ricordiamo Autobiografia di una rivoluzionaria(minimum
fax, 2007) e Aboliamo le prigioni (minimum fax, 2009).
grazie per aver ricordato questa icona!
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