(a cura di Mimma Zuffi)
Ponte alle Grazie - pagg. 230 - € 16,00
8 marzo 2018
Una donna può tutto!
Autrice ospite di Corrado Augias…
“Il femminismo che nasce dal
patriottismo…”
Guarda un breve estratto:
Ritanna
Armeni era in Russia per tutt’altro motivo ma l’incontro con una delle ultime
“Streghe della notte”, ha cambiato tutto. Nel giorno dedicato alle donne, il
racconto delle avventurose vicende delle aviatrici sovietiche che hanno fatto
della lotta al nazismo un’occasione di emancipazione.
Inverno 1941:
Stalingrado è sotto assedio e le truppe della Wehrmarcht si avvicinano al
Caucaso puntando agli oleodotti, ma un misterioso corpo di aviazione colpisce
l’esercito tedesco senza tregua. Sono le “Streghe delle notte”, un
gruppo di ragazze sovietiche che si rivelerà fondamentale nella battaglia
contro il Terzo Reich.
Rifiutando ogni presenza maschile, su quelli che
sembrano biplani giocattolo, mostrano l’audacia, il coraggio di una guerra che
può avere anche il volto delle donne. La loro battaglia comincia ben prima di
alzarsi in volo e continua dopo la vittoria. Prende avvio nei corridoi del
Cremlino, prosegue nei duri mesi di addestramento, esplode nei cieli del
Caucaso, si conclude con l’ostinata riproposizione di una memoria che la Storia
al maschile vorrebbe cancellare. Il loro vero obiettivo è l’emancipazione, la
parità a tutti i costi con gli uomini. Il loro nemico, prima ancora dei
tedeschi, il pregiudizio, la diffidenza dei loro compagni, l’oblio in cui
vorrebbero confinarle.
Contro questo oblio scrive Ritanna Armeni, che sfida tutti i «net»
della nomenclatura fino a trovare l’ultima strega ancora in vita e ricostruisce
insieme a lei la loro incredibile storia.
È Irina Rakobolskaja, 96 anni, la vice comandante del 588° reggimento, a
raccontarci il discorso, ardito e folle, con cui l’eroina nazionale Marina
Raskova convince Stalin in persona a costituire i reggimenti di sole aviatrici.
È lei a descriverci il freddo e la paura, il coraggio e perfino l’amore dietro
i 23.000 voli e le 1100 notti di combattimento. E a narrare la guerra come solo
una donna potrebbe fare: «Ci sono i sentimenti, la sofferenza e il lutto, ma
c’è anche la patria, il socialismo, la disciplina e la vittoria. C’è il
patriottismo ma anche l’ironia; la rabbia insieme alla saggezza. C’è
l’amicizia. E c’è – fortissima – la spinta alla conquista della parità con
l’uomo, desiderata talmente tanto – e questa non è retorica – da scegliere di
morire pur di ottenerla».
“Sono donne, quelle raccontate da Ritanna Armeni, che hanno sconfitto il nazismo, che hanno vinto la Seconda guerra mondiale”.
Aldo Cazzullo
“L’avventura delle donne sovietiche alla guida degli aerei
militari che sganciavano bombe alla fine della Seconda guerra mondiale. Una
testimone racconta la storia appassionante delle streghe, ragazze che volevano
sfidare e superare i loro colleghi uomini, con tutte le contraddizioni e le
umiliazioni di ieri e di oggi. Si legge di corsa e si ama fin dalle prime
righe. Sono entusiasta”.
Barbara Palombelli
Ritanna Armeni è giornalista e scrittrice. È stata caporedattrice di Noi
donne, ha lavorato aRinascita, il manifesto, l’Unità, Liberazione.
Portavoce di Fausto Bertinotti, è stata per tre anni conduttrice di «Otto e
mezzo» insieme a Giuliano Ferrara. Ha pubblicato Di questo amore non si deve sapere,
vincitore del Premio Comisso.
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