Mursia Editore - pagg. 146 - € 14,00
«La Breda era piena
di partigiani,
di staffette, di
armi.»
«La Breda o la
Quinta sezione?»
«La Quinta, è vero,
la Quinta era il covo.»
La storia sconosciuta di un gappista
ragazzino che s’intreccia con il grande affresco della Resistenza operaia nella
Stalingrado d’Italia, Sesto
San Giovanni. Felice Lacerra ha solo quattordici anni quando, nel 1941, entra
come apprendista operaio nella V sezione
Aeronautica della Breda. Nelle fabbriche
di Sesto San Giovanni sono attive cellule clandestine del Partito Comunista e del suo braccio armato,
i GAP (Gruppi di Azione Patriottica).
Felice fa la sua scelta e si arruola
nelle fila della Resistenza. Arrestato dopo l’attentato alla Casa del Fascio di
Sesto, viene mandato prima al Macello di Monza, poi a San Vittore e quindi al
campo di Fossoli. Il 12 luglio 1944
viene fucilato al poligono di Cibeno insieme ad altri sessantasei prigionieri. Felice era, con i suoi 17
anni non ancora compiuti, il più giovane.
Marco Manuele
Paolini
(Milano, 1958) ha sempre lavorato nel mondo
dei media, in particolare stampa e televisione. Attualmente è il direttore generale dei palinsesti delle reti
Mediaset. È appassionato e studioso di storia contemporanea.
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