(a cura di Mimma Zuffi)
Ponte alle Grazie - pagg. 96 - € 12,00
IN
TEMPI DI PERICOLOSI SEGNALI DI RITORNO DELL’ANTISEMITISMO
DA
POCO SCOMPARSO UNO DEGLI ULTIMI
TESTIMONI DI AUSCHWITZ, PIERO TERRACINA
IN
OPPOSIZIONE ALLA CAMPAGNIA D’ODIO CONTRO LILIANA SEGRE
DALLA
FRANCIA LA NOVANTAQUATTRENNE GINETTE KOLINKA,
SOPRAVVISSUTA
A BIRKENAU, CONSEGNA UNA TESTIMONIANZA NECESSARIA
Un libro importante, un linguaggio semplice
e potente, una testimonianza indimenticabile. Sopravvivere, e decidere
di raccontare.
Il racconto di una fra gli ultimi sopravvissuti
di Auschwitz, oggi novantacinquenne.
Un libro importante, un linguaggio semplice
e potente, una testimonianza indimenticabile.
La memoria della Shoah non dovrà esaurirsi
con gli ultimi deportati:
ascoltiamo Ginette Kolinka, finché siamo in tempo.
Ginette Kolinka ha diciannove anni quando, insieme al
padre, al fratello minore e al nipote, viene deportata a Birkenau. Sarà
l’unica della famiglia a tornare, dopo aver attraversato l’orrore del campo di
sterminio.
La fame, la violenza, l’odio, la brutalità, la morte sempre
presente, l’assurdità e la disumanizzazione: con semplicità, schiettezza e una
forza straordinaria oggi Ginette ci narra l’inenarrabile. Per mezzo secolo ha
tenuto per sé i propri tremendi ricordi, poi, a partire dagli anni Duemila, sempre
più forte si è fatta l’esigenza di tramandare alle giovani generazioni ciò che
è stato: da allora Ginette visita le scuole e accompagna i ragazzi ad
Auschwitz-Birkenau, trasmettendo la propria testimonianza.
Questo libro, sobrio e potentissimo, è un lascito prezioso e
necessario (ancora oggi, più che mai oggi), per il quale non possiamo che
ringraziarla.
«Io stessa, lo racconto, lo vedo, e penso che non è
possibile essere sopravvissuti a cose simili. Vedo e sento. Ma voi, voi
vedete?»
«Ginette
racconta i campi con la semplice
esattezza
delle parole, nude, naturali,
palpabili,
evidenti nella loro bellezza
e
nella loro crudeltà».
«Le
populaire»
Ginette Kolinka
(Parigi, 1925)
Dopo la guerra, ha per molti anni tenuto un banco di
articoli di maglieria al mercato di Aubervilliers insieme al marito. Dai primi
anni Duemila si dedica a tramandare la memoria della Shoah.
Marion Ruggieri (1975)
è giornalista e scrittrice.
Nessun commento:
Posta un commento