mercoledì 9 maggio 2018

Avventure del capitano de Contreras, di Alonso de Contreras

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(a cura di Mimma Zuffi)
Longanesi - pagg. 256 - € 18,60
Torna in libreria uno dei più bei romanzi picareschi del Seicento
Diario avventuroso del soldato spagnolo Alonso de Contreras

Con una nuova prefazione di Arturo Pérez-Reverte


«Sono nato nella nobilissima città di Madrid il 6 gennaio 1582. Ricevetti il battesimo nella parrocchia di San Michele e furono miei padrini Alonso de Roa e Maria de Roa, fratello e sorella di mia madre. I miei genitori si chiamavano Gabriele Guillén e Giovanna Roa y Contreras; quando andai al servizio del Re avrei voluto assumere il cognome di mio padre, ma poiché nelle mie carte figurava il nome di Contreras, che ho portato fino ad oggi e col quale sono conosciuto da tutti, non fu possibile correggere l’errore che era stato commesso. Così, nonostante sia stato battezzato come Alonso de Guillén, mi chiamo Alonso Contreras.»


 A oltre 70 anni dalla prima pubblicazione in Italia, torna in libreria la nuova edizione delle memorie del soldato spagnolo Alonso de Contreras. Il diario seicentesco Avventure del capitano de Contreras si arricchisce della prefazione dello scrittore Arturo Pérez-Reverte e dell’introduzione e della curatela di Marco Cicala.
Caratterizzata dalla franchezza e da un linguaggio tipico del parlato, Avventure del capitano de Contreras è una biografia che rende una testimonianza realistica della figura dei miliziani sotto l’impero asburgico e della vita e delle difficoltà dei soldati del ’600. Sommerso da molte altre autobiografie, scritte da soldati dell’epoca che, per assicurarsi la fama o qualche favore, raccontarono le loro avventure,Avventure del capitano de Contreras è stato dimenticato dalla letteratura per oltre tre secoli. La spontaneità delle sue pagine e la ricchezza dei suoi racconti, lo fecero però tornare in auge ad inizio Novecento, quando, dopo aver conquistato intellettuali come José Ortega y Gasset e Sciascia, la biografia arrivò tra le mani di Leo Longanesi che la pubblicò in Italia nel 1946, e, cinquant’anni dopo, ispirò il personaggio del capitano Alatriste di Pérez-Reverte.
Una vicenda editoriale complessa e curiosa che ricorda la vita del suo autore. In una narrazione che va dal 1595 al 1630, il capitano de Contreras, nato Alonso de Guillen, racconta le rocambolesche avventure vissute da quando, quattordicenne, si arruolò nella campagna delle Fiandre e venne poi inviato in Italia. La sua vita fu caratterizzata da diversi crimini, tra cui l’uccisione di un compagno di studi e l’uxoricidio, e da fughe e missioni che lo portarono da una parte all’altra del mondo. Quella di de Contreras è una narrazione che fornisce con sincerità una memoria strabiliante, attraverso la descrizione delle avventure di una figura emblematica come quella di un soldato di ventura del XVII secolo.

ALONSO DE CONTRERAS (1582 – 1641?) fu un militare e un avventuriero spagnolo. Da quando, all’età di quattordici anni, si arruolò nella campagna delle Fiandre, la sua vita fu una continua avventure: lottò contro l’avanzata islamica, sbarcò in quasi ogni porto del Mediterraneo, affrontò Sir Walter Raleigh nei mari delle Indie occidentali e fu perfino governatore dell’Aquila e di Pantelleria.

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