giovedì 24 gennaio 2019

84, Charing Cross Road



Di Annalisa Petrella



«Mi piacciono moltissimo i libri usati che si aprono alla pagina che l'ignoto proprietario precedente apriva più spesso»

Premessa
Un piccolo libro di 120 pagine raccoglie la corrispondenza intrattenuta per vent'anni (1949 -1969) dalla scrittrice Helene Hanff, che abitava a New York, con la libreria Marks & Co. di Londra, specializzata in libri antichi.  L’epistolario, che racchiude e compendia due mondi apparentemente incompatibili, come la vecchia Inghilterra e il nuovo mondo, diventa un viaggio emozionante alla riscoperta del calore perduto tra le vecchie pagine dove i segni tangibili lasciati qua e là da chi li ha posseduti, o letti prima, aggiungono una preziosità che li rende unici. «Amo le dediche sulla prima pagina e le note a margine, mi piace il sentimento fraterno che si prova sfogliando pagine che qualcun altro ha già sfogliato, leggendo passaggi che qualcun altro, magari da tempo scomparso, ha voluto segnalare alla mia attenzione.»

La storia
Il racconto è povero di eventi, ma ricchissimo di emozioni e di suggestioni letterarie.
Tutto comincia il 5 ottobre del 1949 a New York dove Helene Hanff, approdata da Philadelphia una decina d’anni prima con il sogno di scrivere testi per il teatro, si arrabatta per sopravvivere con la sua macchina da scrivere tra lavoretti saltuari di scrittura in un piccolo e sgangherato appartamento colmo di libri sulla 95esima Strada. La donna coltiva da autodidatta una passione sconfinata per la letteratura inglese, risvegliata dalla lettura della monumentale antologia di poesia di  Arthur Quiller-Couch,  “The Oxford Book of English Verse”, ed è sempre alla ricerca di libri di seconda mano per approfondire lo studio dei classici inglesi. L’inserzione sul Saturday Review of Literature della pubblicità di Marks & Co.,  libreria antiquaria londinese, specializzata in volumi rari e di seconda mano, al numero 84 di Charing Cross Road, la spinge a scrivere la prima lettera:

Gentili signori,
leggo dalla vostra inserzione sul «Saturday Review of Literature» che siete specializzati in libri fuori stampa, l’intestazione «librai antiquari» mi spaventa un poco, perché per me «antico» equivale a dispendioso. Sono una scrittrice senza soldi che ama i libri d’antiquariato, ma da queste parti è impossibile reperire le opere che desidererei avere se non in edizioni molto costose e rare, o in copie scolastiche, sudicie e scribacchiate, della libreria Barnes & Noble. Allego un elenco delle mie necessità più pressanti. Se aveste qualche copia usata decente di uno qualsiasi dei libri in elenco a non più di $5.00 l’uno, vi prego di considerare questa mia un ordine d’acquisto e di inviarmeli.
Con i più cordiali saluti
Helene Hanff
Benjamin Marks e Mark Cohen avevano aperto la libreria all’inizio degli anni ’20,  nel 1924 avevano assunto il “giovane Frank”, Frank Percy Doel, un ragazzo di sedici anni che, dopo una lunga gavetta, aveva acquisito una grande competenza ed era diventato il responsabile degli acquisti; nel ’49 il negozio godeva ormai di una solida reputazione, tanto da annoverare tra i suoi clienti personaggi illustri come George Bernard Shaw e Charlie Chaplin.
La lettera di Helene Hanff, arrivata sulla scrivania di Frank Doel, aprì nella sua vita e in quella degli altri impiegati un lungo capitolo di corrispondenza tra due realtà lontane e una storia straordinaria: da una parte dell’oceano la scrittrice squattrinata e anticonformista richiedeva i testi citati dal professor Quiller-Couch, sull’altra sponda il fido Frank, quieto e scrupoloso, si prodigava per assecondare le sue esigenze. Il tono spesso ironico delle missive diventa col tempo affettuoso e confidenziale al punto che la Hanff, colpita dalla dura realtà dell’Inghilterra post-bellica, dove fino al ‘53 la popolazione soffriva ancora dei razionamenti alimentari, cominciò a spedire pacchi di cibo il cui arrivo in negozio sortiva una gioia e un senso di riconoscenza nei suoi confronti. Arrivò un enorme prosciutto da suddividere, scatolette di ogni tipo, uvetta, uova in polvere e, per le donne, calze di nylon in segno di gratitudine per la felicità che i libri spediti da Frank, da lei chiamato amabilmente “Frankie”, le procuravano. Sullo sfondo correvano gli avvenimenti epocali di quegli anni dall’incoronazione di Elisabetta II, ai primi segni di un benessere sconosciuto dove il possesso di un'auto usata o una vacanza al mare rappresentavano la realizzazione di un sogno impossibile, fino alla scanzonata Londra della seconda metà degli anni Sessanta con i Beatles, Carnaby Street e la contestazione giovanile.
Il progetto della Hanff di volare a Londra per visitare i luoghi amati, entrare finalmente nella libreria da tempo immaginata per respirare l’odore del legno e dei libri antichi e conoscere di persona “Frankie” e i suoi colleghi, non riusciva mai a realizzarsi. I rinvii continui, causati dalle pressanti contingenze economiche, e lo scorrere inesorabile del tempo colsero la scrittrice impreparata quando, l’8 gennaio del 1969, ricevette la notizia della morte improvvisa e prematura di Frank Doel per peritonite.
Helen, sgomenta, si rese conto di colpo di aver perso un carissimo amico e che si chiudeva inesorabilmente un pezzo importante della sua vita. Con il rimpianto nel cuore raccolse il carteggio ventennale e decise di pubblicarlo con la dedica a Frank. Nel 1970 ricevette l’ultima lettera da Londra con l'annuncio che la libreria, dopo cinquant’anni d'ininterrotta attività aveva chiuso per la ristrutturazione dello stabile. La chiusura fu definitiva; anche Mr. Marks, il proprietario, era venuto a mancare.
Finalmente, nello stesso anno, Helene intraprese il viaggio tanto atteso e raggiunse Londra per la presentazione dell’edizione inglese del suo libro 84, Charing Cross Road.
Il taxi la condusse all’indirizzo così familiare, Helen entrò cautamente nella libreria ormai vuota: la vecchia vetrina, gli scaffali polverosi, le scale in legno rappresentavano tracce visibili di una storia condivisa nel culto del libro e, nel silenzio di quel luogo pervaso da una certa sacralità, avvertì con emozione la presenza di “Frankie”.
Da questo viaggio a Londra, una sorta di pellegrinaggio nei luoghi che aveva più volte immaginato, la scrittrice prenderà spunto per il suo romanzo autobiografico La Duchessa di Bloomsbury Street
(Archinto – Le Vele).

Il film
Dal libro è stato tratto nel 1987 con lo stesso titolo un film intenso, prodotto da Mel Brooks - sembra come regalo alla moglie Anne Bancroft per il ventunesimo anniversario di matrimonio - per la regia di David Hugh Jones con protagonisti Anne Bancroft e Anthony Hopkins.  Nel film c’è New York, ma, soprattutto, Londra, il volto splendido e intelligente della Bancroft e la libreria, dove Hopkins, nella parte di Frank Doel, tratteggia il suo personaggio su registri delicati e trattenuti, tipicamente inglesi, riuscendo a far trasparire un’espressività sbalorditiva. Gli sceneggiatori celebrano la letteratura affidando a brani epistolari, recitati da voci fuori campo, ciò che le immagini e i dialoghi da soli non potrebbero riprodurre, come gli odori, le fantasie, e i pensieri più profondi. Ne sortisce una pellicola che ha
il profumo speziato del legno e del cuoio e il rumore garbato delle pagine di carta sfogliate con cura, sostenuta da un’armonia di sentimenti in sordina in richiamo a una civiltà del libro ormai pressoché perduta che si appella alla conoscenza della cultura più autentica di un Paese. Una nota sui doppiatori di gran classe della pellicola italiana: per la Bancroft, la voce vivida e profonda della Miserocchi, per Hopkins la voce pacata ed espressiva di Mario De Angelis. Un valore aggiunto.
L'antico negozio
Marks & Co non esiste più a Charing Cross Road, 84. Oggi nei locali della libreria è ospitato un anonimo Mc Donald’s.

Rimane all’esterno, sulla sinistra dell'entrata, una placca di bronzo che cita:
"84, CHARING CROSS ROAD THE BOOKSELLERS MARKS & CO WERE ON THIS SITE WHICH BECAME WORLD RENOWNED THROUGH THE BOOK BY HELENE HANFF".




9 commenti:

  1. Come sempre la recensione stimola la voglia di approfondire!

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  2. Avevo visto il film parecchi anni fa e ricordo che mi era piaciuto per la sua intensità e leggerezza, ora mi voglio procurare il libro. Grazie.

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  3. Instancabile lettrice apprezza nel ricordo di un tempo lontano

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  4. Le sue recensioni sempre raffinate.

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  5. La civiltà del libro in un mondo... incivile.

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  6. Ho"rivisto"il film con il tuo vivido racconto.

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  7. acuta e splendida analisi
    Miriam

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  8. Elegante recensione!
    Lucrezia

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