Ponte alle Grazie - pagg. 266 - € 16,80
Da molto tempo la casa Editrice Ponte alle Grazie si dedica a scoprire e mettere in evidenza alcune delle voci nuove della
narrativa italiana di qualità.
Non è un caso che spesso abbiano sostenuto al Premio Strega romanzi d'esordio di scrittori originali e di valore, poi
premiati dalla critica e dai lettori (Marco
Fabio Apolloni, Marco Nucci, Francesco Pecoraro). E così farà anche per questa nuova proposta editoriale
che tanto l'ha entusiasmata.
E così farà per questa proposta editoriale, che tanto ha
entusiasmato e in cui Ponte alle Grazie crede.
Nel solco di questa attenzione, il romanzo di debutto di Cristina Marconi, Città irreale, candidato ai maggiori riconoscimenti,
rappresenta un esempio di scrittura e narrazione personale e toccante, che, a partire
dalle aspirazioni della giovane donna protagonista, Alina, in cui si riverbera
l'esperienza giornalistica oltre Manica dell'autrice, Cristina, parla del
sogno/illusione attualissimi di costruirsi un futuro all'estero, scegliendo Londra come
luogo d' elezione e di realizzazione.
In tempi di laceranti dibattiti sulla Brexit,
incertezza su quello che accadrà e messa in discussione sovranista dalla Generazione Erasmus, abbiamo
bisogno di una storia di formazione, sentimentale e non solo, che
racconti le tensioni, le opportunità, le paure e le speranze del nostro
presente. Città
irreale è un
romanzo che esprime curiosità e coraggio, lo fa con stile, lo fa con urgenza e
con grazia.
“Perchè siamo tutti in questa città?”
La domanda se la fa anche Alina, avida di future e di avventura,
scappata da Roma alla ricerca di strade nuove e finite in una Londra popolata
da suoi alter ego presenti e passati.
Una storia che corre con grazia tumultuosa e travolge molti
cliché, raccontata con timbro già inconfondibile da una nuova, talentuosa
narratrice.
Nel 2008, quando lascia l’Italia , Alina ha 26 anni: Roma le
sta stretta e lei non ama limiti e definizioni.
La sua meta è una Londra finora
sognata, che si trova proprio alla vigilia della crisi, nell’ultimo momento di
porte aperte e possibilità infinite per la sua generazione. Fra piogge
improvvise e sprazzi di sole, inerzie e incontri fortunati, trova un lavoro più
promettente di quello che ha lasciato da noi e inizia a farsi strada nell’unica
società a cui spera un giorno di appartenere. Per lei, credeva, l’identità è un
concetto fluido, da piegarsi a piacimento. Scopre che non è così quando entra
in scena Iain, giovane medico inglese, e con lui il suo giro di amici. Alina se
ne innamora ma il riserbo britannico di lui e l’ostinazione di Alina nel
guardare solo al futuro alzeranno la prima barriera fra la ragazza e il suo mondo
elettivo. Perché anche Iain ha conosciuto più di un altrove. Nei tardi anni
Novanta, a neppure vent’anni, lui e la giovane Vicky avevano lasciato le loro
belle case londinesi per andare a vivere in Italia lavorando come volontari. Il
fantasma di quel periodo ha ombre lunghe che toccano Alina, costretta a
misurarsi con una realtà più inafferrabile del previsto e con il rischio
costante di restare sospesa fra due mondi.
Cristina
Marconi vive dal
2011 a Londra, da dove scrive di politica, economia e cultura per Il Messaggero, Il Foglio e altre testate.
Laureata in Filosofia alla Scuola Normale Superiore di Pisa, ha vissuto anche a
Parigi e per molti anni a Bruxelles. Città irreale è il suo primo romanzo.
“Un coraggioso romanzo d’esordio,
una scrittura tersa per raccontare la scoperta reciproca di due mondi diversi,
nella Londra dei giovani alla ricerca di lavoro e aurtonomia”
Simonetta Agnello Hornby
“Pochi scrittori sanno maneggiare acume e candore,
umorismo e passione, sensualità e goffagine, tenerezza e intransigenza:
per Cristina Marconi è un processo naturale, se vogliamo, il suo stile”
Letizia Muratori
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