Alessia si svegliò nel cuore della notte trovandosi a recitare i versi
dell’Amleto di Shakespeare.
Nello specifico gli insegnamenti
dati da Polonio al figlio Laerte quando parte:
“Non prestare ascolto... sai quel che dici ...non prestare, perché un prestito, spesso,
perde se stesso e l’amico. Ma questo rammenta sopra ogni cosa: sii leale verso
te stesso, poiché dovrà seguirne, come la notte segue il giorno, che tu non
sarai sleale verso nessuno...”
Non capiva il perché di quell'
incubo.
Poi ricordò che la figlia la
sera prima l’aveva avvertita con una telefonata che era arrivata a Roma con la
famiglia e che alla Stazione Termini non c'era ombra di taxi.
Lei a Roma ci aveva abitato da
sposina per due anni e non ne aveva un
buon ricordo, ecco il perché di quei versi nell'incubo.
La Citta' Eterna era
incredibilmente bella come lo erano i giorni felici dei novelli sposi.
Ma gli abitanti ! Che Dio ce ne
scampi!
In particolare ricordava la
portinaia dello stabile che si era offerta di farle da domestica e dopo due ore
al prezzo di tre se ne andava dicendo “tanto io mi spiccio” e Alessia pagava le
tre ore pattuite, restando a bocca aperta, troppo giovane per contestare
Altro episodio che l'aveva
turbata non poco era quando, incinta di otto
mesi, sull'autobus nessuno si sognava di lasciarle il posto, anzi al
danno si aggiungeva la beffa: quando chiedeva notizie sulla fermata giusta le
davano indicazioni errate mandandola dalla parte opposta della città.
Eh sì tornare a Genova alla fine
della esperienza lavorativa del marito era stato un sollievo!
Ora la figlia le mandava
messaggi conoscendo la natura ansiosa della madre, infatti la mattina stessa
dopo l'incubo la informava via sms che sarebbero andati per prima cosa a vedere
la mostra fotografica di Bob Dylan, poi i fori imperiali e la sera cena a Trastevere.
Ma come? Alessia era trasecolata,
prima Bob Dylan e in seguito Michelangelo?
O tempora, o mores ! avrebbe
detto il buon Cicerone.
Ma l'indomani Alessia si dovette
ricredere, con buona pace di Cicerone, perché le arrivò un entusiasta sms: la Capella
Sistina e i musei vaticani li avevano conquistati: le due ore di visita con
guida esperta erano volate, gli occhi abbagliati da così tanta bellezza!
Era il loro penultimo giorno di
vacanza, l'indomani sarebbero andati a San Pietro e sarebbero rimasti
impietriti di fronte alla giustamente famosa Pietà di Michelangelo , avrebbero
detto una preghiera come Alessia aveva loro raccomandato, poi sarebbero tornati
all'EUR all'albergo che li aveva ospitati per cinque notti prima di ripartire per
Genova.
Alessia era felice di
riabbracciarli e grata alla figlia che con i suoi teneri messaggi le aveva
permesso di viaggiare con loro.
👍
RispondiEliminaMolto bello, oltre alle varie citazioni ho apprezzato particolarmente il finale e l'idea che qualcuno possa far viaggiare una persona cara con i ricordi e l'immaginazione.
RispondiEliminaAlla bravissima scrittrice Marisa Vidulli complimenti anche questa volta hai fatto centro e vai così!!!G
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