(a cura di Mimma Zuffi)
GIADA o Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
Fondazione Corrente ha dedicato una mostra ad Achille Guzzardella (Milano 1955), la cui formazione è legata
all’attività degli intellettuali che fecero parte di Corrente; il suo percorso
artistico fa comprendere la persistenza della lezione di questi maestri nella
cultura milanese in un arco temporale che si estende ben oltre gli anni del
dopoguerra, arrivando fino alla contemporaneità.
Le sculture di Guzzardella testimoniano il suo essere un trait d’union e la grande tradizione ritrattistica a cavallo tra l’otto e il novecento, da Vincenzo Gemito a Medardo Rosso, polarità che rappresentano una scelta di libertà espressiva e di attenzione ai valori dell’uomo. Si tratta di un’eredità già raccolta dagli scultori vicini all’ambiente culturale di Corrente, Giacomo Manzù, Marino Marini, Giovanni Paganin e Sandro Cherchi.
La mostra, articolata su due piani, presenta sculture realizzate dal 1977 ad oggi, ritratti dedicati a familiari, amici, figure di spicco della cultura italiana, così come ad operai e contadini, soggetti di un lavoro che ha sempre al centro la relazione e l’espressione di un profondo umanesimo. Le sue sculture dimostrano la capacità di Guzzardella di lavorare con i diversi materiali della tradizione, bronzo, gesso, terracotta, ceramica.
Nella Sala Mostre Temporanee sono esposte venti sculture e busti di
intellettuali e artisti legati a Corrente, oltre a una selezione di quadri in
cui maggiormente si intravede, nel trattamento della materia e nella gamma
cromatica utilizzata, l’influenza del movimento artistico di Corrente.
Nella Sala Biblioteca sono invece presentate una selezione di schizzi e
studi d’artista, caratterizzati dalla loro estemporaneità; appunti di viaggio
attraverso l’epoca di una grande Milano, con i suoi protagonisti, oltre a una
selezione di articoli e cataloghi e che ricostruiscono il percorso
dell’artista. Alle pareti, una serie inedita di opere donate da diversi autori
- tra cui Birolli, Cassinari, Migneco, Mucchi, Treccani - a Guzzardella
sottolineano ancora il profondo legame con Corrente.
Rispetto a una realtà contemporanea invasa da immagini e contenuti
virtuali, inquadrati attraverso uno schermo solipsistico, Guzzardella
rappresenta con il suo lavoro la costanza resistente dell’opposto: il sapiente
uso di testa e mani per disegnare, incidere e scolpire; il valore della memoria
per costruire una dimensione storica del proprio agire; l’umanità della
presenza fisica rispetto alla rarefazione dei rapporti tra le persone. Un lavoro in contro tendenza fino a pochi
anni fa, che ritrova tuttavia, nei ciclici ritorni storici che riguardano anche
il mondo dell’arte, riscontro in diversi autori presenti nella Biennale d’Arte
di Venezia del 2022, uniti in una rinnovata dimensione sociale del proprio
lavoro.
Achille
Guzzardella
NOTA BIOGRAFICA
Achille Guzzardella nasce a
Milano nel 1955. Figlio di Alberto ed Elena frequenta il Liceo Artistico per
poi laurearsi nel 1979 in Architettura al Politecnico di Milano. Nel 1984 si
diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera dove tra gli altri è
allievo di Raffaele De Grada. Nello stesso periodo vince il concorso e ottiene
una cattedra di scultura al Liceo Artistico, da questo momento in poi unirà
all’interesse per l’arte quello per la docenza, lavoro che lo accompagnerà per
tutta la vita. Gli anni ottanta vedono dunque il battesimo della sua attività
scultorea: nel 1981 la mostra del comune in piazza Mercanti di Milano e in
seguito la personale alla galleria Valentini. L’inizio della sua carriera da
ritrattista inizierà negli anni ottanta. Per lui poseranno negli anni alcuni
dei personaggi più importanti della Milano del secolo scorso: Carlo Bo,
Dario Fo, Raffaele De Grada, Bruno Munari,
Ernesto Treccani, Gianni Brera, Piero Gauli, Mimmo Rotella, Umberto Veronesi,
Valentino Bompiani, Carlo Castellaneta, Mario de Micheli e molti altri. Gli
anni novanta rappresentano la consacrazione definitiva. Nel 1993 il busto di
Marco Marchesan viene collocato presso il Ministero della Sanità di Mosca e
l’anno successivo sarà la volta del ritratto di Robert Lawrence Balzer posto
all’interno del Culinary Institute of America presso Napa Valley a Saint Helena
in California. Da questo momento molte delle sue opere entreranno nelle
collezioni museali italiane ed estere. Ancora oggi possiamo trovare le sue
sculture presso la collezione Paolo VI in Vaticano, il Museo Puskin a Mosca, la
Pinacoteca Ambrosiana di Milano, la Pinacoteca Provinciale di Bari, la
fondazione del Cardinale Lercaro a Bologna, il Museo Camaitino di Sotto il
Monte (Bg), il Museo Diocesano di Milano, il museo della Permanente di Milano,
il Museo Civico di Crema, Palazzo Vittone a Pinerolo, il Centro Dantesco di
Ravenna, il Museo Remo Brindisi a Lido di Spina, il Museo Treccani Fondazione
Corrente di Milano, la Civica Galleria d’Arte Moderna di Gallarate, il museo di
Gazoldo degli Ippoliti (Mn), il Museo Beato Fra Claudio a Chiampo (Vi), la
Pinacoteca Comunale di Ruffano (Le) e la Pinacoteca di Alessano (Le). Tra le
mostre personali più importanti e la partecipazione a tante altre mostre
collettive: alla Valentini di Milano (1981) presentata da Antonio De Bono,
all’istituto di indagini psicologiche di Milano (1984) presentata da Alessandro
Amoroso, Marco Marchesan, Franz Sartori, Giorgio Rota, al Centro De Gasperi
U.C.A.I Arti visive di Milano con presentazione di Pedro Fiori (1990 e 1991),
alla Famiglia Artistica di Milano (1995) presentata da Domenica Cara, al Museo
di Pinerolo (1995) presentata da Mario Marchiando, al museo di Crema (1996)
presentata da Carlo piastrella e Enzo Vicario e in catalogo da Mario de
Micheli, alla galleria “Lazzaro by Corsi” di Milano (1996) presentata da
Antonio Musiari, al Museo Archeologico di Milano (1997) presentata da E.
Arslan, G. Manzoni, M.A. Zancan, A. Musiari e in catalogo da Carlo Bo e Paola
Barbara Conti, all’ex Chiesa di Santa Maria ad Nives a Rimini (1998) presentata
in catalogo da Giorgio Seveso, al Museo di Gazoldo degli Ippoliti presentata da
Claudio Rizzi
Ho letto con piacere l'articolo sul Maestro Achille Guzzardella, un artista che seguo da tempo, uno dei contemporanei che preferisco per serieta' e bellezza delle sue opere. Complimenti all' autrice per la scelta del celebre artista milanese.
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