Iacobelli Editore - pagg.320 - € 15,00
Tra
dolore e rabbia ma anche tra amore e consapevolezza
Il racconto del turbinio di
emozioni che assale una famiglia che deve affrontare una terribile notizia: il
bimbo è affetto da autismo.
Angoscia, dolore,
incredulità, rabbia, paura, ansia e incertezza ma anche, anzi forse soprattutto,
un gran senso di solitudine si
impadronisce di tutti obbligandoli a vivere, ognuno a modo suo, questa
terribile realtà.
Aurelia e Alberto sono una
coppia innamorata che accoglie con gioia la nascita di una coppia di gemelli,
Adele e Adriano, che ben presto svela i segni di una patologia che lo porta a
isolarsi da quel che lo circonda. Ma la solitudine non è solo quella di
Adriano, è anche quella di Alberto che rifiuta la condizione del figlio maschio
con cui sperava di condividere interessi e passioni, quella di Adele che soffre
per la mancanza di attenzioni, tutte dedicate a quel fratello che così poco le
somiglia, quella di Aurelia che si trova
da sola ad affrontare una società ancora non preparata e poco disposta
all’accoglienza, a partire dalla scuola dalla quale si aspettava il sostegno
maggiore.
Ma c’è qualcuno che,
inaspettatamente, aiuta Aurelia nella sua lotta contro la disinformazione e i
pregiudizi, qualcuno che le renderà la leggerezza insieme alla voglia di
sorridere.
E
così Aurelia impara quello che dovrebbe valere per tutti i genitori e cioè che
un figlio si deve amare per quello che è e non per quello che si vorrebbe che
fosse.
E,
come scrive l’autrice, l’autismo e l’autistico sono due entità differenti e
mentre il primo si odia, l’altro si può riuscire ad amare
Luisa Sordillo nasce a San Severo, in provincia di
Foggia, nel 1966. Eclettica, ama l’arte in ciascuna delle sue declinazioni, in
particolare la musica, la lettura, la scrittura, la pittura e la poesia, alla
quale si avvicina per caso, provando a mettere nero su bianco dei personali
pensieri. Pubblica una silloge, Sincronia della sorellanza, insieme alla
sorella Edvige (edizioni LietoColle). Avvocato e madre di tre figli, di cui uno
con autismo. Voce di sale è la sua prima prova narrativa o, come ama
definirla, il volo pindarico della sua esperienza nell’universo autismo.
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