(a cura di Mimma Zuffi)
66thand2nd editore
Lynch ha una capacità unica nel costruire la frase, ereditato da
scrittori come Cormac McCarthy, Sebastian Barry e Daniel Woodrell. Uno
scrittore da seguire attentamente
Colum McCann
Giunto all’11a
edizione IRISH FILM FESTA, il festival interamente dedicato al cinema irlandese che
quest’anno si chiude il 25 marzo, come di consueto alla Casa
del Cinema di Roma.
Nell’ambito
della nuova sezione #IFFbooks dedicata alla letteratura irlandese, c'è stato l'incontro
con lo scrittorePaul Lynch.
Nato
a Limerick nel 1977, Lynch – già critico cinematografico per il Sunday Tribune,
il Sunday Times e Film Ireland – è autore di tre romanzi:Cielo rosso al mattino (Red Sky
in Morning, 2013) pubblicato in Italia da66thand2nd, The Black Snow (2014,
vincitore in Francia del Prix Libr’à Nous per il miglior romanzo straniero
e del Prix des Lecteurs Privat) e Grace (2017, candidato al Walter Scott
Prize).
Cielo rosso al mattino (2013) rievoca la vicenda del Duffy's Cut, una delle
più
storie più dolorose che hanno coinvolto l'emigrazione irlandese negli Stati
Uniti nel XIX secolo: 57 operai impiegati nella costruzione della ferrovia di
Filadelfia morirono in circostanze misteriose nell’agosto del 1832. I corpi furono
gettati in una fossa comune, attribuendo ad un’epidemia di colera la causa
della morte; ma sulla sorte di quei lavoratori è emersa, solo in tempi recenti,
una realtà ben peggiore.
The Black Snow (in uscita a luglio 2018) è la storia di un local stranger, un
irlandese emigrato in America che torna nella sua terra dove ben presto dovrà
rendersi conto, anche a causa di un terribile evento, di essere percepito come ‘estraneo’ e di
conseguenza essere isolato dai suoi concittadini.
Il terzo romanzo, Grace, è stato pubblicato nell’autunno dello scorso anno. Ne è
protagonista una quattordicenne che la madre manda via di casa vestita da
maschio perché, a causa del patrigno, lì non è più al sicuro. Il fratello più
piccolo, Colly, decide di andare con lei: i due partono insieme per un’odissea
attraverso il paese in cui gli effetti della Great Famine (la Grande Carestia)
sono sempre più evidenti. Nei successivi cinque anni Grace diventerà
effettivamente quello che la famiglia le aveva chiesto di essere: un ragazzo,
addirittura un bandito; e quando farà ritorno a casa, nuovamente donna, dovrà
fare i conti con il pesante fardello dei traumi subiti.
Lo stile di Paul Lynch, che Colm Tóibín ha definito “sontuoso e poetico” e che è stato paragonato a quello di Cormac McCarthy, Seamus Heaney e William Faulkner, è anche profondamente influenzato dal cinema: il rapporto fra i paesaggi e i personaggi, e la dinamica nella costruzione delle scene ricorda i migliori western di John Ford, mentre la sua fascinazione per la mancanza di controllo che gli esseri umani hanno sul proprio destino sembra provenire direttamente dalle storie di uno dei suoi registi preferiti, Robert Bresson.
Dopo Cielo rosso al mattino, anche The Black Snow e Grace sono
in corso di pubblicazione dalla casa editrice 66thand2nd.
IRISH
FILM FESTA, avviato e diretto da Susanna Pellis
dal 2007, è prodotto dall’associazione culturale Archimedia ed è realizzato in
collaborazione con Irish Film Institute; con il sostegno di Culture Ireland,
Irish Film Board, Turismo Irlandese; e il patrocinio dell’Ambasciata irlandese
in Italia e delle Biblioteche di Roma.
IRISH
FILM FESTA propone film e cortometraggi in
anteprima, conferenze e incontri con personalità di spicco del mondo
cinematografico e culturale irlandese.
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