giovedì 23 novembre 2023

Ararad Khatchikian: l'uomo, i suoi amici a quattro zampe, i monti e le ampie distese di neve

 


di Mimma Zuffi



Conosco Ararad da molti anni e ogni volta che l'incontro è un'emozione sentirgli raccontare le sue "corse" in slitta con i suoi amati cani, ascoltare le sue ballate, vedere nei suoi occhi chiari le distese di neve.

Dopo una breve presentazione di questo uomo molto particolare, sempre pronto a affrontare le sfide, rimarrete affascinati dall'intervista che ha concesso.


Araràd” Khatchikiàn (pronuncia “ Kacikiàn “) è nato a Khartoum in Sudan sul fiume Nilo (il nome Khartum deriva dalla parola araba al-khartūm الخرطوم, ovvero punta di proboscide, probabilmente in

Khartoum -Ararad a 2 anni
in braccio alla sua "tata"
riferimento alla forma della penisola che si trova presso la confluenza dei due Nili), da madre profuga Istriana di Abbazia e da padre armeno la cui famiglia è scampata al genocidio degli armeni. In lingua armena il suo nome significa “ dove nasce il Sole “ dall’antico idioma “ ùr ardù “. Rifugiati dalla guerra civile in Sudan, dall’età di nove anni vive con la Famiglia in Friuli Venezia Giulia. Ottiene il Diploma di Maturità Classica a Gorizia e inizia gli Studi di Medicina presso l’Università di Trieste. Esperto sciatore fondista partecipa con successo a importanti gare di Sci Fondo Nazionali e Internazionali. Cantautore - chitarrista autodidatta, incide alcuni nastri promozionali, un long playing a Copenhagen con il suo gruppo “Fairfield“, un singolo, due CD, un DVD e alcuni demo anche insieme ad altri stimati musicisti regionali, esibendosi regolarmente come “busker“ (musicista – cantautore “stradale“) e in concerti dal vivo sia come solista sia con il suo gruppo musicale “ Ararad “ con il quale ha vinto anche il Concorso Musicale “ Suonare a Folkest 2005 “ con il progetto “Sulle orme di Balto…da Tarvisio a Nome in Alaska”.

Nell’inverno del 1984 visita per la prima volta l’Alaska (USA) seguendo suo fratello Armen che concorre nella mitica IDITAROD - gara di 1860 km con slitte trainate da cani da Anchorage a Nome. Gira un documentario in 16 mm e scrive un diario che sarà pubblicato in esclusiva dal settimanale “Oggi”. Scrive anche articoli relativi a questo sport su “Natura Oggi”, “L’ etichetta” di Veronelli, “Capo Horn”, “Jonathan Dimensione Avventura “ per Ambrogio Fogar e altre testate. Torna in Alaska nei successivi inverni del 1985 e 1986 sia per seguire ancora il fratello, concorrente nell’ IDITAROD, in veste di coordinatore locale per alcune importanti TV Italiane, sia per partecipare alla più incredibile gara di sci da fondo ( senza cani ) al mondo: la IDITASKI, su un percorso di 350 km della storica pista dell’Iditarod. Il secondo anno conclude la gara al 12° posto dopo sessantadue ore di corsa pressoché ininterrotta.
É proprio allora che il forte richiamo della foresta e le straordinarie culture minori locali Indiane ed Eschimesi iniziano a esercitare una forte influenza sulla sua personalità. Rientrato in Italia decide di lasciare i suoi studi di Medicina uscendone con un 30 e lode in Immunologia e di dedicare la sua vita allo Sleddog - Mushing e a attività connesse alla conservazione della Natura e delle Culture Minori. Assieme al fratello Armèn e con la supervisione del campione alaskano Rick Swenson, nel 1985, a Ponte di Legno - Passo del Tonale (BS), fonda la prima Scuola Europea di Sleddog con l’intento di promuovere lo sport delle slitte trainate da cani, lo Sleddog / Mushing e di trasmettere agli allievi l’amore, la cura e il rispetto per gli animali, l’ambiente e la natura. Nel 1992 si trasferisce con la moglie Monica (prima donna italiana musher - guidatrice di slitte - a completare le gare di 1000 km Alpirod e Transitalia) e con i loro 40 cani a Tarvisio (UD) per fondare nel 1997 l’Associazione Sportiva - Culturale “Scuola Internazionale Mushing” di cui è Presidente e un’Azienda Agricola Allevamento “Arkha”. Adesso ha più di 51 cani:

Ha scritto per la Mediolanum Editori nel 1986 il manuale “Sledog in 20 lezioni”, per la RAI Eri Editori (con distribuzione Mondadori) il libro con allegato un CD musicale con sue canzoni “ Sulle Orme di Balto “ nel 2005, recentemente ristampato, il manuale illustrato “ Sleddog Mushing in 20 lezioni “ nel 2010, oltre ai già citati articoli per quotidiani, settimanali e mensili. Alterna il suo lavoro d'imprenditore agricolo, istruttore sportivo, musicista e scrittore a quello di guida per tour invernali ed estivi nel Tarvisiano, in Alaska, Yukon, Armenia, Islanda. Collabora attivamente con un comitato internazionale per la realizzazione della gara Alpirod (1000 km sulle Alpi in Francia, Italia, Svizzera e Austria). Ha partecipato alle più importanti competizioni nazionali e internazionali di Sleddog - Mushing Sport ed è stato responsabile per le scuole e la promozione nella Federazione Italiana Musher Sleddog Sport (F.I.M.S.S.) di cui è anche socio fondatore. È socio, fin dalla sua creazione, del Consorzio dei Servizi Turistici del Tarvisiano, partecipa ai lavori dell’Osservatorio per il Turismo e Commercio del Tarvisiano ed è noto per il suo impegno per la Comunità e per la promozione a tutto campo nei media del Territorio e della Regione Friuli Venezia Giulia.
Conosce perfettamente anche la lingua inglese, armena ed ha una conoscenza di base della lingua tedesca. Partecipa a numerose trasmissioni televisive e radiofoniche nazionali ed internazionali (Rai, Mediaset, Sky e altre ancora) in veste di specialista e consulente per lo Sleddog - Mushing Sport.
Ecco alcuni dei suoi successi:
Campione Italiano con 8 cani Sprint - 1987 / 1989
Campione Italiano con 8 cani - Lunga Distanza - 1988 /1991
1° Team Italiano – nella Alpirod Race di 1000 Km nel 1989, e 15° nel ’90 / ‘91
1° Team Italiano nella Transitalian Race di 500 Km nel 1992 / 93
Unico Team Italiano nell’ Iditarod di 1860 Km nel 1996 in Alaska 
3° assoluto – nella “ Two Rivers 200 miles Race”, 350 Km nel 1995 in Alaska
7° assoluto – nella “ Klondike 300 miles Race”, 500 Km nel 1996 in Alaska
Unico Team Italiano nella Yukon Quest, 1800 Km nel 2000 in Alaska/Canada
Unico Team Italiano – nella Serum Run “ La Corsa del Siero “ da Nenana a Nome, di 1200     Km nel 2003 “ Sulle Orme di Balto “ in Alaska
Partecipa nuovamente all’ Iditarod di 1860 Km nel 2004 in Alaska
Organizzatore e Responsabile Generale fin dal 1992 a Tarvisio delle Gare di Campionato Italiano Sleddog per Adulti e Bambini, nonché dei Campionati Europei di Sleddog Tarvisio 2006 e nel 2012. Eventi realizzati in collaborazione attiva con gli Enti pubblici locali e Regionali per lo Sport e il Turismo.

Dopo una breve presentazione di questo moderno eroe, ecco una sua intervista:

    1. Ciao Ararad, dal caldo Sudan alle piogge friulane e alla neve delle Dolomiti, come hai vissuto da bambino i mutamenti culturali e sociali, di abitudini, di vita in generale dovuti al trasferimento in un Paese tanto diverso da quello d’origine? Gli animali hanno avuto qualche ruolo in questo?
Nella bellissima città araba di Khartoum in Sudan (Africa), dove sono nato, ho sempre sognato di vedere e di toccare la NEVE !! Mia madre Teresa  (italiana / austriaca di nascita), era abbonata al settimanale “Epoca” che arrivava a casa nostra dall' Italia e sia io sia mio fratello minore Armen eravamo molto affascinati dai meravigliosi inserti fotografici a colori relativi ai viaggi in Canada e Alaska dell' esploratore Walter Bonatti. Li custodisco ancora gelosamente nel mio ufficio a Tarvisio !! Grazie a nostro padre Azàd, nato in Armenia,  eravamo molto ben integrati nella cultura e nelle usanze arabe e, presso le scuole armene che frequentavamo a Khartoum, imparavamo anche l'armeno, l'inglese, l'italiano e il tedesco. Non ti nego che il trasferimento in Italia a Gorizia (dove mamma aveva dei lontani parenti) a causa dell’ instabile situazione politica in Sudan, è stato per me molto traumatico. Senza dubbio il nostro primissimo cane di famiglia di razza Collie, “Bonnie”,  il contatto con la montagna e soprattutto la neve (che erano presenti solo nei nostri sogni in Africa) e lo sci da fondo, hanno aiutato moltissimo a rendere meno gravoso il trauma del distacco dalla Terra dove siamo nati e vissuti da bambini. . 

2.  Quali sono gli aspetti delle culture dei “popoli del freddo” che più ti affascinano?
Sembra incredibile come si tocchino gli estremi che caratterizzano sia i popoli sia i territori dell’ estremo “caldo” (come il Sahara dove sono nato) e dell’ estremo “freddo” (come l’ Alaska e lo Yukon Canadese) che ho imparato a conoscere ed amare incondizionatamente. Entrambi sono molto severi ma affascinanti e intriganti nella loro immensa vastità e mistero. Entrambi i popoli di quei territori sono oltremodo ospitali e ben disposti a aiutare perché la filosofia della sopravvivenza quotidiana impone che non si debba mai negare un aiuto a nessuno .. perché domani potresti essere TU ad averne bisogno!  Inoltre sia le popolazioni dell’ estremo “freddo” sia quelle del “caldo” torrido posseggono una dote rarissima e fantastica che non è possibile acquistare in nessun opulento centro commerciale “occidentale .. il SORRISO e la CONDIVISIONE del poco o molto che hanno con chi ne avesse bisogno.

3.  Parlaci ora dello Sleddog. Chi te l’ha fatto conoscere? Che cosa vuol dire per te e, soprattutto, che cosa significa per gli animali che vi competono?
Devo ringraziare mio fratello Armen se il magico mondo dei “mushers” (i guidatori di slitte e cani) e dei cani da slitta mi ha conquistato. Durante un suo viaggio in canoa di 3600 km e sessantasei giorni sul maestoso fiume Yukon in Alaska, nell’ estate del 1983, assieme all' amico Tomaz, mio fratello incontra l’ esploratore e musher Alaskano Joe Redington Senior, padre fondatore della mitica corsa con cani da slitta “Iditarod” di 1800 Km dalla città di Anchorage sull’ Oceano Pacifico al villaggio di Nome sul Mare di Bering in Alaska. Ogni anno, dal 1973, con partenza ogni primo sabato di marzo, si svolge questa “Ultima grande Corsa al Mondo” che collega da Sud a Nord Ovest tutto lo Stato dell’ Alaska, vasto ben cinque volte l’ Italia. Joe Senior propone a mio fratello di affittare da lui una muta di quattordici  cani Alaskani, tutte le attrezzature necessarie e di addestrarlo adeguatamente per partecipare all’ Iditarod nel marzo dell’ 84! Questo sogno meraviglioso s'insinua prepotentemente nella mente di mio fratello. Appena rientrato in Italia mi racconta questa sua incredibile visione, ma ci vogliono molti soldi per poterlo realizzare, vivendo a migliaia di chilometri dall’ Alaska e soprattutto non avendo né i cani, né le attrezzature, né le conoscenze necessarie. Ma la buona sorte entra in gioco come d’ incanto sotto forma di un Concorso Nazionale, “Esprimi un desiderio Stock lo realizza”, indetto da una nota casa di Brandy di Trieste che proprio nell’ Estate del 1983 aveva indetto il concorso per festeggiare il centenario di fondazione dell' Azienda donando una consistente cifra di denaro sotto forma di 840 gettoni d’ oro per esaudire ben cinque desideri diversi tra i quali quello “bizzarro” e quello “umanitario”. Mentre mio fratello era in Alaska sul fiume Yukon io avevo mandato una cartolina con relativa prova di acquisto per partecipare al desiderio “umanitario”. Volevo andare in bicicletta da Milano a Mosca passando per Berlino Est e donare la rimanenza dei soldi spesi al Centro per la lotta contro la Distrofia Muscolare di Enzo Ferrari. Ho suggerito quindi a mio fratello di spedire una cartolina per esaudire il suo desiderio “bizzarro”: partecipare alla più incredibile corsa con cani da slitta del mondo. Il concorso era veicolato dal mitico presentatore televisivo Mike Bongiorno nella sua trasmissione di quiz “Superflash” e quando hanno comunicato a mio fratello che la sua idea era quella vincente nella categoria dei “bizzarri” e che avrebbe ricevuto il denaro sufficiente a coprire tutte le spese di quell' avventura, mi ha voluto avere al suo fianco per condividere questa sua meravigliosa avventura, anche perché secondo la giuria del Concorso non era possibile premiare due fratelli seppure in due categorie diverse e con due idee fantastiche ! Tutto è iniziato così per magia, spirito d' iniziativa e fortuna. Mio fratello Armen è diventato il primo musher Italiano ad avere partecipato con successo alla “Mille Miglia dei Ghiacci” Iditarod in Alaska, alla quale poi ho partecipato anch' io due volte. La prima volta con la preziosa collaborazione di nostra sorella Arminè e la seconda con Monica D’ Eliso che in seguito sarebbe diventata mia moglie. Insieme abbiamo fondato le primissime Scuole Europee di questo magico sport a Ponte di Legno (Brescia) e a Tarvisio (Udine) condividendo i nostri sogni con migliaia di entusiasti appassionati provenienti da ogni dove.
     Lo Sleddog (da slitta e Cane) / Mushing (dal musher che guida la slitta) Sport è per me una filosofia e una ragione di vita che mi ha fatto scegliere di rinunciare a una forse più proficua carriera di medico, catapultandomi in una dimensione di simbiosi profonda e di rispetto totale ed incondizionato per gli animali e per la natura che sentivo, fin da sempre, latente in me ma che si è prepotentemente realizzata con questa passione profonda che è diventata una attività che mi impegna 24 ore su 24, 365 giorni all’ anno e senza giorni di festa .. perché i cani sono come dei figli, i miei migliori amici ed amiche, compagni di momenti di vita meravigliosi che sanno trasmettermi una straordinaria e positiva energia e nei quali trovo estremo conforto nei momenti più bui che alle volte mi ossessionano. Il mio motto è “ Meglio cani per amici che … “amici”..”cani” !!
     I Cani da slitta di origine cosiddetta “Nordica” originari geograficamente dei territori di elezione quali la Siberia, l’ Alaska, lo Yukon, il Canada, la Groenlandia e la fascia Artica in primis (sia di razze definite “pure” ovvero selezionate dall’ uomo per apparire innanzitutto morfologicamente simili, sia di razze incrociate e selezionate per attitudine e desiderio di traino) sono animali straordinari, naturalmente portati al traino da un atavico desiderio di correre, di stare davanti a chi li conduce e di scoprire continuamente cosa c’è dietro ogni curva o collina in pista. Spesso però vedo nei parchi delle nostre città moltissima gente “portata a passeggio”, trainata molto vigorosamente dal proprio cane al guinzaglio …ebbene credetemi anche quei cani, che di norma appartengono a ben altre razze, sicuramente non convenzionalmente  “da slitta”, potrebbero essere anzi ..SONO .. bravissimi cani da slitta. Dalla notte dei tempi poi mute di festosi cani da slitta e i loro conducenti che magari di mestiere trasportavano indomitamente ogni giorno medicinali, posta, merci varie e … moltissimo oro … da un villaggio all’ altro garantendo la sopravvivenza, continuità e sicurezza di quelle genti … si sono confrontate in avvincenti sfide tra di loro nei momenti liberi e sempre nel massimo rispetto del loro benessere dal momento che la salute dei loro cani era ed è una priorità assoluta per i loro conducenti al fine di continuare a lavorare e divertirsi serenamente insieme! Come in ogni settore che preveda la presenza di esseri “umani”, esistono purtroppo le eccezioni che non confermano le regole .. ma di quelle purtroppo, l’ umanità è piena .. in tutti i campi e sono senz’ altro da condannare e isolare.

4.  Quanto è importante il cane nello sleddog? E quanto sono importanti le scelte dell’uomo? E quanto la sintonia?
In una scala da 1 a 100, nello sleddog / mushing sport io personalmente attribuisco senza alcun dubbio 70 ai cani e 30 ai mushers. Da musicista chitarrista e cantautore che sono, aggiungo anche … cosa sarebbe un bravo direttore d’ orchestra senza degli ottimi musicisti che suonano con passione e gioia in perfetta armonia e simbiosi sotto la sua direzione ??? Da imprenditore di me stesso, aggiungo anche … cosa sarebbe un bravo amministratore delegato di una azienda senza degli ottimi collaboratori ai quali affidare all’ occorrenza la gestione della propria azienda ? Da musher che ha partecipato con i propri cani alle più importanti sfide e gare al mondo posso dire che se oggi son qui a raccontare questa storia è perché in condizioni molto estreme di “white out” (bufera di neve e vento a 60 gradi sotto zero sul Mare di Bering che annulla totalmente la visibilità non permettendoti di definire una linea tra il suolo ed il cielo e ti fa sembrare di galleggiare in una nuvola indefinita e senza punti di riferimento) ho affidato la mia vita alla mia straordinaria muta di cani da slitta che ci ha portati in salvo dall’altra parte della Baia di Norton seguendo un istinto atavico e una inverosimile percezione al tatto sotto le zampe ed all’olfatto, della pista preesistente.

5.  Parlaci dei rapporti che nascono, delle relazioni, che si allacciano fra il conduttore di una slitta e i suoi cani.
    
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 Assieme ai miei Cani da slitta respiro sempre aria di reciproca gioia, amore, passione per quello che stiamo facendo, autostima, rispetto, lealtà, affetto, competenza, conoscenza dei propri limiti, desiderio di correre e una sana dose di autoironia. Impiego grandissima attenzione nell’ addestramento adottando corse con distanze e scadenze graduali tenendo debitamente conto della temperatura dell’ aria e dell’ umidità, con l’ ausilio di un quad a 4 ruote, nelle cure veterinarie di prevenzione a potenziali malattie infettive ma soprattutto nell’ alimentazione che è la “benzina” per la perfetta macchina neuro muscolare che caratterizza un vero cane da slitta. 

6.    C’è un cane da slitta in particolare che ti è rimasto nel cuore?
Si chiamava Mègh (numero 1 nella mia lingua nativa Armena), era una trovatella meticcia con la faccina tosta e furba da Dobermann ma la stazza di piccola Husky, trovata cucciola moribonda in un cassonetto delle immondizie di Roma da una cara amica conduttrice televisiva (Maria Teresa  Ruta) che ce l’ ha affidata. E’ cresciuta nel nostro canile di Tarvisio (UD) assieme ad una cucciolata di 5 Alaskan Husky con mamma Roxy. Assieme a suo fratello adottivo Ciòrs e altri dei nostri cani da slitta abbiamo fatto insieme  l’ Iditarod e siamo arrivati anche TERZI assoluti nella Gara Two Rivers 200 miglia ( 350 Km.) in Alaska !! Megh mi ha lasciato per vecchiaia passando oltre il Ponte dell’ Arcobaleno la notte di San Valentino del 2006, un gesto d’ amore che non dimenticherò mai. Suo fratello adottivo Ciòrs l'ha raggiunta un anno dopo e vi assicuro che quando ci ricongiungeremo, faremo una grande festa insieme 

7.  Immaginiamo che non tutti possano praticare questo sport… è così?
Nelle nostre due Scuole di Tarvisio (UD) e Ponte di legno (BS) arrivano allieve ed allievi super entusiasti dai 4 anni di età in avanti fino a 80 anni. Abbiamo anche protocolli di lavoro con persone diversamente abili con carrozzine adattate al traino con uno o due Cani. Generalmente solo persone con notevoli disabilità motorie e psichiche possono presentare difficoltà nella guida da sole della slitta e in questi casi vengono accompagnate alla guida dal nostro personale per sperimentare con noi un tuffo indimenticabile nel magico mondo dei Mushers.  



E alla domanda "quando invecchiano'" la risposta è di un grande uomo:"stanno sempre con noi. Se qualcuno vuole può fare un'adozione a distanza e venirlo a trovare!"

E adesso  si è aggiunto 









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