Iperborea - pagg. 296 - € 17,00
Alla radice è un romanzo che scalda il
cuore, un racconto on the road bizzarro commovente e spesso esilarante
(nella miglior tradizione dell’umorismo finlandese) che fa riflettere sulle
origini, sull'identità e soprattutto sul mal di denti.
Solo il cognome,
Kirnuvaara, sembra accomunare Pekka, vittima di un cronico mal di denti, e il
suo nuovo dentista Esko. Pekka è uno spigliato, sensibile e moderno copywriter
di mezz’età che non ha mai superato l’abbandono da parte del padre e che ora,
con il fallimento del suo matrimonio e una disputa in corso sull’affidamento
dei figli, vede infrangersi il suo ideale di famiglia perfetta. Esko, che ha
quasi sessant’anni, ha invece preso spunto dai freddi genitori adottivi per
elevare l’odontoiatria a filosofia di vita e praticare l’anestesia anche su
emozioni e sentimenti. Ma con lo scavo nelle radici dentali di Pekka emergono
ben altre, e condivise, radici: dietro lo stesso cognome, si scopre, c’è lo
stesso padre.
Dopo qualche trapanatura e le prime inevitabili, buffe incomprensioni,
la corazza di Esko s’incrina e l’improbabile coppia di fratelli si mette sulle
poche tracce che ha di lui, sperando di trovare una buona ragione per una
doppia negazione d’amore paterno. Nasce così, in un asettico studio dentistico
di Helsinki, una storia on the road calda e coinvolgente, dove ogni
tappa verso lo svelamento finale arricchisce la famiglia Kirnuvaara di nuovi,
sorprendenti parenti, formando un variopinto amalgama multietnico. Tra incontri
e scontri di personalità, siamo scorrazzati dalla Carelia del Nord alle
degradate periferie di Södertälje in Svezia, dalla Thailandia, con il suo
deteriore turismo, ai grandi spazi dell’outback australiano, sacri agli
aborigeni: un viaggio di conoscenza – di sé e del diverso da sé, oltre che del
concetto di paternità – che si farebbe quasi iniziatico, se non fosse per le
esplosioni di un’insopprimibile verve comica degna della migliore
tradizione umoristica finlandese.
Miika Nousiainen (1973) scrive romanzi
acuti, gentili e spesso tragicomici su temi sorprendenti come maratone e
corse su lunghe distanze, il desiderio di essere svedese e l'odontoiatria.
Lavora come giornalista e scrive anche per la televisione. Alla radice è il suo primo romanzo tradotto in italiano.
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