di Giovanni De Pedro
Il campanello di casa suona,
vado ad aprire e vengo travolto dall'impeto e dell'urlo di Gloria, la mia
vicina di casa, che irrompe nella mia abitazione:
- Giovanni, non ci crederai!
Ho conosciuto l'uomo della mia vita, non l'avrei mai pensato dopo essere
rimasta vedova. -
- Non scherzare ma
soprattutto non illuderti. Sei il mio migliore amico e, per questo, so che mi
aiuterai. Giorgio, questo è il suo nome, mi ha chiesto di partire insieme per
un weekend a Venezia e io ho accettato. -
- E...Sofia e Filippo? Li lasci a casa da soli? -
- Indovina! Pensavo che
potessi tenerli tu, fino a domenica sera - mi dice con un sorriso ammiccante a
cui non si può dire di no.
- Va bene, va bene. Appena sono pronti portameli
pure. -
Non ho neanche il tempo di
finire che mi trovo avvolto in un abbraccio di Gloria che riempie di baci la
mia guancia. Voltandosi, apre la porta e urla:
- Ve l'avevo detto che
avrebbe accettato! Avanti, venite – e rivolta a me, dice, con faccia tosta -
Ero titubante ma li avevo preparati per ogni evenienza -
Sofia, sei anni, e Filippo,
otto, entrano in casa con un'aria mogia e con i loro zainetti, riempiti con i
rispettivi cambi di vestiario.
- Ragazzi, fate i bravi e
lavatevi i denti, prima di andare a letto– raccomanda Gloria. – Giovanni,
grazie. -
La vedo sparire in un lampo,
trascinandosi un trolley, senza aggiungere altro.
- Bene, ragazzi, avete mangiato? - dico rivolgendomi ai miei
ospiti che, muovendo la testa, mi fanno capire che è un no.
- Allora mentre voi sistemate le vostre cose, io
preparerò un succulento riso col tonno, che ne dite? -
- Dico che noi vogliamo i
sofficini! - replica Filippo con arroganza.
- Sì, sofficini e patatine
fritte! - aggiunge Sofia.
- Beh! Io ho soltanto riso con tonno e voi
mangerete quello che dico io! - replico scimmiottandoli e imponendomi alle loro volontà.
Forse il riso l'ho cotto un
po' troppo ma devo dire che ha avuto un grande successo con i due mocciosi che,
dopo aver fatto qualche assaggio, cominciano a lanciarsi palline di riso,
usando il cucchiaio come catapulta. I colpi schivati dai partecipanti a questa
strana battaglia, s'infrangono sulle pareti e sul pavimento di casa mia.
Sclero:
- Bastaaa! Non posso reggere tre giorni così,
cosa devo fare, avrei bisogno di un aiuto! -
A quel punto, la finestra
che si affaccia al balcone si spalanca ed entra una ventata d'aria, nello
stesso istante suona il campanello e penso:
“ Speriamo
sia Gloria che viene a riprendersi i due mostriciattoli “
Invece è una signora
distinta e di mezza età, che mi dice:
- Buonasera, il vento
dell'Est mi ha fatto giungere il suo richiamo d'aiuto. Eccomi qui, sono Mary
Poppins per aiutarla e servirla, signor...signor? -
- Giovanni, la ringrazio di essere venuta in mio
soccorso ma, forse, lei avrà una famiglia a cui accudire -
|
- Oh sì, l'avevo – risponde
Mary – la famiglia Banks, George era il papà banchiere e Winifred la mamma
suffragetta. Poi c'erano i due dolci bambini, Jane e Michael.
-
- Veramente intendevo dire un marito o un
compagno. -
- Ah, c'era Bert lo spazzacamino, ma che noia!
Tutto il giorno a cantare “Plin, plin, spazzacamin”, non lo sopportavo più e me
ne sono andata appena è arrivato il vento dell'Est! Ma non pensiamoci, abbiamo
altri problemi! - conclude posando il suo ombrello e, girando lo sguardo verso
i due bambini intenti a lanciarsi le palline di riso e tonno, interviene:
- Ehi!...Come si chiamano i
bambini? - mi bisbiglia.
- Sofia e Filippo – replico sottovoce.
- Ehi, Sofia e Filippo –
dice fingendo di sapere perfettamente i loro nomi – non si fa così. Tregua, per
favore! – continua schivando una pallina di riso – ditemi, qual è il problema?
-
- Noi vogliamo sofficini e patatine
– dice Filippo.
- Allora – replica Mary –
dovete volerlo con tutte le vostre forze. Chiudete gli occhi e pensate ai
sofficini – facendo una smorfia che mi fa capire che non sa cosa sono – e alle
patatine, sforzatevi e la magia vi aiuterà. -
Non so cosa succede ma il
riso e tonno, dopo un attimo, si trasformano nel piatto desiderato dai bambini
che, appena aprono gli occhi, restano ammutoliti e sorpresi gustandosi il nuovo
cibo.
- Come hai fatto? - chiedo a Mary.
- Non l'ho fatto io –
risponde – è la magia, basta crederci. Ora proseguiamo che abbiamo tanto lavoro
da fare. Soprattutto da ripulire. Ricordati che: “Chi ben comincia è a metà
dell'opera”. -
|
- Lo terrò presente – affermo.
Mentre i nanerottoli
mangiano, io e Mary, rimettiamo tutto in ordine e, al termine, lei riprende in
mano le redini del comando, giocando coi bambini. Il mio telefono suona e,
dall'altra parte del filo, sento la voce di Gloria:
- Ciao Giovanni, tutto bene
con le mie piccole pesti? -
- Tutto sotto controllo! - rispondo con sicurezza - E a Venezia, come va? -.
- La città è sempre stupenda
e Giorgio è perfetto. Ti ho chiamato per dirti che mi sono dimenticata di
avvisarti che nello zaino di Sofia ho messo una pastiglia di vitamine che deve
assolutamente prendere, è una cura ricostituente. Ci vediamo domenica, se i
bambini non ti sfiancheranno! - termina riattaccando la cornetta.
Dopo aver trovata la
pastiglia nello zaino della bambina, ritorno in sala dove Mary sta raccontando
una storia ai mocciosi che, tranquilli, la ascoltano in silenzio:
- Sofia - dico interrompendo – la mamma mi ha detto che devi prendere la pastiglia.
- Non la voglio, è amara e
non mi piace! - dice Sofia girandosi e restando con le braccia conserte.
- Invece tu la prenderai, volente o nolente,
sennò te la ficco in bocca io! - dico minacciandola ma lei non fa una piega.
In quel mentre interviene
Mary:
- Giovanni, spostati che ci
penso io. - Rivolgendosi alla bambina dice: - Sofia che ne dici se per renderla
più dolce ci mettiamo un po' di zucchero? -
- Lo zucchero?! - dicono in
coro i bambini, sbalorditi.
- Certo – intervengo – come
dice la canzone: “Basta un poco di zucchero e la pillola va giù, la pillola va
giù e tutto brillerà di piùùù. “
-
Mentre Sofia e Filippo
cantano, all'ultima U, velocemente Mary infila la pastiglia zuccherata nella
bocca di Sofia, io penso: “Anche questa
è fatta!”.
Aiuto Mary a mettere sotto
le lenzuola i due fratellini, leggendo loro delle favole fin quando non si
abbandonano nelle braccia di Morfeo.
Chiudiamo la porta e
torniamo in sala, offro un goccio di sherry a Mary e le dico:
- Signora Mary Poppins, non so come ringraziarla
e l' aspetto anche domani, sempre che lei sia libera. -
Mi guarda e dice:
- Il vento dell'Est sta
iniziando a soffiare, vuol dire che devo ripartire. Ci sono altri bambini a cui badare, spero che lei
abbia imparato come fare. -
- Sì, lei è stata una buona maestra, è stato
meglio che guardare SOS Tata. -
- Non so di cosa stia
parlando, odio la concorrenza! - conclude Mary andando a prendere il suo
ombrello e poi si reca sul balcone aprendolo. Il vento dell'Est comincia ad
alzarla da terra.
- Arrivederci, Giovanni, mi
saluti Sofia e Filippo. -
La saluto con la mano mentre
si allontana verso il cielo e le urlo:
- Grazie Mary Poppins, non ti dimenticherò mai! -
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E' arrivata la domenica
pomeriggio e sento il campanello di casa, apro la porta e grido:
- Gloria! Bambini, la mamma è tornata. - Al mio richiamo non si
presenta nessuno – Bambini, Sofia,
Filippo, c'è la mamma. Tornate a casa. -
Dallo stipite della porta
della camera spuntano le faccine dei fratellini che escono e corrono verso
Gloria, saltandole in braccio:
- Com'è andata, bambini?
Siete stati bene con Giovanni? -
- Sì mamma – rispondono in
coro i due rampolli riempiendomi d'orgoglio – Specialmente grazie a Mary. -
- Mary? - domanda Gloria
stupita – chi è questa Mary? -
La mia mente partorisce
subito una giusta risposta:
- Mary è una mia amica che è
venuta a darmi una mano con i bambini. -
- Una tua amica? - dice
Gloria ammiccando – La storia si fa piccante! -
- Credo che invece la storia si faccia lunga; è
meglio che tu vada a casa! Avrai tante cose da sistemare, compreso l'uomo
perfetto. Come si chiama? Ah sì, Giorgio. -
- Ciao gelosone – dice
Gloria congedandosi – Bambini andiamo! - e rivolgendosi a me. -Grazie di tutto,
sei un amico. -
- Di niente e quando vuoi sono qui. -
Chiudo la porta e mi godo un
po' di silenzio, troppo silenzio, ma ripenso alla fortuna di aver ospitato
Mary, non una Mary qualunque ma la grande, unica inimitabile MARY POPPINS.
Troppo divertente, hai delle idee fantastiche. Grazia.
RispondiEliminaScusa il gioco di parole, ma grazie Grazia, Credo che tutto sia pesante e mi piace regalare momenti di allegra follia ai lettori, tra cui adesso, annovero anche te. Giovanni
EliminaBella divertente un tocco di leggerezza nel quotidiano complimenti. Tullio
RispondiEliminaGrazie mille, Tullio, spero di avere altri commenti da parte tua. Giovanni
EliminaHo seguito il tuo suggerimento e ho letto S.o.S. Tata. Divertente e, in fondo, anche istruttivo.
RispondiEliminaFederico
Grazie Federico, far divertire le persone è un mio obiettivo e, in primis, sono io che mi diverto a scrivere queste leggerezze. A presto e grazie per l'affetto, Giovanni.
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