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venerdì 4 dicembre 2015

GINO STRADA, UNO UOMO

(di Mimma Zuffi)


Tutti i media ne hanno parlato esaltando il fatto che Gino Strada (diventato chirurgo di guerra per scelta), fondatore di Emergency, abbia ricevuto  il Premio Nobel alternativo al Parlamento svedese "per la sua grande umanità e la sua capacità di offrire assistenza medica e chirurgica di eccellenza alle vittime della guerra e dell'ingiustizia, continuando a denunciare senza paura le cause della guerra".
In quell'occasione Gino Strada ha fatto un appello speciale alla comunità internazionale. "Io sono un chirurgo. Ho visto i feriti (e i morti) di vari conflitti in Asia, Africa, Medio Oriente, America Latina e Europa. Ho operato migliaia di persone, ferite da proiettili, frammenti di bombe o missili. Alcuni anni fa, a Kabul, ho esaminato le cartelle cliniche di circa 1.200 pazienti per scoprire che meno del 10% erano presumibilmente dei militari. Il 90% delle vittime erano civili, un terzo dei quali bambini. È quindi questo 'il nemico'? Chi paga il prezzo della guerra? Ogni volta, nei vari conflitti nell'ambito dei quali abbiamo lavorato, indipendentemente da chi combattesse contro chi e per quale ragione, il risultato era sempre lo stesso: la guerra non significava altro che l'uccisione di civili, morte, distruzione. La tragedia delle vittime è la sola verità della guerra".


E ancora: "Come le malattie, anche la guerra deve essere considerata un problema da risolvere - ha detto ancora Gino Strada - e non un destino da abbracciare o apprezzare. La maggiore sfida dei prossimi decenni consisterà nell'immaginare, progettare e attuare le condizioni che permettano di ridurre il ricorso alla forza e alla violenza di massa fino al completo abbandono di questi metodi. La guerra, come le malattie mortali, deve essere prevenuta e curata. La violenza non è la medicina giusta: non cura la malattia, uccide il paziente. L'abolizione della guerra è il primo e indispensabile passo in questa direzione. Possiamo chiamarla 'utopia', visto che non è mai accaduto prima. Tuttavia, il termine utopia non indica qualcosa di assurdo, ma piuttosto una possibilità non ancora esplorata e portata a compimento. Dobbiamo convincere milioni di persone - ha concluso Strada - del fatto che abolire la guerra è una necessità urgente e un obiettivo realizzabile. Questo concetto deve penetrare in profondità nelle nostre coscienze, fino a che l'idea della guerra divenga un tabù e sia eliminata dalla storia dell'umanità".
È la prima volta che questo Premio viene assegnato a un cittadino italiano e noi di sognaparole ci uniamo al plauso per l'attività di questo meraviglioso UOMO. 

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