(Mimma Zuffi)
Qual è il mistero
dell’Attrazione fra due persone? Vi sono fattori ed
elementi atti ad incoraggiarla?
Molto dipende dall’attimo
che stiamo vivendo e dalle strategie che mettiamo in
campo. Dal campo, però, dobbiamo sgombrare l’idea
che Attrazione fisica e Amore siano la stessa
cosa. L’attrazione è più legata alla fase
dell’innamoramento che a quella dell’Amore.
C’è, poi,
l’aspetto fisico; un corpo aggraziato in una donna o
prestante in un uomo, una capigliatura setosa o
uno sguardo ammaliante di certo giocano a favore, ma ci
sono anche altri fattori, quali l’atteggiamento, il portamento, le
passioni, le inclinazioni … l’interiorità. Se è vero
che gli occhi colgono ogni aspetto fisico e che la prima
impressione è quella che conta, sarà poi è il cervello ad
elaborare, confermare o rinunciare…
E allora?
Attrazione Fisica o Mentale?
L’attrazione fisica è quella
più sintomatica, ma di per sé non è determinante: ci sono diverse variabili che
possono determinare l’amore e il sesso. Generalmente a farci innamorare di una
persona non è una sola qualità, bensì, l’unione di diverse qualità presenti in
quella persona.
L’attrazione Mentale,
invece, è quella tensione emotiva che esplode tra due menti impegnate in un
dialogo particolarmente intenso ed empatico. Si chiama “sapiosessualità” e non
è affatto una novità… anche se il termine è nuovo. Ne parlava Platone già nel
380 a.C. nella sua opera “Simposio”, sottolineando quale potente attrazione sia
l’intelligenza per molte persone.
Cosa diceva Platone, in
proposito? Diceva che l’Eros è quella forza motrice che guida la mente umana e
fa nascere nell’animo il desiderio di “bellezza”.
La prima manifestazione
dell’Eros, diceva, si ha quando una persona di innamora, facendo nascere il
desiderio della bellezza fisica della persona amata. All’anima, però,
sottolineava Platone, la sola bellezza fisica non può bastare e così vien presa
dal desiderio di contemplare la bellezza interiore, perché è proprio lì che
risiede la vera bellezza: quella dell’anima, che non sfiorirà, né morirà mai.
“L’amore – recita Platone –
è come una scala di gradazione che inizia con la bellezza del corpo, quindi si
avvicina a idee e persone che mostrano una intelligenza privilegiata” .
L’intelletto, dunque, per
molte persone è la maggiore qualità d’attrazione e il termine “sapiosessualità”
è oggigiorno sempre più diffuso quando si parla di relazioni amorose. Deriva
dal latino sapiens, ossia saggio e fa riferimento al desiderio sessuale che
l’intelligenza può risvegliare in una persona.
Davvero una persona può
sentirsi sessualmente attratta da qualcuno solo per una conversazione?
E’ proprio vero, sì!. E’
vero che molte persone si sentono intimamente attratte da interlocutori con cui
arricchirsi intellettualmente ed emotivamente. La parola le seduce. Le seduce
una conversazione brillante, intelligente, non superficiale. Le seduce la
sapienza del loro interlocutore. Le seduce una mente curiosa, fine e sottile. Le
seduce la scoperta della bellezza interiore dell’altra persona.
La sensualità , che è
ben diversa dalla sessualità, è una qualità innata, che non può
essere appresa o ereditata, fatta di un mix di doti fisiche e
psicologiche difficilmente spiegabili, che rendono interessante una persona.
La sensualità ha sempre
costituito l’arma vincente delle donne: uno sguardo languido, un sorriso
malizioso, una movenza sinuosa, un abito civettuolo. Fascino senza tempo che
richiede impegno e studio. Fascino, più ancora che bellezza. La seconda
destinata a sfiorire e il primo a durare per sempre.
Sensualità come fascino e
seduzione. Donne capaci di valorizzare i propri mezzi di seduzione quali la
personalità, il fascino, l’intelletto, senza ricorrere alla mercificazione del
proprio corpo. Donne che non
rinunciano alla propria femminilità ma che neppure mortificano il proprio
intelletto.
A.
A. A..... A come AMORE
Dare una definizione
della parola "Amore" non è facile; vi è
una ampiezza tale di significati e sfumature da finire col perdersi
come in un labirinto; definire in modo corretto
ed inequivocabile questo particolare stato emotivo è
davvero difficoltoso... Passione, Ossessione, Dedizione, Devozione,
Innamoramento... queste e le mille altre definizioni,
sono tutte sfaccettature di uno stesso stato
emotivo e questo stato emotivo è irrazionale, incontrollabile,
semplice, complicato, carnale, spirituale, ecc.
Derivante dal latino
"Amor Amoris", in origine, allorquando lo spirito
umano era ancora avvolto da mero materialismo, questo termine indicava
semplicemente inclinazione e desiderio verso un'altra
persona. In seguito, però, perfezionate le facoltà dello
spirito, la parola 'Amore" ha assunto anche una
componente spirituale ed espresso un moto di
commozione, di estasiato stupore e di riconoscenza che
ha avvicinato l'uomo a Dio
Che cos'è
l'Amore? Da dove arriva? In tanti hanno
provato a spiegarlo, ma ancora oggi è difficile
declinare l'Amore.
Numerose sono le
sfaccettature dell'Amore, le singolarità con cui questa
parola riesce ad esprimere l'infinita essenza di sé.
Una prima classificazione
possiamo applicarla per indicare la differenza tra l'Amore per
gli altri e l'Amore proprio, sentimento,
quest'ultimo che, se non scambiato per narcisismo, indica
assertività, ossia, rispetto di sé e sana tima.
Amor proprio o
autostima? Sembrerebbe la stessa cosa, ma, in realtà, non lo è. Il
profano come me non lo sa, ma il filosofo lo sa bene e lo sa
anche lo psicologo: l "amor proprio" è il rispetto verso
se stessi, mentre l"autostima" è il rispetto
a noi riconosciuto dagli altri.
Una seconda classificazione
riguarda l'Amore per gli altri e le sue infinite sfumature.
C'è l'Amore familiare,
che gli antichi Greci chiamavano Amore-storge, filiale
e fraterno, quello che si instaura tra genitori, figli, fratelli. .E' un
sentimento fortissimo e solido che si crea in seno alla
famiglia, tanto più forte, tanto più solido, quanto
meglio seguiti, curati e coltivati siano i
legami familiari; legami indistruttibili, tranquilli, rassicuranti,
nonostante qualche drammatica eccezione.
Ma c'è anche un tipo
di Amore che esplode in Desiderio e Passione. Erotico,
lo chiamavano i Greci, perché ispirato da Eros, dio
fanciullo, figlio di Afrodite e sollecitato da desiderio sessuale.
Non solo
erotico, però: questo sentimento è anche romantico. Ed
è, forse e da sempre, il più ricercato
perché celebra il trionfo della passione e dell'intimità...
il più celebrato... consumato... sognato in
scenari da sogno e poesia, in un contenuto
di estasiata meraviglia.
Estasi! E'' sempre
"celebrata" in contemplazione di una serica azzurra distesa
di mare, delle rosee tinte dell'Aurora o di quelle dorate del
crepuscolo della sera... E allora, è cosa l'Amore? .
Improba impresa definire l''Amore. Tuttavia ,diciamo che
l'Amore è il sentimento più esclusivo al mondo: sensuale,
romantico, appassionato, innocente, travolgente...e le Citazioni al
riguardo si sprecano.
Eccone qualcuna:
-"Non c'è felicità
nell'essere amati. Amare gli altri, ecco la vera felicità.»
-"Nel vero amore è
l’anima che abbraccia il corpo ( Nietzsche).
-"Devi avere consapevolezza
dell’amore che ti circonda e di chi e cosa devi amare intorno a te,
altrimenti lo perderai. (R. Byrne)
- Quelli che si amano e che
sono nati gli uni per gli altri, si incontrano facilmente: le anime affini si
salutano già da lontano.
(Arthur Schopenhauer)
O frasi letterarie, ma
sempre ispirate all'Amore:
"La guardo ancora. E
ancora. E ancora. Ha i capelli raccolti, un po’ umidi sulla fronte. Non c’è
stato niente tra noi. Niente baci, niente sesso, niente di niente. Però mi
sento pieno. Mi sento pieno di lei." (Giulia Carcasi, Ma le stelle quante
sono)
Ma anche proverbi:
“L’Amore è come la Luna, se
non cresce, cala.” (proverbio arabo)
"L’amore è un gioco a
cui possono giocare due persone e vincere entrambe..
L'Amore è Desiderio.
Agognato e trascendentale, arriva improvviso e irrefrenabile, ma
non travolgente come la Passione o l'Ossessione. Ha radici sottili,
il desiderio, legate agli affetti, ai ricordi, alla fantasia. ed
alla sfera assiologica della persona ed è,
spesso, riconducibile ad un vuoto che si vuole
riempire... ad una canzone che riavvicina un ricordo, ad un
oggetto che riaccende emozioni, ad un progetto che
riempie l'attesa e l'attesa esalta e sublima,
infiamma e cattura donando la sensazione di
trovarsi al centro di un incantesimo,
La Chimica, in verità,
offre una spiegazione a tutto questo..In questa fase nel nostro cervello
si produce un effetto neurochimico simile all'azione di alcune droghe,
responsabile di quella percezione emotiva
particolarmente intensa che sgorga dal cuore quando con
la fantasia si ricamano i sogni.
E un' sentimento intriso di
dolcezza e tenerezza; è il momento in cui la passione
prende il sopravvento e vuol essere alimentata da
tenerezza e complicità, ma anche da gratificazione
sessuale e scambio affettivo: baci, carezze... intimità.
Questo è
Innamoramento: travolgente, incalzante, preludio dell'Amore.
L'Amore arriverà a
sostituirlo, più pacato e tranquillo, ma anche .più duraturo
e consapevole, intimo e complice. Sfaccettato. Infinite sfaccettature,
proprio come una pietra preziosa, a sottolineare
pregi e difetti: Amore platonico, controverso, romantico,
passionale, folle, criminale, spirituale e ancora...
ancora e lo si può incontrare quando e dove
non lo si aspetta: basta aprire la Mente.
Ma ecco cosa
afferma il filosofo::
"Quando tutto è
piuttosto facile sfugge il calore e la Mente brama stimoli scavalcando il
Cuore... Armonìa tra Cuore e Mente. Spingersi troppo in là con la Mente è
sicuramente amor proprio...- poi aggiunge - Perchè un Amore
si avveri necessita che vi sia per l'Amore una profonda particolare
conoscenza ed un'altrettanta speciale coerenza. L'Amore non gira mai verso chi
ne fa solo una questione fisica ed un'affrettata considerazione per la propria
cultura.... L'Amore è qualcosa d'importante, una dimensione definitiva..."
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Penso
a tutti i miei naufragi, con l'anima spiaggiata sulla rena
scura, e a tutte le mie prue, schiantate contro scogli umidi di alga. Penso
alle donne i cui rami sono stati spezzati, pestati come ossa di legno in un
mortaio, così che di loro non restasse niente, se non il guscio esterno, la
valva di una conchiglia vuota.
Penso ai detriti che le
braccia hanno dovuto raccogliere, sollevare, spostare ai margini, affinché la
strada ritornasse sgombra. Penso all'opera di aggiustamento, alla fatica di chi
mette insieme i pezzi, ai terreni scivolosi sopra i quali abbiamo camminato.
Poi penso alla gioia, al coraggio, al riscatto. Penso all'ardimento.
Dicono che da certi dolori
non si torni indietro, che alcune ferite spurghino in eterno. Non è vero. Si
guarisce. Si guarisce a condizione di voler guarire. Si assurge a migliori e
più potenti consapevolezze. Noi non siamo ciò che ci accade. Noi siamo ciò che
facciamo con ciò che ci accade.
Complimenti! Un'analisi approfondita e illuminante!
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