di Marina Fichera
«Voglio
ringraziare tutti coloro che durante il mio viaggio
mi hanno aiutato
a tener vivo il fuoco della musica.
Mi auguro che
coloro che hanno inclinazione a suonare,
comporre e fare
performance lo facciano.
Se non per voi
stessi fatelo per noi.
Il mondo non ha
solo bisogno di più artisti,
è anche molto
divertente»
Chick Corea, messaggio di commiato ai fan - febbraio 2021
Vincitore di ben 23 Grammy® Award, nella sua lunga carriera Chick Corea ha dimostrato di essere un
musicista poliedrico e versatile, in grado di spaziare con sapienza tra vari
generi, dal jazz alla fusion, passando per il latin e il bebop.
Chick
Corea: Documentary of Legendary Jazz Great, Pianist and Composer (fonte: Chickcorea.com)
Armando
Anthony Corea nasce a Chelsea, cittadina nel colto Massachusetts, il
12 giugno del 1942. È il nonno paterno, di origini italiane, a soprannominarlo fin da bambino
Chick, nome con il quale diverrà in seguito famoso.
Inizia a studiare il pianoforte a quattro anni per
esordire,a vent’anni,nella latin band del percussionista Mongo Santamaria. Dopo qualche anno di esperienza con alcuni grandi
jazzisti, tra cui il trombettista Blue
Mitchell e il sassofonista Stan Getz,
nel 1966 pubblica per Atlantic Records il suo primo album da leader,Tones for Joan's bones. Il discocontiene
solo quattro brani, di cui tre scritti dal giovane pianista, per una quarantina
di minuti dijazz sincopato, forse non
semplice all’ascolto, ma molto piacevole per chi apprezza l’hard bop.
La copertina dell’album di esordio di C. Corea
Nel 1968 pubblica Now
he sings, now he sobs, considerato ancora oggi uno dei migliori album di
piano trio mai pubblicati. Accompagnato dal bassista Miroslav Vitous e dal batterista Roy Haynes, il disco è un magnifico viaggio nei mondi inesplorati
dell’improvvisazione, attraverso il quale Chick delinea il suo personale linguaggio
musicale, che emerge con potenza in Matrix.
https://youtu.be/cJuBYSg0wnA
MATRIX di C. Corea
Nello stesso anno Miles
Davis, in quel momento all’apice della fama, lo chiama a suonare nella sua
band;Corea al piano e alle tastiere elettroniche – di cui diverrà uno dei
maggiori virtuosi di tutti i tempi – in alcuni degli album capolavoro del
trombettista: In a silent way e Bitches brew. Questa collaborazione è
la consacrazione definitiva di Chick nell’elite del jazz mondiale.
C. Corea in concerto nei primi anni settanta (fonte: chickcorea.com)
Dal 1970 in poi forma vari gruppi, spaziando dal jazz
d’avanguardia alla fusion, passando per il latin jazz, e ottenendo un grande successo
con il gruppo dei Return to Forever.
L’omonimo primo album del gruppo, pubblicato a inizio del ‘72, include una sua
composizione che diviene subito molto popolare: La Fiesta.
A fine dello stesso anno pubblica, sempre con i Return to
Forever,Light as a feather, che
contiene 500 Miles High e Spain, il suo pezzo più conosciuto. Quest’ultimo
branoriprende il tema del Concerto di
Aranjuez di A. Segovia e lo trasforma, mescolando sonorità elettriche e
latin jazz in una brillante ballad fusion che è ormai uno standard.
Spain di C. Corea
Dopo lo scioglimento del gruppo, alla fine degli anni
‘70, il pianista si dedica a vari nuovi progetti, muovendosi con disinvoltura e
talento tra innumerevoli generi musicali, e raccogliendo molti premi e notevole
successo di pubblico. Collabora con artisti di grande carisma e fama, tra cui
Herbie Hancock, Gary Burton e Michael Brecker, continuando a pubblicare album,
talvolta definiti commerciali, ma che
hanno sempre mantenuto un’altissima qualità tecnica e musicale.
Gli anni tra la metà degli ’80 e la fine del millennio lo
vedono ancora una volta protagonista di nuovi progetti sonori. Fonda la Chick
Corea Elektric Band - di cui fanno parte Dave Weckl, alla batteria Eric Marienthal al sax, John Patitucci al
basso e Frank Gambale alla chitarra - per dedicarsi totalmente a un jazz elettrico
e moderno.
A partire dal 2000 inizia a esplorare territori musicali sempre più vasti,
spingendosi fino alla composizione di musica classica. Nel 2001 incide con la London
Philharmonic Orchestra un album, il cui obiettivo è creare un ponte tra jazz e musica
classica, con cui propone un nuovo entusiamante arrangiamento - per sestetto e
orchestra -del suo celeberrimoSpaine
l’inedito Piano Concerto No. 1.
La copertina dell’album con la L.P.O
Al contempo continua a portare avanti preziose collaborazioni con grandi
musicisti quali Gary Burton, Eddie Gomez, Jack DeJohnette e John
McLaughlin.Inarrestabile performer dal vivo, nel 2008, a trent’anni dallo
scioglimento, riunisce i Return to Forever per una tourneè mondiale.
Dal 2013 fino a pochi mesi fa continua a sperimentare, incidere dischi e
calcare i palchi di tutto il mondo con varie formazioni. Vince l’ultimo Grammy® Award nel 2020, con
l’album Antidote, nella categoria
Best Latin Jazz Album.
Chick Corea si è esibito molto spesso sui palchi italiani, collaborando,
tra gli altri, con Pino Daniele, con cui incide Sicily, econ Stefano Bollani, che incontra per la prima volta sul
palco del Ravello Festival nel 2009. Dal florido incontro tra i due pianisti,
di generazioni diverse ma di simile talento, nasce una tourneè e un successivo
album, pubblicato nel 2011, Orvieto
– dal nome della cittadina sede dell’edizione invernale di Umbria Jazz.
Chick Corea con Stefano Bollani al Ravello Festival nel
2009
Ho avuto il piacere e l’onore di assistere a due concerti di Chick Corea,
entrambi nell’ambito del festival Umbria Jazz a Perugia, nelle edizioni del
2006 e del 2010.Oltre alla sua musica, ricca di suoni e contaminazioni di ogni
genere, ciò che mi colpì fu la sua umiltà ed empatia, soprattutto paragonandolo
a un altro grandepianista, Keith Jarrett, che avevo visto esibirsinervosamente su
quello stesso palco e che se ne andòcon una scenata, senza concludere il
concerto. L’ultima esibizione di Chick Corea sul palco
perugino è datata 2019, nell’ultima edizione pre pandemia del festival.
Persona schiva e riservata, la sua vita privata è sempre rimasta tale.
Sposato con la musicista Gayle Moran dal 1972, non ha mai ceduto alle facili tentazioni della vita dissoluta
del jazzista, forse anche perchè seguace di L. Ron Hubbard – il fondatore di
Scientology - fin dal 1968.
Nel commovente e sereno messaggio che ha lasciato ai fan, pochi giorni prima della sua scomparsa, avvenuta il 9 febbraio 2021, Chick Corea lascia il ringraziamento e l’esortazione a tutti i musicisti - forse dettata anche dal difficilissimo periodo che la musica e i concerti stanno vivendo– che ho riportato a inizio articolo, per poi concludere:
“La mia missione
è sempre stata quella di portare la gioia del creare ovunque ho potuto, e
averlo fatto con tutti gli artisti che ammiro così tanto è stata la ricchezza
della mia vita.”
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