(foto di Mimma Zuffi) |
Di Mimma Zuffi
Il vento cantava
sugli alberi della goletta
rimasta all'ancora.
una
splendida località della Riviera ligure di Ponente (non per nulla definita
"uno dei borghi più belli d'Italia") torna indietro nel tempo,
precisamente al 1546, anno in cui quattordici navi saracene approdarono nel
Borgo marinaro. Mille uomini sorpresero nel sonno gli abitanti: oltre duecentocinquanta
persone, circa i tre quarti della popolazione, vennero deportate per volere del
terribile e crudelissimo pirata Dragut, erroneamente definito come corsaro. Infatti i
corsari lavorano al soldo di un governo, i pirati solo per i propri interessi.
La lunga notte del saraceno è il nome della parte della manifestazione che si
tiene subito dopo lo sbarco (sarebbe la mezza notte bianca con musica e danze
nelle piazze), circa fino alle 3 del mattino, ma dipende dagli anni. La
rievocazione storica, che inizia alle 22 si chiama Lo sbarco dei saraceni.
Laigueglia rivive quell’atmosfera con
eventi che animano il borgo: dallo Sbarco, al Corteo Storico con danze, musica
e combattimenti in costume per arrivare alla Lunga
notte del Saraceno con rievocazione
storica del saccheggio e spettacolo piromusicale.
(foto di Mimma Zuffi) |
L’atmosfera è perfetta, tra le mura si
sente ancora il profumo dell'olio di torcia, si ode il fragore dell'incrociarsi
delle spade, ed ecco arrivare la Lunga
notte del Saraceno; una notte spettacolare
con decine di migliaia di persone che animano il borgo per assistere alla
storica rievocazione del saccheggio di Laigueglia, realmente avvenuto.
Il bastione e il campanile si sono tinti
di rosso e il fumo del fuoco invasore ha avvolto gli spettatori: dal mare la
nave goletta Pandora e le tante imbarcazioni partecipanti sono giunte nella
baia al ritmo di una musica così incisiva e scenografica tanto che pare di
trovarsi sul set di un film.
La battaglia d’acqua in mare ha visto
centinaia di persone protagoniste e lo spettacolo piromusicale dal molo e dal
mare ha coinvolto i presenti e illuminato Laigueglia di una luce magica che,
come sempre, rapisce i tanti che accorrono alla manifestazione anche
dall’estero.
E anche quest'anno l'evento ha preso l'avvio con
l'arrivo della goletta del pirata Dragut, rimasta all'ancora per un paio di
giorni.
Al calar della sera, è iniziata la rievocazione storica. La goletta si avvicina a
riva, illuminata da luci rosse, con le vele dispiegate al vento; e i feroci saraceni cercano di avere la meglio mentre gli abitati
del borgo si difendono. Il tutto condito da un'incantevole esibizione
pirotecnica.
La reale data in cui è avvenuto lo sbarco
risale al mese di maggio; luglio è una data di
convenzione turistica. Dalle 22, si rivive quella notte, con la voce
narrante che racconta quanto accaduto, sottolineando i momenti cruciali della
storia. In un crescendo di musica e luci, arriva poi il tanto atteso sbarco dei
Saraceni sulla spiaggia, dove sono pronti ad accoglierli i laiguegliesi. Mentre
tutt’intorno la città è a fuoco, con fiamme sul campanile della chiesa e sulla
collina, oltre che sul bastione stesso. I Saraceni portano via le donne, prima
di venire fermati dal comandante alassino Berno, in alto mare. Alla fine della
rievocazione l'evento si chiude con uno spettacolare susseguirsi di fuochi
d'artificio. Nel centro, poi, la festa continua con musica e animazione, nella
lunga notte laiguegliese. Sono giornate coinvolgenti, emozionanti e
travolgenti, ci si sente come trasportati in un'epoca molto lontana e si
rivivono le gesta dei cavalieri.
Ho assistito molte volte allo sbarco, ma ogni volta si è
riaccesa in me la stessa emozione, enfatizzata da una musica tetra di
sottofondo e dal mare che sembra ancor più nero del solito mentre cerco le imbarcazioni che so essere da qualche parte in attesa dello scontro.
Provo a immaginare quella notte del 1546, e i laiguegliesi
che da questa stessa spiaggia guardavano questo stesso mare in attesa di quelle
barche mimetizzate dalle tenebre. Se ne avvicina una sola lenta, con un uomo dalla
pelle scura in piedi sulla prua. Viene a proporre una resa incondizionata, che
ovviamente sarà rifiutata. È Dragut.
Lo sbarco dei Saraceni è una tradizione irrinunciabile per
gli abitanti del borgo da ormai qualche anno. Ma tra le tante ovvie
ragioni una forse non è così evidente. Allo sbarco possono partecipare tutti:
uomini e donne, residenti e turisti.
Il tutto diventa così un gioco dello scambio dei ruoli dove
i laiguegliesi, in una notte d’estate, con i loro gozzi, con una battaglia di
palline di spugna, cercano di riconquistare ai turisti un pezzettino di
spiaggia, fallendo immancabilmente. La battaglia termina con incantevoli fuochi
d'artificio, ma la festa continua fino a notte fonda con musica nelle piazze e
locali aperti fino a tardi.
Laigueglia si trova a circa 90 chilometri
da Genova e a circa 100 chilometri dal confine. L'antica Aquilia venne fondata
in epoca romana, ma la prima citazione della località su uno scritto si trova
nel 1130 in una carta dove vengono menzionati i conti di Laigueglia, possessori
di altri castelli nella zona. Verso la fine del secolo passa nell'orbita di
Genova. Nel 1330 giunsero nel territorio molti abitanti, quasi certamente per
buona parte pescatori di corallo catalani, a cui si aggiunsero in seguito
alcuni abitanti della vicina Andora in fuga dalle pestilenze. L'origine
spagnola degli immigrati traspare dai cognomi di alcune famiglie e in alcuni
toponimi, come, per esempio, nella chiesetta di Nostra Señora de la peña
(Nostra Signora della roccia) eretta su Capo Mele che tramanda nel nome
"peña" il significato catalano di "roccia": sembra infatti
che furono i pescatori catalani a collocarvi una statua nel luogo dove in
seguito, nel XVII secolo, fu costruita la chiesetta.
L'unico torrione rimasto (foto di Mimma Zuffi) |
Alla fine del 1500 diventa comune autonomo; nel 1609 viene acquistato da Genova per diventare comune indipendente alla fine del XVIII secolo.
Nel 1800 entra a far parte della provincia di Albenga, quindi, col declino delle attività marinare e la scelta dell'emigrazione verso le Americhe la popolazione scende e Laigueglia sembra avviata verso il declino. Con il 1910 viene però aperto il primo stabilimento balneare e Laigueglia inizia il suo sviluppo turistico.
Ma chi era l'indomabile pirata Dragut,
terrore dei mari, uomo astuto e crudele che non
conosce pietà per i suoi avversari?
Figlio di Kharabulak, nato in una povera famiglia contadina, fu notato da
alcuni soldati d'artiglieria inviati dal sultano al Cairo e arruolato nell'esercito ottomano, entrando al
servizio dell'abile e temuto Khayr al-Din Barbarossa. Compì numerose scorrerie e
saccheggi, specie sulle coste napoletane e siciliane.
Partecipò alla battaglia navale di Prevesa (1538), contro Andrea Doria e al fianco di Barbarossa. Divenne talmente potente
che Carlo V in persona impartì l'ordine di
catturarlo a tutti i costi.
Nel 1540 nella baia della Girolata in Corsica, di ritorno da una scorreria a Capraia, fu accerchiato e sconfitto con tutta la flotta da Giannettino Doria. Catturato, fu consegnato ad Andrea Doria, che lo fece incatenare come galeotto ai remi della
sua nave ammiraglia per quattro anni. Quindi, ritenuto ormai innocuo, fu
venduto come schiavo e liberato pochi anni dopo (probabilmente dietro il
pagamento di un ingente riscatto elargito da Khayr al-Din Barbarossa in
persona, nel quale era inclusa la concessione data dal Bey di Tunisi dell'isola di Tabarca alla famiglia genovese dei Lomellini, legata ad Andrea Doria). Tornò così libero in Turchia.
Nel 1544 ottenne il comando della flotta ottomana e
proprio gli Ottomani lo chiamarono Spada vendicatrice dell'Islam per le sue
azioni spietate.
Grazie a una serie di alleanze, fra cui anche una
discussa con i francesi, nemici degli spagnoli, riuscì a
diventare viceré di Algeri, Signore di Tripoli e di al-Mahdiyya per conto di Solimano il Magnifico.
Nel 1546 il pirata Dragut sbarca a Laigueglia e cattura tutti gli abitanti
caricandoli sulle sue navi. Successivamente gli stessi vengono liberati dal
Capitano Berno che riesce ad impadronirsi della nave corsara sulla quale
viaggiavano i laiguegliesi rapiti. Continuò a imperversare nelle coste del Mediterraneo. Il 4 luglio 1549 assediò Rapallo in Liguria, depredando la città e le chiese di oggetti sacri
religiosi. Dopo tre giorni il pirata ripartì dal borgo ruentino, portando via come
schiave più di cento fanciulle rapallesi. Nello stesso anno Dragut, sbarcato a Palmi e attardatosi
presso una fonte ombrosa, fu sorpreso e ributtato in mare dagli abitanti.
Innumerevoli furono le sue incursioni, centinaia le
vittime fino al 18 maggio 1565 quando, durante l'assedio del forte di Sant'Elmo
(Malta), ferito alla fronte da una scheggia di pietra, morì.
Il corpo di Dragut fu traslato a Tripoli, ove fu
sepolto, nella moschea chiamata "Sarāy Dragut". La
sua tomba si trova ancora là, accanto alla scuola coranica (madrasa)
e ai bagni pubblici (hammam) che portano ancora il suo nome.
Si dice che Andrea Doria nutrisse rispetto e forse
affetto per Dragut da dare lo stesso nome al proprio gatto.
Alcune opere letterarie sono state scritte traendo spunto dalla vita di
Dragut.
- Rafael Sabatini, La spada dell'Islam, ed. Sonzogno, 1935
- Patrizia Carrano, Le armi e gli amori, Feltrinelli Editore, 2003, romanzo ambientato durante l'assedio di Malta del maggio 1565
- Anna Spissu, Il pirata e il condottiero, romanzo storico, Corbaccio,
Milano, 2008
- Bunarma e Ragainerba, L'uccisione di Dragut Rais, canzone dell'EP Aundi vai, Rem edizioni, Palmi, 2006
Per rivedere lo sbarco, eccovi il link di youtube....
Bravi! Laigueglia è una vera perla incastonata nello splendido "arcobaleno" della Liguria!
RispondiEliminaMirella
Mi sono sentito dentro l'atmosfera di questa rievocazione storica ma adesso devo mandare fuori i saraceni da casa mia. E' bello far conoscere queste feste popolari. Grazie Mimma. Juanito
RispondiEliminaMolto belle le fotografie che corredano l'articolo. Piene di luce e con scorci suggestivi dell'evento. Corinna
RispondiEliminaGrazie Mirella, Juanito e Corinna per i vostri commenti. E se non conoscete Laigueglia vale proprio la pena visitarla e scoprirla almeno per qualche giorno.
RispondiEliminaMimma