martedì 27 febbraio 2024

Imparo a disegnare il Giappone - Kawaii in un attimo





La sua autrice, Annelore Parot, ha viaggiato per molto tempo in Giappone: attraverso queste pagine invita a mettersi in gioco, a provare a disegnare le case, il cibo, i personaggi della vita famigliare giapponesi che, in qualche modo, fanno già parte dei nostri ricordi d’infanzia, grazie agli anime trasmessi in Italia dai primi anni Ottanta





(a cura di Mimma Zuffi)

Guido Tommasi editore - pagg. 240 - € 15,00

 


Se siete appassionati di Giappone, non potete perdervelo ma se invece siete tra quelli che non hanno mai capito perché il sushi abbia così tanto successo… allora, soprattutto voi, fermatevi un attimo a leggere.


 


L’influenza della cultura popolare giapponese nel mondo è indiscutibile. Manga e anime, videogiochi, moda e cucina hanno fan in tutto il pianeta. Ma se c’è una cosa nella cultura giapponese che è diventata incredibilmente celebre negli ultimi anni, è il kawaii: questo termine significa “adorabile”, “tenero”, “carino”. Tutto può essere kawaii: una persona, un animale, un oggetto, un cibo. In Giappone questo tipo di rappresentazione, che mette in risalto il lato ingenuo e tenero di qualsiasi cosa, è molto apprezzato.

Imparo a disegnare il Giappone Kawaii in un attimo è un piccolo libro che mantiene quello che promette, è divertente e fa venire voglia di giapponesità


È probabile che in questo libro troverete figure un po’ misteriose ma certamente tra le più interessanti mai incontrate: si tratta degli yokai.

Cos’è uno yokai? È una strana creatura o un fenomeno che non può essere spiegato dalla conoscenza umana. Noi abbiamo qualcosa di simile nella nostra cultura? Non proprio…

Nel Giappone di alcuni secoli faogni fenomeno ritenuto strano e incomprensibile veniva spiegato con il comportamento di uno yokai. Il loro fascino è così radicato nella società giapponese che, ancora oggi, sono protagonisti di alcuni fenomeni misteriosi.
La loro origine può essere spiegata con alcuni principi dello shintoismo, come l’animismo e il culto della natura. Lo shintoismo è la religione più antica del Giappone, e il suo nome significa letteralmente “la via degli dèi”. Si basa sull’adorazione dei kami (le divinità giapponesi) che secondo lo shintoismo si trovano ovunque, sia in natura che in esseri animati e inanimati.
 
Gli yokai fluttuano al confine tra il mondo reale e quello divino. Non amano il contatto con l’uomo e vivono in isolamento, a volte abitano luoghi naturali considerati sacri, come montagne, foreste e fiumi. Ma ci sono anche yokai che vivono in armonia con il mondo degli umaniIn Giappone esistono moltissimi tipi di yokai.
Alcuni hanno caratteristiche animali, altri fattezze simili a quelle umane; alcuni prendono la forma di oggetti inanimati.
Non sono tutti spiriti pericolosi: alcuni  sono indubbiamente malvagi, altri solo dispettosi, certi addirittura benevoli e, si dice,
portino fortuna.
Quel che è certo, è che per i giapponesi la maggior parte di queste creature possiede poteri soprannaturali e li utilizza per compiere il bene o il male.

Così, se vi capitasse di arrivare più o meno a metà libro sareste colpiti da una figurina che non sembra per niente giapponese, eppure è talmente impregnata della cultura di questo popolo da esserne quasi un simbolo.
Stiamo parlando del Kodamala parola è composta dai termini “ko”, che significa albero, e “dama”, che significa anima. Il Kodama è infatti uno spirito della foresta.
Vive negli alberi e sulle piante.

In Occidente non è un personaggio del tutto sconosciuto perché compare nel film di Hayao Miyazaki, la Principessa Mononoke.
 Tagliare un albero in cui vive un Kodama porta sventura a chi ha compiuto questo gesto e perciò, in alcune zone del Giappone, capita di vedere alberi molto vecchi su cui è stato sistemato un cordone sacro, a protezione del Kodama.
Qualche pagina più in là potreste fare la conoscenza di Kasa Obake: letteralmente il suo nome significa “vecchio ombrello”. Si tratta di un oggetto che, al compimento dei 100 anni di esistenza, si anima. Il Kasa Obake è una presenza inquietante, che appare nelle notti di pioggia per far perdere l’orientamento ai viaggiatori, farli smarrire o volare via, trasportati da un forte vento.
 


Un altro yokai interessante è lo Zashiki-warashi, considerato uno spirito domestico e familiare.
Il suo aspetto ricorda quello di un bambino di pochi anni, con capelli raccolti o corti e guance rosse.


Gli Zashiki-warashi tendono a frequentare case antiche, ben pulite e preferibilmente spaziose.
Si dice che quando uno Zashiki-warashi prende dimora in una casa porti ai suoi abitanti molta fortuna; al contrario, quando uno Zashiki-warashi se ne va, la casa è destinata a un rapido declino. Secondo la tradizione, per attrarre e mantenere uno Zashiki-warashi nella propria casa, lo spirito deve essere curato attentamente, come si fa con i bambini, ma senza pedanteria perché si potrebbe infastidire e andarsene. Lo Zashiki-warashi ha una natura infantile e ama giocare scherzi innocenti agli abitanti della casa.

A vedere gli Zashiki warashi sono di solito i bambini o chi è puro di cuore, qualità che non appartiene in genere agli adulti. Per questo, non sarebbe per niente male saperli disegnare!

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