di Giovanni De Pedro
- Ecco,
lo sapevo, è sempre la solita storia. -
- Quale
storia? Cos'è successo? - dissi a Dario, il mio collega.
- Hai
letto l'ultima mail della direzione? -
- No. Non
ancora. Perché, di cosa parla? - risposi.
- Parla
del bonus che l'azienda darà a chi ha una famiglia e figli a carico. -
- Mi
sembra giusto aiutarli, i figli costano per la scuola, lo sport, abbigliamento
e tante altre cose. L'inflazione e i prezzi continuano a salire, la spesa è
sempre più costosa. -
- Certo, ma
ai single non ci pensa nessuno? Ovvio, siamo soli, possiamo andare in palestra
quando vogliamo, spendiamo solo per noi stessi, come fossimo ricchi ed egoisti.
-
- Hai
ragione, anche noi facciamo la spesa e, a volte, dobbiamo comprare le mono-dosi
che, spesso, costano di più. – dissi, trascinato dalla rabbia di Dario.
- E'
vero, inoltre io sono stato sposato senza avere figli, ho divorziato e pago
regolarmente gli alimenti, quindi ho la mia ex moglie a carico. -
- E io,
cosa devo dire, non mi sono mai sposato, per scelta mia e delle altre, sono
considerato un peccatore perché non ho dato continuità e manodopera a questa
nazione? -
- Esatto.
Come se non esistessi – incalzò Dario – però non pensano che tu continui a
pagare i contributi e che, quandò non ci sarai più, la tua pensione non andrà a
nessuno? -
- Poi,
visto l'andamento dell'azienda, non so cosa sarà di me nel futuro immediato e
non posso appoggiarmi, finanziariamente, su qualcuno. -
- E'
un'ingiustizia però! - disse Dario
- Questo
lo diceva sempre Calimero! - dissi, ridemmo – Ora ho in mente soltanto
l'operazione che devo fare, speriamo bene. -
- Fai un lavoro pesante e per un mese non potrai fare sforzi – mi disse, amichevolmente
Passarono
i giorni e venni operato d'ernia inguinale, la situazione apparve peggio di
come era stato diagnosticato.
- Lei –
mi disse il dottore – non potrà più fare lavori pesanti e non per poco, per
sempre. -
- Come
faccio, dottore. Ho sempre fatto lavori pesanti – dissi disperato – tra poco
dovevano già ricollocarmi in azienda, per un lavoro meno pesante. Potrò
accettarlo? -
- Anche
poco pesante, non va bene, rischia, lo comprende? – mi disse comprensivo. –
chieda un lavoro senza sforzi, in ufficio -
Uscii
dalla clinica, sconsolato, venne a prendermi un amico e quando salii in auto,
le raccontai quello che mi disse il dottore. Per cercare di alzarmi il morale
mi disse:
- Vedrai,
troveremo una soluzione, rinascerai ancora, come l'Araba Fenice. L'hai fatto
tante volte e riuscirai anche stavolta. -
Durante
la convalescenza, ripensai alle parole di Dario. Non potevo appoggiarmi a una
moglie o a un figlio, me la dovrò cavare da solo, come sempre, mi fanno sentire
colpevole delle mie scelte, delle scelte degli altri e del destino.
Devo
sentirmi peccatore, per non aver fatto quello che volevano gli altri?
Pago le
tasse, pago i contributi per la pensione ma a me chi pensa?
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