(di Marisa Vidulli)
“Sono le piccole cose che ti ricordano la tua famiglia quando sei in vacanza.”
Amy Adams
Vi era andata da piccola, poi da ragazza, coi genitori, ora vi tornava da sposata in quel piccolo paradiso mai scordato. Da bambina aveva attraversato i canali di quella che era chiamata la piccola Venezia francese a bordo dl motoscafo guidato dal padre, esperto argonauta, e subito se ne era innamorata. Da adolescente aveva apprezzato le sortite notturne a mangiare le crepes nel vicolo dove si entrava nel villaggio sul mare. Da ragazza vi era tornata prima con gli amici poi col marito appena sposati.
Ora che il figlio ventenne si era iscritto a ingegneria informatica e si era fatto grande vi tornava col marito loro due soli e innamorati come il primo giorno. Partirono i due coniugi all'alba di una calda domenica mattina di luglio lasciandosi alle spalle pensieri e attività lavorative, felici come due bambini, anche se l'età era sui 50 ma la felicità non dipende dalla età si può sempre essere felici come bambini. Lo era, udite udite, anche la mamma di lei che aveva ben ottanta anni. Riviveva attraverso la figlia le vacanze spensierate trascorse per tanti anni in costa azzurra. Era come se il tempo non fosse passato, certamente non era passato inutilmente con quella figlia che le assomigliava tanto fisicamente, lei aveva dato lo stampo, la figlia lo aveva riempito di qualità.
Arrivarono a Le Muy verso l'una e fecero una sosta lungo la strada, pranzando al sacco su uno di quei tipici tavoloni con panca, nel verde ombroso di alberi dalla larga chioma, poi proseguirono il viaggio.
Entrando a Saint Maxime Stefania fu sopraffatta dai ricordi e così il marito, si fermarono e guardandosi negli occhi si scambiarono un appassionato bacio, poi decisero di passare davanti alla casa che i genitori avevano posseduto per decenni e dove lei aveva passate la sua infanzia e giovinezza durante i mesi estivi.
Ma il tempo era tiranno dovevano ancora arrivare a Grimaud, però quando videro che c'era il solito terribile bouchon, cioè la lunga coda di macchine per andare verso Saint Tropez, decisero di fare una sosta e godere di un bel bagno ristoratore dove sorgeva un tempo il mitico ristorante Rascasse ora diventato spiaggia libera ma dotata di doccia come tutte le ben curate spiagge francesi Poi Paolo ebbe una intuizione, sarebbero passati dall'interno per raggiungere il villaggio, infatti alle diciotto erano già nella piscina del loro residence a nuotare e godere della prima serata di vacanza, breve sì ma intensa, ben decisi a non perderne nemmeno un minuto, assaporato con gioia come poi assaporarono la cena a lume di candela servita dal l'annesso ristorante. Terrina di salmone e gamberi al gratin accompagnati da insalata e Bandol, sembrava un sogno, come pure la notte di passione che ne seguì.
Finalmente il giorno dopo si recarono nell'amata Saint Tropez, dove li aspettava una cocente delusione, a parte la folla di turisti che affollavano il mercatino, era infatti giorno di mercato se lo avessero saputo..., scoprirono con orrore che non esisteva più il famoso bar Le Senequier meta preferita dei coniugi e non solo da loro: era stato trasformato in ristorante e aveva perso tutto il suo fascino, quindi ripararono al Gorillà che per fortuna resisteva ai cambiamenti, mangiarono uova fritte e patarine e brindarono con Evian, che un lungo pomeriggio li aspettava. “E se passassimo a vedere la Pequiere, dove facevano la famosa paella magari una sera ci andiamo” disse lei al marito con negli occhi ancora la delusione subita. “Ma certo!” Rispose subito lui e si avviarono per la salita dopo l'imbarco del porto, passarono sotto l'arco, dove ai tempi la madre ancora si vantava si aver visto l'uomo piu' bello del mondo il mitico Gigi Rizzi. Per Stefania l'uomo piu' bello del mondo era Paolo, doveva proprio essere uno spettacolo questo Rizzi per far dire così a sua mamma, infine con grande soddisfazione trovarono la Pequiere ancora in essere.
Lei non oso' dire al marito e se facessimo un salto al Biblos, altro mitico luogo, che già aveva chiesto troppo e il tempo a loro disposizione era poco, piuttosto saggiamente decisero di passare il pomeriggio sulla spiaggia del Tahiti. Poi sulla via del ritorno sempre passando dal retro per evitare la coda, fecero sosta e spesa al Casino Géant. La sera cenarono sul terrazzino del loro albergo a lume di candela con pollo e patatine acquistate saggiamente nel pomeriggio e finalmente si rilassarono come si rilassano gli innamorati, c'era anche la luna piena sorella del sole che occhieggiava dalle tende tirate e ricordava la poesia di John Donne solo che si trattava della luna che era indiscreta e non del sole.
perché mai,
ci esorti da finestre e tende
Devi seguire le stagioni degli innamorati?
Versi indimenticabili e indimenticati studiati a scuola ai tempi del liceo
L'indomani Paolo disse: “Oggi andiamo a Gigarò dove dicono che le spiagge siano stupende e la penisola è immersa nel parco ci riempiremo gli occhi di verde, altro che TAHITI!”
Infatti il luogo era la fine del mondo, sabbia fine mare di cristallo poca gente, un angolo di paradiso immerso nella natura, come piaceva a loro, che non amavano la mondanità' di Ramatuelle e non gliene importava un fico secco delle celebrità' che vi si potevano incontrare, come raccontavano loro i genitori di Stefania, infatti si erano entrambi iscritti ai tempi a biologia marina e a Gigaro' tutto era marino, vi tornarono anche il giorno dopo. Ma purtroppo il tempo era poco, la clessidra dalla sabbia fine scorreva implacabile, la vacanza volgeva al termine. Lei voleva assolutamente tornare a mangiare la famosa Soupe de Poissons avec croutons et rouille, al solo nominarla le brillavano gli occhioni azzurri e dove andare? Ma al ridtorante La Reserve a Saint Maxime dove era un rito andare ai tempi con i genitori. Paolo non mise indugio e vi si recarono la sera stessa per far felice la moglie questo ed altro avrebbe fatto. Era l'ultima sera di vacanza l'indomani sarebbero ripartiti per l'Italia, ma Paolo aveva in mente una sorpresa. Sapendo quanto Stefania amasse le rocce rosse di Agay propose una sosta e un bagno in quel mare limpido. Mentre nuotava in quel posto da sogno, a Stefania i ricordi arrivavano a folate come portati dal vento tipico del luogo, per fortuna in quei giorni non si era mai levato il Mistral!
Avrebbe raccontato tutto alla madre al ritorno e nulla sarebbe andato perduto di quel meraviglioso viaggio perché la madre non avrebbe certo dimenticato di narrarlo nelle sue novelle.
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